Redazione Notizie D'Abruzzo

Consumi d’acqua cresciuti del 30 per cento

 "Restano al di sopra della media i consumi di acqua in Abruzzo. Come all'inizio dell'emergenza sanitaria con un vero boom di consumi, ad aprile si e' registrato un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019". Cosi' Giovanna Brandelli, presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Aca. "Dobbiamo fare i conti - spiega il presidente dell'Aca - anche con il problema delle reti vetuste, siamo al lavoro per ripararle soprattutto nella zona di Chieti Scalo. Parallelamente, per gestire le risorse idriche, diamo seguito alla parzializzazione notturna della portata, auspicando in questo caso un efficientamento delle reti stesse anche con opere mirate, ma anche accumuli periferici per mezzo delle autoclave che, ricordo, devono avere stabili di almeno tre piani. Tutte queste azioni sono per noi praticamente obbligate per garantire quella portata d'acqua che dobbiamo garantire per legge, sperando in precipitazioni piovose per ricaricare le sorgenti e le falde, dopo un periodo - conclude - che ha visto scarse piogge e nevicate"

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Addio a Gaetano Novello

E' morto Gaetano Novello, ex presidente del Consiglio regionale abruzzese ed ex sindaco di Pescara. Novello, originario di Taranto, aveva compiuto 89 anni qualche giorno fa. Stando a quanto si apprende, era malato da tempo ed e' deceduto per cause naturali. Esponente di rilievo della Democrazia Cristiana abruzzese, ha ricoperto il ruolo di sindaco del capoluogo adriatico dal 1963 al 1971. Per due volte ha fatto parte della Giunta regionale e, dal 1985 al 1988, ha ricoperto la carica di presidente dell'Assemblea legislativa abruzzese. "Ho appreso con dispiacere della scomparsa di Gaetano Novello - commenta l'ex sindaco di Pescara, Marco Alessandrini -. Di lui conoscevo la storia politica quando nel 2014 l'ho voluto in un gruppo di personalita' garanti della mia candidatura a sindaco. Ho cosi' avuto modo di conoscere anche l'uomo che dal 1963 al 1971 ha guidato la citta' di Pescara come sindaco ed ha poi continuato la sua lunga carriera politica anche alla regione Abruzzo".

"Un democristiano convinto - prosegue Alessandrini - e instancabile promotore dell'identita' e della crescita abruzzese attraverso l'impegno politico. Pescara perde una memoria storica di anni di grandissimo fermento e sviluppo per il nostro territorio. Nel corso del mio mandato sindacale piu' volte ci siamo confrontati sulle questioni che piu' riguardavano la citta' e lui - conclude Alessandrini - non ha mai fatto mancare proposte e consigli. Il mio abbraccio alla famiglia". Anche l'ex deputato di Sel, Gianni Melilla, esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Novello: "Un politico democristiano di grande levatura culturale, un amministratore onesto e capace, un cattolico democratico di grande sensibilita' sociale - scrive Melilla -. Era di una generazione precedente alla mia, quella che ha innovato e fortificata l'economia abruzzese, puntando su un intenso sviluppo industriale, e dando contemporaneamente massima attenzione alla qualificazione del suo sistema di welfare sociale. La sua apertura al cambiamento lo ha portato a dialogare proficuamente anche con chi esprimeva, come me, una cultura politica di sinistra. Mi ha dato tanti buoni consigli. Per Lui ho un grande sentimento di gratitudine e di rispetto. Sono molto vicino al dolore dei suoi familiari. L'Abruzzo ha perso uno dei suoi figli migliori".

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Ricostruzione, Biondi chiede una norma per sopportare i maggiori costi di sicurezza nei cantieri

Il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi chiede una norma che consenta alle imprese impegnate nella ricostruzione dei comuni colpiti dal sisma 2009 e del Centro Italia di sostenere i maggiori oneri causati dall'emergenza coronavirus. Il primo cittadino ha scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, alla ministra per le Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e, per conoscenza, a Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione delle aree flagellate dal terremoto nel 2016.

