La popolazione del Teramano torna a crescere grazie agli stranieri

La popolazione del Teramano torna a crescere grazie agli stranieri. In un anno il numero di non italiani che ha ottenuto la residenza in provincia è salita di quasi 1.200 unità, consentendo così di invertire la tendenza alla riduzione. Secondo i nuovi dati Istat aggiornati al primo gennaio, oggi nel Teramano abitano 299.151 persone, mentre dodici mesi prima erano 299.071. L’aumento è minimo, ma assume notevole importanza se paragonato alle rilevazioni negative degli anni scorsi, che mostravano invece un brusco spopolamento. Una decina di anni fa, la popolazione in provincia oscillava infatti intorno alla soglia dei 310mila abitanti. Alla vigilia della pandemia da Covid, nel 2019, i residenti erano già calati a 305.291. Nel 2020 la discesa a 303.900, nel 2021 a 301.104 e nel 2022 a 299.646. Nel 2023, come detto, a 299.071. Anche se ora è tornato il segno ‘più’, resta comunque il problema dello spopolamento dell’entroterra. Calano ancora sia i piccoli paesi (con alcuni che rischiano di svuotarsi, come Pietracamela, più piccola di tutti con 204 abitanti), ma anche Teramo e Atri (che scende sotto alla soglia dei 10mila residenti).
Cresce invece la popolazione sulla costa, con Alba Adriatica che sale sopra a quota 13mila.
Sale l’età media, e oggi i minorenni sono solo 46mila, alla vigilia della pandemia erano tremila in più. Mentre gli ultrasettantenni, seppur appartenenti alla fascia d’età più colpita dalle conseguenze del Covid, sono saliti da 52mila a oltre 54mila. Gli stranieri residenti sono 23.601, cioè quasi l’8 per cento del totale. La città più popolosa, il capoluogo Teramo, ne conta 3.590. Poi le zone dove c’è maggiore offerta di posti di lavoro. Innanzitutto la costa, quindi: Martinsicuro (2.467 stranieri residenti), Alba Adriatica (1.920), Roseto degli Abruzzi (1.603), Giulianova (1.248) e Silvi (1.206). Una menzione particolare va fatta per Sant’Egidio alla Vibrata, dove gli stranieri sono 1.016 sul totale di 9.749 abitanti, cioè oltre il 10 per cento. Le due nazionalità più rappresentate sono Romania e Albania, ciascuna con più di quattromila persone residenti nel Teramano. Poi Cina, Marocco e Senegal. Al sesto posto gli ucraini, che erano 655 già prima della guerra, ora rasentano le 700 persone.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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