Redazione Notizie D'Abruzzo

Sindaco Farindola: 85% senza elettricità, temo per anziani

Nel Comune di Farindola, in provincia di Pescara, l'85% del territorio resta senza elettricità da giorni. "Temo per l'incolumità delle persone, soprattutto quelle anziane e più deboli", dice il sindaco Ilario Lacchetta, a RaiNews24. Nella frazione Rigopiano sono ancora al lavoro i soccorritori sull'hotel distrutto dalla valanga: 23 persone sono ancora disperse.

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Hotel Rigopiano, parla il manutentore scampato alla slavina

"Ho cercato di chiamare qualcuno fino a quando ha fatto buio. Ma nessuno rispondeva. Poi ha continuato a nevicare, e' venuto giu' un altro mezzo metro di neve. Era troppo rischioso rimanere la'". Fabio Salzetta, il manutentore dell'hotel Rigopiano, racconta per la prima volta quei momenti maledetti. "Erano tutti raggruppati nella speranza di andarsene ma non avevamo paura, nessuno si immaginava che potesse succedere una cosa cosi'". Ma cosa ricordi? "Neve, neve e basta".

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D’Alfonso: ancora 33mila utenze senza corrente

 "A questo momento le utenze elettriche in attesa di rialimentazione per le necessita' degli abruzzesi sono 33mila". Lo conferma il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, nell'elencare i dati di un bollettino ricevuto da Enel, che continua "a verificare e a controllare le situazioni piu' difficili e a rappresentarle nel rispetto delle procedure". 

"Abbiamo dovuto fronteggiare la nevicata peggiore degli ultimi 60 anni - calcolata in quasi 20 milioni di tonnellate di neve - cui si sono uniti il gelo e la pioggia, che hanno danneggiato pesantemente le condutture dell'energia elettrica, e il terremoto, che ha aperto un'emergenza nell'emergenza". Così il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, in un lungo post su Facebook, descrive la tragica emergenza vissuta questa settimana dalla sua regione. "La Protezione civile e tutta la macchina regionale dei soccorsi - sottolinea - hanno lavorato allo sfinimento e di questo li ringrazio col cuore ma un evento di queste proporzioni - mi riferisco all'ampiezza geografica, all'intensità e alla durata - era oggettivamente arduo da gestire. Ho richiesto quindi l'intervento dell'Esercito e della Protezione civile di altre Regioni, e ringrazio quanti si sono prodigati per aiutarci in un frangente di portata epocale"

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Commissione Grandi Rischi, la sequenza sismica non è esaurita

"Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento". Lo evidenzia la Commissione Grandi Rischi che d'intesa con il Capo Dipartimento della Protezione Civile, si è riunita ieri a seguito della ripresa della sismicità che ha colpito l'Appennino Centrale a partire da Agosto 2016. "La sequenza sismica che ha colpito l'Appennino Centrale su una lunghezza complessiva di oltre 70 km - spiega la Commissione - ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l'evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l'evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi di magnitudo M5.0-5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell'area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009. Si tratta di una singola sequenza sismica. L'area era già stata colpita da sequenze simili e da grandi terremoti in passato, in particolare dall'evento del 1639, e non era stata interessata dagli eventi recenti di Colfiorito (1997) e dell'Aquila (2009). Questa sequenza può essere considerata come tipica dell'attività sismica appenninica, e come tale aspettata sulla base della storia sismica e del contesto sismo-tettonico regionale. Un aspetto della sismicità di questa regione è la possibilità che le sequenze possano avere una ripresa e propagarsi alle aree limitrofe, come già avvenuto ad esempio per la sequenza del 1703 (con una durata di oltre un anno e due eventi di magnitudo tra 6.5 e 7 a distanza di un mese), del 1639 (almeno due eventi comparabili a distanza di una settimana), di Colfiorito (1997, M6.0, con una sequenza di sei eventi di magnitudo oltre 5.2 su una durata di sei mesi) e ora nella zona di Amatrice, con tre eventi di Mw5.9-6.5 negli ultimi cinque mesi". 

