Confartigianato, la crisi di governo può costare fino a 2,5 punti di Pil

“Il Paese e gli imprenditori rischiano di pagare un prezzo altissimo a causa dell’incertezza legata alla crisi di governo”. Lo dichiara il presidente di Confartigianato Marco Granelli. L’associazione ha calcolato le possibili conseguenze della crisi di governo sull’economia. Secondo l’analisi si mettono a rischio 49,5 miliardi di euro, pari a 2,5 punti di PIL e si delinea un rischio occupazione per 253mila lavoratori. In particolare la crescita degli investimenti si ridurrebbe di 5 miliardi di euro, verrebbero meno circa 11 miliardi di interventi contro il caro-energia per famiglie e imprese che pagherebbero anche 3 miliardi in piu’ per il rialzo dei tassi di interesse sui prestiti bancari, dovremmo rinunciare a 3,9 miliardi di effetto espansivo della legge di bilancio 2023, mentre peserebbe per 3,6 miliardi la deviazione dal sentiero di riduzione della pressione fiscale. E ancora, un incompleto raggiungimento degli obiettivi del Pnrr metterebbe a rischio 17,8 miliardi di finanziamenti Ue, il blocco dei crediti fiscali per i bonus edilizi peserebbe per 5,2 miliardi sulle imprese con la perdita di 47mila occupati e la minore domanda di lavoro e i mancati effetti espansivi della politica fiscale potrebbero mettere a rischio oltre 206mila persone, con un effetto recessivo complessivo su 253mila posti di lavoro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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