Il partito della Rifondazione comunista denuncia l’ennesimo aumento delle bollette di luce e gas e chiede a Parlamento e Governo di bloccarlo e di lavorare su “Una seria patrimoniale che colpisca la parte più ricca della popolazione”. Lo ha dichiarato Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista sceso in piazza, oggi a Pescara, per manifestare dinanzi al palazzo della Regione Abruzzo. “Le bollette aumentano del 9,9 per cento per la luce e del 15,3 per cento per il consumo di gas. Ma se è il momento di dare e non di prendere, come dice Draghi, il governo doveva bloccare gli aumenti e soprattutto sospendere la norma che prevede, entro il 31 dicembre, l’obbligo di passare al mercato libero. Noi siamo sempre stati contro questa privatizzazione – ha aggiunto il segretario – Comunque i cittadini normali, quelli che non arrivano alla fine del mese, per bisogni essenziali come gas e luce pagheranno quest’anno 200 euro in più – ha concluso Acerbo – Non vogliono mettere le mani in tasca a chi c’ha i soldi, a chi è stato favorito dalle politiche degli ultimi 20 anni mentre il cittadino normale si becca l’aumento delle bollette e si becca l’aumento, mediamente, delle tassazioni comunali”. P
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