Controlli del Nas sui laboratori per tamponi Covid, irregolarità in 67 centri in Italia

Irregolarità in 67 centri di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del virus SARS-CoV-2 sui 285 controllati. E’ il risultato di una operazione svolta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministro della Salute. I carabinieri del Nas hanno contestato 94 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 145 mila euro di sanzioni pecuniarie. Il 60% delle violazioni rilevate dai NAS è attribuibile all’inosservanza di norme e comportamenti connessi con l’applicazione delle misure di contenimento epidemico. Nel corso dell’ultima settimana sono stati ispezionati 285 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ed altre strutture similari operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al COVID-19. Nel dettaglio, tra le irregolarità più frequenti, è stato rilevato il mancato possesso autorizzativo circa lo svolgimento di attività di prelievi ematici e biologici (tamponi), svolti abusivamente e in ambienti non idonei (15% delle violazioni contestate). Per quanto riguarda l’omessa / ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche sugli utenti , il dato è risultato pari al 14% rispetto alle sanzioni rilevate. Queste inosservanze sono ritenute di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio. Sono state inoltre accertate la mancata predisposizione ed attuazione di piani e protocolli preventivi all’interno delle cliniche, come la carenza di procedure gestionali, di prodotti igienizzanti e di sanificazione dei locali (11%), e di requisiti tecnici e professionali nell’esecuzione degli accertamenti diagnostici, riscontrando in 6 episodi, a vario titolo, l’assenza di tecnici di laboratorio abilitati e l’uso di reagenti e diagnostici scaduti, comunque impiegati nell’effettuazione delle analisi. Nel corso delle verifiche, i Carabinieri dei NAS hanno individuato l’attivazione abusiva di punti prelievo, ematici e biologici, in aree improvvisate, in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie. In un caso, è stata avviata una campagna di screening della popolazione, affidata da alcuni Comuni ad un laboratorio, senza alcuna comunicazione preventiva all’Autorità sanitaria. Un ulteriore fenomeno rilevato è la vendita al dettaglio ai clienti, presso farmacie o addirittura in erboristeria e profumeria, di kit di analisi sierologiche anticorpali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi. Proprio in tale contesto sono stati sequestrati 153 tra kit di diagnosi e dispositivi medici irregolarmente detenuti per la vendita al dettaglio o per l’effettuazione di analisi. I carabinieri del Nas hanno scoperto irregolarita’ nell’esecuzione dei test per la ricerca del Covid-19 in tre laboratori, due del Chietino e uno dell’Aquilano. Le anomali sono state evidenziate durante controlli nelle strutture, private e convenzionate, di tutto l’Abruzzo, eseguiti nell’ambito delle ispezioni effettuate in tutta Italia, in quasi 300 attivita’ tra laboratori di analisi e strutture operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigenici e sierologici. In particolare, i responsabili dei tre laboratori sono stati denunciati per aver omesso di comunicare alle Asl i casi di positivita’ al Covid-19 rilevati nel corso dei test sierologici e antigenici rapidi effettuati sui clienti, impedendo l’attivazione delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia. In un caso, inoltre, era stato attivato abusivamente un punto prelievi per tamponi molecolari e rapidi in una tensostruttura allestita in area esterna, non prevista nella planimetria autorizzata, e sono state accertate violazioni alle procedure di smaltimento dei tamponi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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