“Non abbiamo una stima sui posti di lavoro a rischio in Abruzzo, ma se si escludono la provincia di Teramo e in parte la provincia di Chieti, dove sono in atto vertenze importanti e identificate, per il resto il sistema produttivo regionale sta tenendo”. Cosi’ Marco Fracassi, presidente regionale di Confindustria Abruzzo, in merito alle criticita’ generate, sul piano economico, dall’emergenza Covid. “Il sistema produttivo abruzzese e’ stato finora molto resiliente – prosegue Fracassi – addirittura alcune imprese molto rilevanti, come Fater, hanno riconvertito la produzione fabbricando mascherine e quindi da questo punto di vista c’e’ stato un grande scatto delle imprese rispetto all’emergenza sanitaria”. Fracassi mette in luce che “pero’, purtroppo, in diverse aziende stiamo riscontrando casi Covid e ci sono grandi difficolta’ nel dialogo con le Asl, perche’ queste ultime applicano correttamente un protocollo, che pero’ per un’impresa puo’ significare un blocco di giorni o settimane, parziale o totale, delle attivita’. Cio’ puo’ comportare anche la morte di un’impresa – prosegue il numero uno di Confindustria Abruzzo – che deve stare sul mercato per ragioni di consegna e di filiera”. Fracassi si dice poi “molto preoccupato per lo scenario dei prossimi giorni, perche’ i numeri vanno nella direzione di un lockdown al quale noi ci opponiamo con forza, dal momento che sarebbe una vera Caporetto per l’economia del Paese”. E aggiunge che “bloccare i licenziamenti e’ un errore colossale, perche’ dal primo febbraio 2021 rischiamo di assistere a licenziamenti di massa che lo Stato non sara’ in grado di gestire. Per noi licenziare e’ un dramma – conclude Fracassi – ma occorre far defluire le acque un po’ alla volta”.
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