La presenza femminile ai vertici delle Amministrazioni Pubbliche cresce ma è ancora limitata con le donne che sono nella gran parte dei casi meno del 20% delle posizioni di vertice. E’ quanto emerge dalla Relazione del Cnel sui servizi pubblici 2024 presentata oggi secondo la quale solo nel 16,3% dei casi le donne rivestono, ad esempio, il ruolo di sindaco, nei comuni, o di rettore, nelle università. I dati si riferiscono all’ultima edizione del Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche, riferita al 31 dicembre 2022 e rilevano dei lievi progressi rispetto al 2020 (16,0%) e in maggior misura al 2017 (14,7%). La quota di donne – si legge nella Relazione – arriva al 21,6% nelle Aziende o enti del servizio sanitario nazionale, in cui si registra anche il progresso più significativo rispetto alle due rilevazioni censuarie precedenti (+6,5 punti percentuali rispetto al 2020 e +5,4 rispetto al 2017). Seguono gli Enti pubblici non economici (19,1%) e le Amministrazioni centrali dello Stato (18,8%). A poca distanza si collocano inoltre i Comuni tra i 5 e 20 mila abitanti (18,0%) e le Altre forme giuridiche (17,9%). La quota femminile più bassa si registra nelle Regioni (7,7%), peraltro in calo di 2,6 punti percentuali rispetto al 2017, e nelle Province e Città metropolitane (8,8%). Tra le altre istituzioni si rilevano le Università, dove si è avuto un aumento di donne di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2017. Meno di 2 donne su 10 rivestono il ruolo di vertice politico negli Enti pubblici territoriali, ad esempio di sindaco, nei comuni, o di presidente, nelle regioni. La polarizzazione Nord-Sud è evidente, con le regioni del Nord d’Italia che presentano tutte almeno il 50% di province che si caratterizzano per una presenza femminile superiore alla media nazionale. Nella maggior parte delle regioni del Sud questa percentuale si attesta su valori più bassi, che si azzerano per le regioni Basilicata, Calabria e Campania. L’Abruzzo è la regione del Sud che più si distingue, con 3 province su 4 caratterizzate da una presenza femminile ai vertici istituzionali che supera la media nazionale.
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