Tasse, 63,9 miliardi versati a giugno

L’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha stimato in 63,9 miliardi di euro l’ammontare complessivo delle tasse che a giugno sono state versate nelle casse dello Stato. La Cgia precisa che giugno, assieme a novembre, è da sempre il mese dove si concentra il maggior numero di scadenze fiscali. Gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola dimensione, subiscono 80 scadenze tributarie e contributive ogni anno. Nello scorso mese l’impegno economico più gravoso ha riguardato il pagamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, che ammontano a 13,9 miliardi. Per i contribuenti con scadenza mensile (imprese e autonomi), il versamento dell’Iva relativo a maggio ha toccato i 13 miliardi. Altrettanto oneroso il versamento del saldo 2022 e dell’acconto 2023 relativo all’Ires, pari a 12,7 miliardi. Il pagamento della prima rata dell’Imu-Tasi sulle seconde-terze case, sui capannoni, gli uffici e i negozi è costato 9,8 miliardi. Il saldo 2022 e l’acconto 2023 dell’Irap valgono 4,9 miliardi. L’Irpef in capo a tutti i lavoratori indipendenti e agli altri percettori di reddito è costata 3,7 miliardi, mentre la Tari ha fatto incassare 2,6 miliardi.

Nell’Ue solo la Francia e il Belgio – ricorda la Cgia – hanno registrato un peso fiscale superiore al nostro: se a Parigi la pressione fiscale nel 2022 era al 47,7% del Pil, a Bruxelles si è attestata al 45,1%; in Italia invece ha toccato la soglia del 43,5%. Tra i 27 dell’Unione, la Germania è al nono posto con una pressione fiscale del 41,9%, la Spagna al 12/o posto con il 38,5%. La media dei Paesi dell’Eurozona è stata del 41,9%. Oltre ad avere un carico fiscale tra i più elevati d’Europa, l’Italia, assieme al Portogallo, è il paese dove pagare le tasse è più difficile, in particolar modo per le imprese. Secondo le ultime statistiche elaborate dalla Banca Mondiale (Doing Business 2020), i nostri imprenditori “perdono” 30 giorni all’anno, pari a 238 ore, per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute, per completare tutte le dichiarazioni dei redditi e per presentarle, per effettuare il pagamento on line o presso le autorità preposte. In Francia sono necessari 17 giorni (139 ore), in Spagna 18 (143 ore) e in Germania 27 (218 ore), mentre la media dell’area dell’Euro è di 18 giorni (147 ore). I dati si riferiscono a una media impresa (società a responsabilità limitata), al secondo anno di vita e con circa 60 addetti.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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