 "Prima che scoppiasse l'emergenza epidemiologica da Covid-19 all'Aquila e nei comuni limitrofi del cratere sismico erano attivi oltre 700 cantieri di ricostruzione di immobili privati, per un controvalore di circa 600 milioni di euro", riferisce il primo cittadino. "Il personale, proveniente da quasi tutte le regioni d'Italia, impegnato in maniera diretta o indiretta in detti cantieri, raggiungeva circa le 5.000 unita'. A seguito dell'emanazione dei provvedimenti volti al contenimento dell'epidemia i cantieri sono stati messi in sicurezza e prontamente chiusi". "Il contributo per la ricostruzione degli immobili privati e' stato definito quale indennizzo: e' quindi onnicomprensivo di lavori ed oneri connessi, compresi quelli per la sicurezza", ha ricordato il sindaco dell'Aquila. "In maniera molto tempestiva, gia' il 19 marzo scorso, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato le linee guida per i cantieri, condivise con sindacati e associazioni di categoria, con le quali vengono fornite indicazioni operative finalizzate a incrementare l'efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l'epidemia di Covid-19".

 "Le linee guida vengono adottate dai datori di lavoro, unitamente a tutta una serie di ulteriori misure che sono elencate, quali, ad esempio, la pulizia e la sanificazione del cantiere, l'adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale specifici per l'emergenza, oltre a quelle di natura organizzativa", aggiunge Biondi. "Appare del tutto evidente che queste opportune misure di tutela determineranno maggiori oneri che, in un appalto pubblico in corso, attraverso l'istituto delle varianti, o in un appalto da bandire, potrebbero trovare opportuna copertura nel quadro economico"

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Confindustria L’Aquila chiede lo stop alla tassazione locale per la fase 2

"La riapertura delle attivita' produttive e industriali dell'Aquila e della provincia, nella cosiddetta Fase 2, presuppone interventi immediati di detassazione di tutte le imposte locali e di sostegno concreto alle imprese del territorio che, da sole, non hanno la forza economica e organizzativa per ripartire. Si rischia il tracollo e la perdita di migliaia di posti di lavoro". E' la richiesta avanzata dal delegato regionale alla ricostruzione di Confindustria Abruzzo, Ezio Rainaldi, nel corso della prima delle due videoconferenze che si sono svolte nei giorni scorsi, alla presenza del vicesindaco dell'Aquila, Raffaele Daniele, e dei rappresentanti di alcune associazioni di categoria. "Abbiamo messo sul tavolo una serie di proposte concrete - spiega Rainaldi - visto che oltre il 70 per cento delle aziende della nostra provincia e della citta' dell'Aquila sono ferme. Siamo in un territorio gia' duramente colpito dal sisma che, avendo gia' subìto le conseguenze economiche di una calamita' naturale come il terremoto del 2009 e quello del centro Italia, non e' in grado di ricominciare, di nuovo, con il solo supporto della sospensione momentanea delle tasse o con prestiti bancari da restituire".

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San Salvo, mascherine protettive gratis e a casa per gli over 65

“Basterà farne richiesta con una semplice telefonata e chi ha più di 65 anni riceverà direttamente a casa le mascherine protettive. Dopo aver pensato a quanti erano nelle condizioni di bisogno, ai quali abbiamo già consegnato assieme ai buoni spesa anche le mascherine, ora estendiamo questa opportunità alle altre famiglie di San Salvo”. Lo annuncia il sindaco Tiziana Magnacca.

L’assessore alla Protezione civile, Giancarlo Lippis, invita i cittadini over 65 a chiamare allo 3668313496 indicando nome cognome e indirizzo e le associazioni di Protezione civile comunali provvederanno ad arrivare a casa per consegnare due mascherine a nucleo familiare.

“Un ulteriore servizio – conclude Lippis – attivato da questa amministrazione con la consegna delle mascherine ricevute dalla Protezione civile regionale e dalle donazioni di aziende e privati cittadini”.