La Commissione conferma l'impianto interpretativo già formulato a seguito degli eventi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. E identifica "tre aree contigue alla faglia principale responsabile della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7). Questi segmenti - localizzati rispettivamente sul proseguimento verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L'Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997 - rappresentano aree sorgente di possibili futuri terremoti. I recenti eventi hanno prodotto importanti episodi di fagliazione superficiale che ripropongono il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche quali le grandi dighe". La Commissione ha anche espresso la sua vicinanza alla popolazione colpita dalla sequenza complimentandosi con il DPC per l'efficacia con cui sta affrontando l'emergenza.

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Dieci elicotteri per soccorsi e viveri nel teramano

Il capoluogo Teramo è il crocevia dei soccorsi per l'intera provincia, soprattutto le zone montane e del versante della Valfino. Tra l'area di atterraggio dell'ex Villeroy e Boch, nel quartiere della Gammarana e l'elisuperficie dell'ospedale Mazzini di Teramo, sono stati allestiti due piccoli aeroporti, dove si sono incrociati una decina di elicotteri, tra quelli dell'Esercito e dell'Aereonautica militare, dei Carabinieri e della Polizia di Stato, dei vigili del fuoco e del 118. Al Mazzini e' stata gestita l'emergenza dei soccorsi sanitari, con l'aggiunta anche di un velivolo adibito al volo notturno del 118 di Como (domani ne arrivera' un altro da Torino). Alla ex Villeroy i velivoli hanno invece caricato derrate alimentari, pannolini, medicinali e altre necessita' ma anche uomini del Corpo nazionale di soccorso alpino delle diverse delegazioni presenti a Teramo, abruzzesi, umbre e piemontesi: i materiali sono stati verricellati sulle zone isolate e ancora non raggiunte dalle turbine e dall'Enel, in particolare le frazioni di Valle Castellana, Crognaleto, Cermignano, Arsita, Bisenti, Isla del Gran Sasso. Sulla viabilita' i mezzi della Provincia sono intervenuti grazie anche al supporto dei mezzi spalaneve arrivati da fuori regione. Adesso a disposizione ci sono 15 turbine e 3 pale gommate, oltre ai mezzi cingolati di vigili del fuoco ed esercito come i Bruchi, che possono camminare sopra le alte superfici nevose. Questo spiegamento di forze ha permesso, nel pomeriggio di oggi, di mettere in salvo alcune persone della frazione di Poggio delle Rose (Cermignano), isolate al freddo e al buio da giorni: tra le 8 persone trasferite a bordo di un elicottero della Guardia costiera, anche una anziana di 103 anni, che e' stata ricoverata in ospedale. 

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Maltempo in Abruzzo, bilancio tragico

Una lunga, triste, angosciante settimana quella che le calamita' naturali hanno portato in Abruzzo. Pesante il tributo pagato dalla regione con 9 morti. Sul territorio sono caduti quasi 20 milioni di tonnellate di neve in pochi giorni. Oltre 300mila persone sono rimaste al freddo, al buio e senz'acqua a causa di lunghi blackout e, solo due giorni fa, quattro scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5.0 hanno messo a dura prova i nervi di una popolazione gia' fiaccata.

