La funzione legislativa, il “governo decisore “ e “il parlamentare assistente”

di Angelo Orlando*

C’era una volta tutta una letteratura sulla figura dell’assistente parlamentare, poco elegantemente definito “portaborse”, scelto intuitu personae dai singoli deputati o senatori come supporto alla propria attività istituzionale. Questo, però, accadeva ai tempi nei quali la Costituzione della Repubblica italiana, Sezione II, “ La formazione delle leggi “, si leggeva così: Art. 70 La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere. Art. 71 (primo comma).

L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. A partire dall’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica le sacre regole, scolpite nel testo, hanno, perso la loro sacralità. Poco alla volta, quella che nell’articolo 70 Cost. era definita funzione “legislativa” si è trasformata in una funzione “ginnico-comunicativa” riservando ai singoli parlamentari quasi esclusivamente la possibilità di votare alzando la mano o premendo un bottone e di fornire ai media una quantità industriale di comunicati stampa. Contemporaneamente l’articolo 71 Cost., primo comma, ha assunto questa nuova formulazione: “l’iniziativa delle leggi appartiene prioritariamente al Governo, marginalmente a ciascun membro…”. La prova? I report sull’indice di produttività parlamentare redatti da Openpolis. Prendete il report del 30 marzo 2020, dal titolo indicativo “ Il Parlamento sospeso”. Ecco alcuni numeri al 30 marzo 2020: -3.752 proposte di legge presentate da deputati e senatori dall’inizio della legislatura – -3.000- e oltre – disegni di legge non hanno neppure iniziato l’iter in Commissione; – il 70% delle leggi approvate è di iniziativa governativa ( tra le leggi di iniziativa parlamentare spicca la legge sui dispositivi di sicurezza per bambini in auto dell’Onorevole Meloni ); -due terzi delle leggi approvate sono ratifica di trattati internazionali o conversioni di decreti del Governo. Constatato che questo è lo schema dell’attività parlamentare da decenni, quale è il ruolo dei singoli parlamentari, quale il terreno di azione? Evidentemente la presentazione di migliaia -10,20, 30.000 ?- di emendamenti, naturalmente quasi tutti stroncati da maxi emendamenti o da voti di fiducia e migliaia di interrogazioni – 10.000 ….? -, a risposta in aula, in commissione o scritta, tutte occasioni per inondare le redazioni di giornali e telegiornali di infiammati comunicati stampa di plauso o di protesta. Questa, in sintesi, l’evoluzione del sistema parlamentare: -in principio, il bicameralismo perfetto, -successivamente, l’ipotesi di bicameralismo imperfetto (proposto del governo Renzi – bocciato dal referendum-, perché è inutile avere doppioni e basta una sola fiducia! ), -finalmente, il bicameralismo azzerato! E il parlamentare, scelto intuitu personae come l’antico “portaborse” ed elevato al seggio grazie alla semplice investitura per le mirifiche virtù del Rosatellum? Ovviamente, “assiste”! Così, per i depositari della funzione legislativa, in primis Governo e parlamentari, vale la stessa parabola descritta ne “ La fattoria degli animali “ di Orwell: all’inizio, “tutti sono uguali”, oggi, “tutti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”!

*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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