 

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Lega del Filo d’Oro: al via campagna di raccolta fondi Un contatto che vale per garantire dpi alle persone sordocieche

"Siamo tutti in isolamento, ma pensate all'isolamento di chi non vede, non sente e non parla, come gli ospiti della Lega del Filo d'Oro. Aiutateli in questo momento difficile telefonando al numero 800915000 oppure digitando il sito uncontattochevale.it” - sono queste le parole di Renzo Arbore che vuole ricordare a tutti che ci sono persone con disabilità alla vista e all'udito che rischiano di vivere totalmente isolate ed escluse dalla realtà a causa dell'emergenza sanitaria in corso.

Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che presentano patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il "coronavirus”, ma sono anche più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave epidemia in corso.

Le persone con disabilità legate alla vista e all'udito, nella maggioranza dei casi, hanno bisogno di assistenza continua.  Per loro e i loro familiari, l'epidemia di coronavirus è estremamente rischiosa. Data la minorazione sensoriale, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l'ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.

L'esigenza più imminente ora è quella di continuare a reperire Dispositivi di Protezione Individuale e di sanificare gli ambienti per ridurre il rischio di contagio e tutelare la salute degli utenti e del personale. La Lega del Filo d'Oro ha chiesto alle Istituzioni che le persone sordocieche siano equiparate al personale sanitario, per avere accesso a mascherine e a tutti i dispositivi di protezione necessari. Per poter garantire assistenza e cure e la miglior ripresa delle attività, l'Associazione lancia la Campagna di raccolta fondi #uncontattochevale volta all'acquisto di DPI. Per contribuire basta chiamare il numero verde 800 915 000 o andare sul sito uncontattochevale.it.

"Per noi il tatto è vista, e per alcuni di noi anche molto di più. Questa situazione, difficile per tutti, mette a dura prova chi già viveva una vita difficile prima. Questo virus, purtroppo, si può trasmettere anche con il contatto delle mani. E questo è atroce per chi, come noi persone sordocieche, attraverso il tatto si orienta e comunica con il mondo. Per noi avere accesso ai presidi sanitari di prevenzione è necessario per allentare la morsa dell'isolamento a cui siamo stati confinatiNon abbandonateci e non dimenticatevi di noi. Per noi il tatto è tutto è l'appello di Francesco Mercurio Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d'Oro.

La Lega del Filo d'Oro, nel 2019, ha seguito circa 950 utenti nei diversi servizi, di cui il 7% sono persone che hanno più di 65 anni e il 3% sono bambini tra 0 e 4 anni che spesso presentano un quadro clinico molto complesso.

"Se questo è per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già vivevano prima dell'epidemia una condizione estremamente difficile, quelle che non devono essere dimenticate e lasciate indietro – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d'Oro. – Dobbiamo poter garantire assistenza e cura in sicurezza alle persone sordocieche e alle loro famiglie e al nostro personale, oltre a riprendere al più presto le attività educativo riabilitative. Ce lo chiedono le famiglie che da sole stanno sopportando un carico enorme di fatica e preoccupazione, lo dobbiamo alle persone e ai bambini sordociechi con cui abbiamo iniziato percorsi terapeutici riabilitativi e che rischiano di perdere i progressi fatti se non riprendono i trattamenti. Ci stiamo facendo carico di un impegno economico ingente e straordinario che non riusciremo a sostenere ancora molto a lungo senza anche i ricavi provenienti dalle Istituzioni, sospesi a causa della chiusura obbligata di alcuni servizi, e fondamentali per sostenere il funzionamento delle nostre sedi in dieci regioni d'Italia. Per questo chiediamo il sostegno di tutti”.