Senza contare la tragedia dell'hotel Rigopiano, investito da una valanga a Farindola il 18 gennaio; tanti i superstiti, un vero miracolo, due le vittime accertate, ma mancano ancora all'appello una ventina di persone, mentre le ricerche proseguono sotto una bufera di neve. La mesta sequenza inizia il 14 gennaio: il 55enne Nicola Naccarella, titolare di un bar a Guardiagrele, viene trovato senza vita sotto un cumulo di neve lungo la strada che aveva percorso per raggiungere la sua rimessa agricola a circa un km da casa. Alla vigilia dell'Epifania era uscito, durante una fitta nevicata, dicendo alla moglie che andava a controllare gli animali. Poi non aveva piu' dato notizie. Pare che a ucciderlo sia stato un malore fulminante in un tratto in salita. Lunedi' 16 il 67enne Roberto Zecca, architetto e appassionato di barche, muore dopo essere caduto nelle acque gelide del porticciolo turistico di Giulianova dove era andato per rinforzare gli ormeggi del suo natante. Quando gli uomini della Guardia costiera lo hanno ripescato era in gravissimo stato di ipotermia. E' morto durante il trasporto in ospedale. Mercoledi' 18 a Castel Castagna e' stato recuperato il cadavere di Nino Di Nicola, 83 anni, sepolto nel crollo della sua stalla, non si sa se dovuto al peso della neve sul tetto o alle scosse di terremoto della mattinata. Ieri due anziani coniugi di Brittoli sono morti per intossicazione da monossido di carbonio. Il paese e' senza elettricita' da due giorni e i due avevano acceso un generatore per scaldarsi mentre dormivano, senza rendersi conto delle esalazioni. Il giorno prima avevano corso lo stesso rischio, per le esalazioni di una stufa, ma sono state raggiunte in tempo, due persone a Villa Celiera dove la coltre bianca ha raggiunto i tre metri. E' stato trovato oggi senza vita a Ortolano, frazione del Comune di Campotosto , il 73enne Enrico De Dominicis, pensionato dell'Enel, travolto da una slavina che si e' staccata dal Monte Corno in seguito alle scosse di mercoledi' scorso. Viveva in una casa nel centro del borgo, a mille metri, insieme al fratello che si e' miracolosamente salvato. Nel piccolo centro ieri in elicottero sono stati tratti in salvo 21 abitanti. Nel comune montano di Crognaleto, da giorni sotto metri di neve e senza energia elettrica, sono stati trovati morti oggi padre e figlio dispersi da ieri, quando erano usciti di casa per andare a comprare qualcosa da mangiare. Lasciata la macchina avevano continuato a piedi.

I corpi di Mattia e Claudio Marinelli, 23 e 50 anni, sono stati trovati in una scarpata piena di neve e ghiaccio. E a Rocca Santa Maria i Carabinieri, mentre cercavano di portare aiuti a famiglie rimaste isolate per la neve, hanno trovato un 74enne morto in una stalla con il suo cane; non si sa se a ucciderlo sia stata l'ipotermia o un avvelenamento da monossido di carbonio. Nella stalla c'era un generatore di corrente.

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Hotel Rigopiano, i soccorritori salvano altre persone

I soccorritori: andremo avanti sempre, finché non li troviamo tutti

"Andremo avanti sempre, finche' non li troviamo tutti. Potrebbero ancora esserci delle persone in vita la' sotto. Ma in vita o non in vita, non importa, non possiamo dare nulla per scontato. Ci sono delle famiglie che aspettano". Lo ha detto un operatore del Soccorso alpino nazionale, Luca Giai Arcota, appena tornato a Penne (PESCARA) da un turno di ricerche sotto le macerie dell'hotel Rigopiano. "Oggi abbiamo fatto un lavoro mostruoso, eccezionale - ha detto -. Siamo in 90 solo noi del Soccorso alpino, oltre a una quarantina di vigili del fuoco e una decina di finanzieri almeno"

Il primo bilancio delle operazioni di soccorso

Undici sopravvissuti, cinque corpi senza vita recuperati e tra i 19 e i 20 dispersi: e' questo il bilancio attuale della tragedia dell'hotel Rigopiano. Ai due sopravvissuti recuperati all'alba di giovedi' - il cuoco Giampiero Parente e il 'tuttofare' dell'hotel Fabio Salzetta - si aggiungono la moglie di Parete, Adriana, e il figlio Gianfilippo, salvati nella mattinata di ieri, e i tre bimbi recuperati nel pomeriggio: l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel di Michelangelo. Nella notte sono poi state estratte vive altre quattro persone, due uomini - Giampaolo Matrone (lievemente ferito) e Vincenzo Forti - e due donne, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. "Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha detto questa mattina il funzionario dei vigili del fuoco Alberto Maiolo - stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve".

