Nel 2023 sono 658mila le imprese gestite da stranieri, pari all’11% delle imprese e una su tre (32,7%) è una impresa artigiana: sono 215mila le imprese artigiane straniere e rappresentano il 17% dell’artigianato. Il quadro sull’imprenditoria straniera è contenuto nell’Elaborazione Flash ‘Stranieri, lavoro e imprese: un quadro territoriale’ realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato in collaborazione con la Direzione Politiche Sindacali e del Lavoro.
Il lavoro integra e aggiorna il capitolo ‘Stranieri, lavoro e imprese’ contenuto nel 19esimo rapporto annuale ‘Italia, la grande officina delle piccole imprese’ pubblicato in occasione dell’assemblea annuale di Confartigianato. Il lavoro esamina numerose evidenze sulla presenza degli stranieri nel mercato del lavoro e nel mondo delle imprese. Oltre all’analisi della distribuzione sul territorio delle imprese totali e le imprese artigiane gestite da stranieri, dal report emerge che a inizio 2024 in Italia risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,9% della popolazione residente totale. Nel 2023 gli occupati stranieri tra 15 e 64 anni in Italia sono 2milioni 317mila, pari al 10,1% del totale dell’occupazione.
Nel 2023 le entrate di lavoratori immigrati previste dalle imprese non agricole con dipendenti rappresentano il 19,2% delle entrate previste, con una difficoltà di reperimento del 54,8%. Il 21,3% del fabbisogno occupazionale previsto tra il 2024 e il 2028 è ricoperta da entrate di lavoratori stranieri. In Italia gli stranieri rappresentano il 6,5% del totale dei lavoratori indipendenti. La quota di indipendenti stranieri extra comunitari è del 4,9%, risultando superiore di 0,4 punti al 4,5% della media Ue. Tra le persone con cariche nelle imprese nate in un paese straniero, prevalgono quella nate in Romania con il 10,1% del totale, Cina con il 10%, Marocco con l’8,4% e Albania con l’8,2% e Bangladesh con il 4,8%.