LA CAMPAGNA UN CONTATTO CHE VALE, COME SI PUÒ CONTRIBUIRE

Il contatto per chi non vede e non sente è conoscenza e comunicazione. Senza il contatto, nel buio e nel silenzio, si vive un isolamento nell'isolamento. Oltre alla preoccupazione per la salute degli utenti, per le loro condizioni, per le difficoltà aggiuntive che debbono affrontare le loro famiglie, la Lega del Filo d'Oro sta fronteggiando un impegno straordinario per reperire i Dispositivi di Protezione Individuale, indispensabili per rispondere al meglio e in sicurezza a questa pandemia, ma soprattutto per continuare sostenere il funzionamento delle sue sedi in dieci regioni d'Italia, senza anche i ricavi provenienti dalle Istituzioni, sospesi a causa della chiusura obbligata di alcuni servizi. Alla campagna di emergenza coronavirus "Un contatto che vale” si può contribuire con una donazione al numero verde 800915000 oppure scegliendo l'importo di donazione direttamente sul sito uncontattochevale.it

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Meritocrazia Italia: per la fase due priorità anche al settore della moda

"La “Fase 1” sembrerebbe ormai alle sue battute finali e l’avvio della ripresa sempre più vicino. Si annuncia la riapertura di molti stabilimenti produttivi. Alcuni settori non sono in grado, tuttavia, di attendere utilmente i tempi della “Fase 2”, che si prospetta lenta ed incerta nella durata. Il settore della moda, ad esempio, è uno di quelli in maggior sofferenza. In mancanza di provvedimenti tempestivi e adeguati, rischia un vero e proprio collasso. Con vanificazione dei risultati finora raggiunti, avendo contribuito a fare del Made in Italy motivo d’orgoglio a livello internazionale.  Negozi chiusi, merce stagionale invenduta e giacente, attività ormai al tracollo annunciano i colori di uno scenario oltremodo preoccupante per il futuro prossimo". Lo affermano i referenti di Meritocrazia Italia.

"Ad essere sotto pressione sono anche (e forse soprattutto) i brand del lusso. A causa dell’emergenza sanitaria, le stime di Federazione Moda Italia fanno prevedere un calo di almeno il 50% degli incassi per il 2020. Il fatturato del mese di marzo risulta praticamente azzerato. I provvedimenti adottati nell’ultimo mese per il contenimento del contagio hanno momentaneamente congelato l’industria della moda. Tutte le aziende hanno dovuto sospendere completamente la loro attività. Quelle più virtuose hanno preferito riconvertire la produzione a beneficio di ospedali ed enti di soccorso.  Il Decreto ‘Cura Italia’ ha rappresentato un importante leva per il recupero economico, ma i settori di mercato meriterebbero attenzione diversificata.  Perché diverso è stato l’impatto dell’emergenza sulla produttività e diversi saranno gli affanni anche quando la macchina prenderà a ripartire. La situazione impone di confrontarsi con la delicata opera di bilanciamento tra esigenze di natura economica e produttivistica ed esigenze (sempre prioritarie) di tutela della salute dei lavoratori. Nella direzione di un recupero che sia realmente sostenibile in relazione alle peculiari difficoltà del momento. Senza discriminazione tra aree produttive, è indispensabile favorire sia la riapertura in ogni ambito che una rivisitazione dell’asset della moda, ovvero clienti, fornitori e persone.  Imprescindibili dovrebbero essere solo i protocolli di sicurezza, da definire con la partecipazione di tecnici tenendo conto delle particolari esigenze di produzione, dei ruoli di intervento operativo riservati ai singoli lavoratori e del particolare contesto ambientale. Igienizzazione e sanificazione degli ambienti, predisposizione di sistemi che consentano il rispetto delle distanze sociali, dotazione di quantitativi adeguati di mascherine, monitoraggio costante della temperatura all’accesso ai luoghi di lavoro, e, ove possibile, riorganizzazione delle attività in smart working sono soltanto alcune delle misure di indispensabile adozione. La necessità di contenere i rischi di contagio, che, in un circolo vizioso, finirebbero per mortificare le utilità della ripartenza e aggravare la posizione di singoli e imprese, rende essenziale una preliminare ricostruzione del quadro dello stato di salute della popolazione aziendale, con possibilità di estensione dei controlli a familiari e conviventi.
Per altro verso, il recupero è possibile soltanto consentendo maggiore agilità nei pagamenti delle imposizioni fiscali, se del caso con dilazioni programmate, e mediante misure idonee ad ammortizzare le perdite dovute all’annullamento degli ordinativi. Meritocrazia Italia auspica l’adozione di politiche di welfare, di gestione della sicurezza dei lavoratori, in ogni settore, e di supporto economico e logistico alle imprese. Auspica, altresì, che l’articolazione di adeguati protocolli di sicurezza si accompagni a meccanismi, altrettanto adeguati, di informazione e formazione.  
Bisognerebbe agevolare anche una riduzione unilaterale temporanea delle ore lavorative, consentendo la sospensione del pagamento del canone con detassazioni per i proprietari degli immobili e del pagamento dell’Iva in dogana.  L’Italia è unica nella sospensione ed anche nella ripartenza. Gli altri paesi comunitari hanno lasciato operare le attività produttive ed industriali circostanza che ha penalizzato ulteriormente il nostro sistema economico già fragile".