A tre giorni dal crollo dell'hotel Rigopiano di Farindola i soccorritori continuano senza sosta a rimuovere la neve a mano, armati delle sole pale: e' quanto riferisce Alessandro Massa del soccorso alpino speleologico di Ivrea che ha appena raggiunto il centro operativo comunale (Coc) di Penne dalle rovine dell'hotel. "Continuiamo a fare una bonifica dei vari settori spostando neve e macerie a mano per entrare nella struttura. La difficolta' maggiore - spiega il soccorritore - e' nello spostare tutta quella neve con la pale: siamo come tante piccole formiche che portano via la neve e le macerie". Rispondendo a chi gli chiedeva se col passare delle ore non venga meno la speranza e anche l'entusiasmo Massa nega decisamente: "Il morale e' sempre alto, noi dobbiamo portare a casa la gente che sta la' sotto"

Al centro di coordinamento dei soccorsi di Penne, si trova a 10 km dall'Hotel Rigopiano, la nebbia si sta facendo più fitta e bassa, mentre la pioggia alterna momenti di diversa intensità. Questo rende più difficile i soccorsi, i quali però continuano. Già dalla tarda mattinata gli elicotteri del soccorso non si alzano più, probabilmente proprio per le condizioni avverse.

Identificata la terza vittima della tragedia

Identificata la terza vittima della tragedia di Rigopiano. Si tratta di Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Lo ha confermato il direttore sanitario dell'ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, durante il bollettino sanitario. In corso il riconoscimento delle altre due salme arrivate oggi in ospedale.

Curcio: bisogna lavorare come se fosse il primo giorno

"Fin quando sono in atto le operazioni di soccorso si lavora sempre con speranza". Lo dice dalla Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.) di Rieti il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nel fare il punto aggiornato sulla situazione delle operazioni di salvataggio dei 23 dispersi all'hotel Rigopiano di Farindola ai microfoni di Raines 24. "Bisogna lavorare come se fosse il primo giorno", ha aggiunto Curcio, che ha confermato i numeri dati nel precedente punto stampa: 11 persone tratte in salvo, 9 delle quali dall'interno della struttura, e 5 vittime accertate fino ad ora.

I sopravvissuti

 Conclusa l'operazione chirurgica su Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti alla valanga di Rigopiano di Farindola. L'operazione al giovane 34enne, residente in provincia di Roma, e' durata poco piu' di un'ora e ora il giovane e' stato ora trasferito nell'Unita' Operativa di Rianimazione del "Santo Spirito". Le sue condizioni, come hanno riferito i medici, sono discrete.

Mano nella mano con la moglie, Valentina Cicioni, fino a quando i vigili del fuoco lo hanno salvato. Lo ha raccontato ai suoi soccorritori Giampaolo Matrone l'ultimo dei superstiti arrivato poco dopo le 8 all'ospedale di Pescara. "Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perche' volevo che rimanesse sempre vigile. La chiamavo, poi a un certo punto non l'ho sentita piu' e ho capito che mi stava lasciando". Vicino a lui, Matrone ha raccontato di un'altra donna che non dava segnali di vita.

"I bambini stanno fisicamente bene, hanno superato quella leggera ipotermia, ma psicologicamente sono provati". Cosi' il primario della Rianimazione di Pescara, Tullio Spina, a proposito di Samuel Di Michelangelo, 7 anni, ed Edoardo Di Carlo, 8, i due bimbi superstiti dell'hotel Rigopiano. Spina sottolinea inoltre che la famiglia Parete e' stata riunita ed e' tutta in un'unica stanza.

Parla Francesca

"Francesca chiede di Stefano". Lo dice il padre di Stefano Feniello, giovane disperso all'hotel Rigopiano, che racconta di aver parlato con i parenti di Francesca Bronzi, fidanzata del ragazzo, ora ricoverata in ospedale in buone condizioni di salute. "Se chiede di mio figlio - dice visibilmente provato il padre del giovane - immagino che non sappia cosa sia accaduto a Stefano". I due erano a Rigopiano per festeggiare il compleanno del giovane; per l'occasione la fidanzata gli aveva regalato il soggiorno in hotel.

Ero al buio, in uno spazio piccolissimo, senza acqua e senza cibo. Molte persone erano nella sala garden, alcuni, tra cui me e Stefano, nella sala camino e i bambini nella sala biliardo". Cosi' Francesca Bronzi, una delle superstiti dell'hotel Rigopiano, avrebbe descritto ai familiari le terribili ore trascorse dopo la valanga, fino all'arrivo dei soccorritori.

