L’Abruzzo è tra le peggiori regioni d’Italia per quanto riguarda la percentuale di sportelli chiusi negli ultimi 5 anni. Nel 2022 la regione contava 429 sportelli bancari, lo scorso anno 407, sono 22 in meno, con una riduzione di oltre il 25 per cento di filiali in soli 5 anni. I dati sono forniti da Bankitalia e sono stati elaborati dall’Ufficio studi & ricerche della Federazione italiana sindacato assicurazioni credito (Fisac) Cgil e dal ricercatore Aldo Ronci. Per l’Abruzzo i dipendenti degli uffici bancari sono diminuiti del 2,5 per cento: erano 2 mila 870 nel 2022 sono 2 mila 797 nel 2023 con 73 unità in meno. Nell’aquilano gli impiegati erano 626 nel ’22 e 603 nel 2023 con una riduzione del 3,7 per cento. In provincia di Chieti l’occupazione resta stabile a 763 tra il 2022 e il 2023, anni di riferimento. In provincia di Pescara si è passati da 780 del 2022 a 752 del 2023. Nel teramano si è passati da 702 dipendenti di due anni fa a 679 impiegati bancari dello scorso anno. In regione in oltre 6 comuni su 10 non si trova più una filiale di banca. La provincia peggiore è quella dell’Aquila, priva di sportelli bancari in quasi 3 comuni su 4. Situazione tutto sommato accettabile nelle province di Pescara e Teramo ma fa da contraltare il dato relativo alle province di Chieti e L’Aquila, caratterizzate da tanti comuni ubicati nelle aree interne.
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