In Abruzzo 13 morti sul lavoro secondo i dati dell’Osservatorio Vega

“È come assistere quotidianamente, e talvolta anche più di una volta al giorno, alla stessa e purtroppo nota tragedia. Una crudele moviola non stop. È questo che mostra l’emergenza morti sul lavoro in Italia. I dati alla fine del terzo trimestre non lasciano molte speranze su una proiezione confortante per la fine del 2024. Perché da gennaio a settembre le vittime sul lavoro sono già 776: 15 decessi in più del 2023 (+2%)”.Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, anticipa così gli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti.

A finire in zona rossa a fine settembre 2024 con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 24 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Valle d’Aosta, Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige e Sicilia.In zona arancione: Calabria, Molise, Campania, Sardegna, Emilia-Romagna, Puglia e Abruzzo.In zona gialla: Lazio, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte e Toscana. In zona bianca: Veneto e Marche.

Anche nei primi nove mesi dell’anno l’Osservatorio mestrino elabora l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età. E lo fa sempre attraverso le incidenze di mortalità (per milione di occupati).Un dato, quest’ultimo, che continua a essere preoccupante tra i lavoratori più anziani. Infatti, l’incidenza più elevata si registra proprio nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza di 98,0), seguita dalla fascia di lavoratori con età compresa tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 38,9).La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (199 su un totale di 567). Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi nove mesi dell’anno sono 132 su un totale di 567, con un rischio di morte sul lavoro che continua a essere quasi triplo rispetto agli italiani. Gli stranieri registrano 55,6 morti ogni milione di occupati, contro i 20,5 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro. Sono 776 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 567 in occasione di lavoro (26 in meno rispetto a settembre 2023) e 209 in itinere (41 in più rispetto a settembre 2023). Ancora in Lombardia il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (102). Seguono: Lazio (56), Emilia-Romagna (55), Campania (47), Sicilia (46), Veneto (36), Piemonte e Puglia (35), Toscana (30), Trentino-Alto Adige (19), Calabria e Sardegna (16), Umbria (14), Abruzzo e Liguria (13), Friuli-Venezia Giulia (11), Marche e Basilicata (8), Valle d’Aosta (4) e Molise (3). Alla fine dei primi nove mesi del 2024 è ancora il settore delle Costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 106. Seguito dalle Attività Manifatturiere (71), da Trasporti e Magazzinaggio (66) e dal Commercio (39). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a fine settembre 2024 sono 38, mentre 25 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 132, mentre sono 39 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.Il martedì risulta essere anche a fine settembre il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi nove mesi dell’anno (19,9%).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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