 I migranti aiutano i soccorritori

Ci sono anche 10 migranti africani rifugiati o richiedenti asilo, volontari della Croce Rossa Italiana (Cri), alla base operativa dei soccorsi di Penne, in provincia di Pescara. Il gruppo di giovani ghanesi, maliani, nigeriani, proveniente da Settimo Torinese, dove sorge un grande centro della Cri che li ha formati, ha chiesto di essere impiegato nelle zone dell'Abruzzo colpite da terremoto e maltempo. Almeno due di loro saranno destinati al campo avanzato dei soccorritori dell'hotel Rigopiano, con compiti logistici. "Vogliamo dare una mano alle persone vittime del terremoto", ha detto Barry Misbaou, 24 anni, della Guinea Conakry. Secondo Ignazio Schintu, responsabile nazionale logistica di Croce Rossa, la formazione e l'impiego come volontari di questi giovani migranti "e' un esempio di buone pratiche"

Sopralluogo dei Pm

Il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia stanno raggiungendo l'hotel Rigopiano, accompagnati dai carabinieri forestali, per un sopralluogo. I magistrati hanno aperto un'inchiesta, al momento senza indagati, per i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Ieri erano stati sequestrati alcuni documenti in Provincia e in Prefettura: tra questi il Piano neve dell'ente e i bollettini meteo degli ultimi giorni. Nella stessa giornata era emerso che una turbina della Provincia era fuori uso. Sempre ieri, i magistrati avevano ascoltato diverse persone in qualita' di testimoni.

  Il ristoratore Quintino Marcella che mercoledi' pomeriggio, per primo, diede l'allarme per la slavina di Rigopiano, e' stato sentito dagli agenti della Questura di Pescara. La deposizione e' avvenuta ieri mattina ed e' durata circa due ore. "Non ho fatto altro che raccontare quanto gia' noto. Hanno preso anche i dati identificativi del mio telefonino dai quali si potra' vedere a che ora e a chi ho fatto le telefonate per chiedere aiuto".

I nomi dei sopravvissuti

Al momento sono 4 i bambini e 5 gli adulti ricoverati presso l'ospedale di Pescara, dopo essere stati salvati dai resti dell'hotel Rigopiano, travolto dalla slavina. "I quattro bambini - riferisce l'ospedale nel bollettino - sono Gianfilippo e Ludovica Parete, Edoardo Di Carlo, Samuel Di Michelangelo. I cinque adulti sono: Adriana Vranceanu, Francesca Bronzi, Vincenzo Forti, Giorgia Galassi, Giampaolo Matrone". Le condizioni cliniche dei ricoverati sono buone, "solo un paziente è attualmente in sala operatoria per un intervento all'arto superiore destro". "La Prefettura ha già informato i familiari dell'identità di tre vittime. Ai familiari va il nostro senso di familiarità e vicinanza", dicono i sanitari dell'ospedale di Pescara. Definite "buone" dal direttore sanitario dell'ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, le condizioni dei superstiti dell'hotel Rigopiano. Solo uno e' in sala operatoria per un intervento chirurgico al braccio destro. Oltre alle cinque persone arrivate in ospedale ieri, stamani ne sono state ricoverate altre quattro

 

Le persone salvate

Sono quattro, due uomini e due donne, le persone estratte vive nella notte dalle macerie dell'hotel Rigopiano, in provincia di Pescara, travolto mercoledì scorso da una slavina, e altre due donne sono state estratte ormai senza vita. Il lavoro degli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è continuato tutta la notte incessantemente: 40 tecnici del CNSAS, a fianco di SAGF (Soccorso Alpino GFD), Vigili del Fuoco e militari sono impegnati nei soccorsi. Durante la notte sono arrivati da numerose regioni italiane rinforzi e squadre del CNSAS, per avvicendare gli uomini del Soccorso Alpino presenti sul posto. I nuovi arrivi hanno coinvolto squadre provenienti da: Piemonte, Veneto, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Molise, Campania, Umbria e Lazio. Sul posto anche tecnici speleologi del CNSAS, che hanno operato nel recente terremoto del Centro Italia e specializzati negli interventi su macerie.

