Tre quarti degli italiani (76%) si dichiara intenzionato a ridurre lo spreco di cibo e 7 su 10 comprerebbe in base alla stagionalità, ma solo 3 su 10 spenderebbe di più per un’alimentazione sostenibile. Quasi la metà (il 46%) non accetta che gli venga detto cosa deve o non deve mangiare. E’ quanto emerge dai dati del monitor continuativo di EngageMinds Hub – Consumer, Food & Health Research Center, Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica presso il campus di Cremona. Lo studio in particolare ha analizzato i cosumi di frutta e verdura in rapporto anche alla sostenibilità. Nel dettaglio, evidenzia come “sostenibilità alimentare faccia rima con stagionalità e come ci sia un’abitudine ben consolidata all’acquisto nella Grande distribuzione probabilmente per comodità, per gli orari flessibili e per la possibilità di trovare tutto in un unico luogo”. L’analisi registra che negli ultimi anni le abitudini di acquisto di frutta e verdura siano cambiate con una crescente preferenza per i supermercati: “Quasi 8 italiani su 10 dichiara di comprarle lì almeno una volta alla settimana e 3 su 10 con una frequenza di almeno 3-4 volte”. Più saltuario e di nicchia è il ricorso ad altri canali di vendita come il mercato locale, con tre italiani su 10 che comprano almeno una volta alla settimana e il fruttivendolo con poco meno di tre su 10. Quasi due italiani su 10 comprano a Km-0 settimanalmente e 1 su 10 lo fa online.
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