 

 

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Montesilvano, l’amministrazione comunale studia la ripartenza dopo il lockdown

L’amministrazione comunale si prepara ad una ripartenza green con traffico ridotto, strade principali per le auto e viali riservati a bici e monopattini elettrici.

“Stiamo organizzando la ripresa dopo il 3 maggio – afferma il sindaco Ottavio De Martinis - , pensando allo spazio urbano e alla rete stradale del territorio di Montesilvano in un’ottica più sostenibile, puntando molto sulla mobilità alternativa. La bici potrebbe diventare un mezzo di contenimento alla diffusione del Coronavirus, un mezzo sicuro per girare in città senza pericolo di infettarsi. Consci di come potranno cambiare le abitudini di vita cerchiamo di anticipare i tempi con proposte esecutive. Stiamo lavorando già da giorni ad un pacchetto economico per il rilancio dell’economia locale. Già in questa settimana, e così a seguire, incontreremo con riunioni telematiche i rappresentanti di ogni categoria (commercianti, bancari, balneatori, albergatori, ristoratori, piccoli proprietari, imprenditori edili, industriali ed artigiani) con cui vogliamo  condividere un percorso concreto per un auspicato ritorno alla normalità, pur tenendo conto che alcune abitudini dovranno cambiare”.

“L’esempio più concreto è dato dall’improbabile impiego dei bus e delle automobili a pieno carico – spiega l’assessore alla Mobilità Anthony Aliano - . Quando il lockdown sarà sciolto i mezzi pubblici non potranno più avere l’afflusso di prima. Per questo motivo si vuole incentivare l’uso di mezzi privati green: biciclette, monopattini elettrici e tutto ciò che rientra nella cosiddetta “mobilità dolce”. È il caso di ricordare che siamo il primo Comune in Abruzzo  ad aver impiegato le somme del cosiddetto “decreto Fraccaro” per il bike sharing e ad aver liquidato la delibera e l’avviso pubblico per la micro mobilità sostenibile (monopattini e segway). Già in questi giorni abbiamo definito le ubicazioni sul territorio comunale per le “bike station” (i cui lavori, già appaltati, partiranno a maggio); stiamo peraltro selezionando le società interessata al servizio di micro mobilità: a stretto giro, dunque, i cittadini disporranno di bici elettriche, monopattini e segway per ovviare all’inopportuno utilizzo di veicoli ed autobus. Stiamo pensando ad agevolazioni economiche per l’uso e, se del caso, anche alla gratuita fruizione per chi deciderà di fare shopping in città, di affittare ombrelloni presso i nostri stabilimenti balneari e per chi pernotterà nelle nostre strutture alberghiere e b&b”.

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Ortona in emergenza: consiglio comunale non convocato,  azzardo di sindaco e assessori

"Sono trascorsi 10 giorni dalla nostra richiesta di Consiglio Comunale urgente per affrontare i gravissimi problemi della città: quelli sanitari e quelli economici. Due emergenze che nel sovrapporsi metteranno a terra centinaia di famiglie e attività imprenditoriali. Il sindaco Castiglione e il Presidente del Consiglio, con consueto silenzio, non convocano il Consiglio, lasciando la città nel caos amministrativo. Lui e i suoi assessori sono protagonisti di un azzardo istituzionale rischiosissimo, gestendo soldi statali e regionali in modo che solo loro sanno. Devono chiarire in Aula cosa hanno deciso, con chi prendono accordi e per quali obiettivi e in favore di chi". La denunciano i consiglieri comunali ad Ortona Peppino Polidori, Angelo Di Nardo e Simonetta Schiazza. 

