Credito, contrazione della domanda dalle imprese secondo Bankitalia

Nel secondo semestre del 2023 è proseguita la contrazione della domanda di credito delle imprese per tutte le aree del Paese ad eccezione del Centro, in cui le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere moderatamente. Sulla riduzione della domanda al Nord e nel Mezzogiorno hanno inciso, oltre che l’indebolimento della congiuntura e i più elevati tassi di interesse praticati dalle banche, il maggior ricorso all’autofinanziamento e le minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. E’ quanto emerge dall’indagine sulle banche a livello territoriale condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia, che rileva l’andamento della domanda e dell’offerta di credito e della raccolta bancaria nelle diverse ripartizioni geografiche per il secondo semestre dello scorso anno. La domanda destinata alla copertura del capitale circolante è cresciuta al Centro-Sud, quella finalizzata al finanziamento degli investimenti è aumentata solo al Centro.

Nello stesso periodo i criteri di offerta di credito alle imprese sono stati lievemente irrigiditi nelle regioni centro-settentrionali e sono rimasti invariati nel Mezzogiorno. La maggiore cautela si è manifestata attraverso la richiesta di maggiori garanzie, una riduzione delle quantità offerte e un incremento degli spread applicati sulle posizioni giudicate più rischiose; gli spread praticati in media sui prestiti si sono invece contratti. Nel secondo semestre del 2023 la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni e di crediti per finalità di consumo da parte delle famiglie è diminuita fortemente in tutte le aree del Paese. I criteri di offerta dei mutui per l’acquisto di abitazioni si sono lievemente irrigiditi in tutte le ripartizioni geografiche. La durata media dei mutui erogati nel 2023 è ulteriormente aumentata, mentre è diminuito il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile (loan-to-value at origination). I criteri di offerta dei prestiti finalizzati al consumo sono peggiorati in tutte le ripartizioni territoriali. Nel 2023 i risparmiatori hanno preferito i titoli di Stato nelle loro scelte di allocazione del risparmio e le banche hanno aumentato le remunerazioni sui depositi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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