Istat, cambia il paniere dei prodotti

Cambiano gli italiani, sempre più esotici nel mangiare e tecnologici nella vita quotidiana. Nel paniere 2018 dell’Istat per il calcolo dei prezzi al consumo, che viene aggiornato ogni anno per tener conto degli acquisti delle famiglie, entrano frutti tropicali, l’avocado e il mango, e il robot aspirapolvere, oltre che i vini liquorosi e la lavasciuga. Escono, invece, il canone Rai – ormai inglobato nella bolletta della luce – oltre che la telefonia fissa e il lettore mp4, superati entrambi dalla convergenza di comunicazione e intrattenimento degli smartphone. Sono “assolutamente corrette” per il Codacons le modifiche ai beni del paniere, perché “rispecchiano i cambiamenti registrati nelle abitudini degli italiani sia sul fronte alimentare, con l’ingresso della frutta esotica sempre più apprezzata dalle famiglie, sia su quello della casa, con l’entrata della lavasciuga e del robot aspirapolvere, la cui presenza è in crescita nelle abitazioni”. Ma la principale novità di quest’anno, sottolinea lo stesso Istat, è l’utilizzo diretto nel calcolo dei prezzi delle casse di ipermercati e supermercati, con la scannerizzazione dei codici a barre dei beni per la cura della casa e della persona, quelli che compongono il cosiddetto ‘carrello della spesa’.Il paniere aggiornato non cambia però l’inerzia. L’inflazione resta debole, anche se alcune componenti della domanda registrano una ripresa. A gennaio i prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, aumentano dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua, in rallentamento dall’incremento dello 0,9% di dicembre. Cresono meno i beni alimentari ‘non lavorati’, i beni energetici non regolamentati, come i carburanti, e i servizi di trasporto. Il solo carrello della spesa aumenta a gennaio dell’1% su base mensile e dell’1,2% su base annua, dal +1,3% di dicembre. La famiglia tipo italiana, calcola l’Unione Nazionale Consumatori, dovrebbe subire un aggravio di 242 euro annui dall’incremento al ritmo di gennaio. Secondo Confcommercio, il quadro resta “incerto”, perché è difficile se questa crescita “contenuta” dei prezzi sostenga le vendite al dettaglio o sia, al contrario, la conseguenza dei bassi consumi. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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