In Consiglio si decidono i problemi, i progetti e le soluzioni per tutta la città. In Aula c’è la piena legittimità, trasparenza e chiarezza. Fuori da essa ci sono interessi, opacità che rischiano di sconfinate in arbitri personali. Noi abbiamo chiesto il Consiglio Comunale perché così deve essere, il solo modo per confrontare progetti e trovare soluzioni. Alla città servono scelte forti, ai cittadini e alle imprese sostegni economici concreti. Non si può prescindere dal chiedersi perché Castiglione e i suoi assessori non accettino di ridurre le spese del Comune. Perché non c’è la benché minima volontà  di modificare un Bilancio 2020 che prevede per i cittadini tasse pesantissime. Per cosa poi. Per quali servizi?  Per garantire privilegi e interessi di chi? Per quali proposte di sostegno alle fasce più deboli economicamente? I problemi sono già arrivati al pettine e Ortona avrà una crisi durissima. La città - glielo ricordiamo ancora una volta - si amministra dal Comune, per questo sono pagati il sindaco e gli assessori, i funzionari, i dipendenti tutti: farlo in altre sedi è doppiamente rischioso, sul piano morale e su quello delle istituzioni. È la seconda volta che  lanciamo questo avviso. Il sindaco convochi subito un Consiglio, presenti le cifre da destinare a chi ha bisogno, dica come troverà soldi del Comune in favore di imprese e famiglie, come ridurrà le tasse. Che servizi metterà in campo per sanità, sociale, commercio, turismo, ambiente. Abbiamo atteso fin troppo risposte che non arrivano. La pazienza della città ha un limite".

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Ricostruzione, fondi per l’acquisto di DPI da usare nei cantieri

Il Commissario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016, Giovanni Legnini, ha partecipato oggi in videoconferenza al Comitato Istituzionale della Regione Abruzzo, presieduto dal Governatore Marco Marsilio, vice Commissario per la ricostruzione.Al Comitato, il principale luogo di discussione e di condivisione delle scelte strategiche di competenza delle Regioni, hanno partecipato i sindaci dei comuni abruzzesi del cratere sismico del 2016, i responsabili dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione regionale, alcuni parlamentari abruzzesi sia di maggioranza che di opposizione

 Il Commissario Legnini ha spiegato le prime scelte attuate dal momento in cui ha assunto l'incarico, il 27 febbraio scorso, e illustrato le prossime Ordinanze in via di emanazione. Si e' soffermato, in particolare, sull'Ordinanza di semplificazione delle procedure per la ricostruzione privata con l'autocertificazione dei progetti da parte dei tecnici, che sara' molto incisiva e definira' tempi certi per l'iter delle pratiche.Tra i nuovi provvedimenti allo studio anche la destinazione di una quota importante dei 30 milioni di fondi Inail, fermi dal 2017, per l'acquisto dei dispositivi di sicurezza ed i presidi a tutela sella salute dei lavoratori alle imprese che, non appena sara' consentito, riapriranno i cantieri edili nel cratere. Sia il Commissario Legnini che il presidente Marsilio, e i parlamentari presenti, come Stefania Pezzopane e Gaetano Quagliariello, hanno concordato sull'opportunita' che nei prossimi provvedimenti all'esame del governo per il rilancio dell'economia siano considerate misure specifiche per accelerare ulteriormente la ricostruzione privata e far partire quella pubblica, che sconta fortissimi ritardi. Utilizzando le risorse gia' stanziate e disponibili, e con procedure piu' adeguate che si stanno definendo, la ricostruzione dell'Abruzzo dopo i terremoti del 2009 e del 2016 e dell'intero Centro Italia, possono dare un impulso fortissimo alla ripartenza dell'economia del Paese colpita dalla nuova emergenza del Coronavirus

 

 

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