Il meteo 

Le condizioni meteo stamattina sono peggiorate nella zona di Farindola, sul Gran Sasso pescarese, e questo rende piu' difficili le operazioni di soccorso sotto le macerie dell'hotel Rigopiano. "Oggi lassu' ha iniziato a nevicare e questo ostacola gli operatori - ha detto il portavoce del Soccorso alpino nazionale Walter Milan, nel centro operativo di Penne -. Noi siamo presenti con 60 uomini, 10 in piu' di ieri". Ieri prima delle notizie del ritrovamento di dispersi vivi Milan aveva ipotizzato che in queste condizioni climatiche eventuali sopravvissuti potessero resistere anche due-tre giorni - la valanga e' caduta mercoledi' pomeriggio -, "se avessero trovato una 'sacca d'aria in cui stare'", "ma e' difficile", aveva precisato

 

La tecnologia per catturare i segnali dei cellulari

Nella corsa contro il tempo per salvare le persone intrappolate dalla slavina nell'albergo Rigopiano a Farindola giocano un ruolo-chiave anche le sofisticate tecnologie in uso alla Polizia Scientifica per la localizzazione dei dispersi attraverso i loro cellulari. Analoghe sofisticate apparecchiature vengono utilizzate dalla Guardia di Finanza.

Ieri sera, intorno alle 22, il gatto delle nevi e' riuscito a portare sul posto le strumentazioni elettroniche che vengono abitualmente utilizzate dalla Polizia per la geolocalizzazione dei cellulari e che sono state posizionate nella mansarda dell'albergo per catturare i segnali provenienti da una lista di undici cellulari forniti dalla squadra mobile di Pescara e appartenenti ai dispersi. Le strumentazioni, nonostante il buio, il freddo e la neve, hanno consentito di individuare il punto preciso in cui scavare, dando una traccia preziosa ai soccorsi. E' stata cosi' tratta in salvo una persona ferita e sono stati recuperati tre cadaveri.

Anche le Fiamme Gialle presenti sul posto stanno utilizzando sistemi che consentono di localizzare i telefoni cellulari per indirizzare le ricerche verso aree circoscritte. In particolare sono stati rilevati segnali di due utenze intestate ad ospiti della struttura provenienti dallo stesso punto in cui sono stati individuati alcuni superstiti. Il sistema in uso alla Gdf prevede che, una volta acquisite le utenze in uso ai dispersi, venga avviato il monitoraggio: la localizzazione di precisione consente di individuare il target nel raggio di un metro

 

L'ospedale

"La nostra struttura ospedaliera rimane in allerta per accettare eventuali altri pazienti, ma al momento non abbiamo nessuna comunicazione di nuovi arrivi". Lo ha detto Rossano Di Luzio della direzione sanitaria di Pescara durante un punto stampa.Il prossimo bollettino sanitario è previsto alle 17.30 di oggi.

Il vice ministro dell'Interno, Filippo Bubbico, ha lasciato l'ospedale Civile di Pescara dopo aver incontrato i superstiti della tragedia di Rigopiano. Bubbico, accompagnato dal prefetto di Pescara, Francesco Provolo, ha parlato con i sanitari e con i familiari dei ricoverati. L'esponente del governo si sta trasferendo a Penne per seguire la macchina dei soccorsi

Il conto delle vittime della tragedia

E' stato estratto il corpo di un uomo senza vita dall'hotel Rigopiano. Il bilancio ufficiale sale così a 5 morti, di cui tre estratti tra la notte e la mattinata di oggi.

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Il ministro Martina a Teramo per parlare delle emergenze agricole

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Ministro Maurizio Martina ha coordinato oggi una riunione operativa presso la Prefettura di Teramo per fare il punto sull'emergenza terremoto e maltempo e sulle ulteriori operazioni necessarie per fronteggiare le urgenze agricole. All'incontro hanno preso parte anche l'assessore all'agricoltura della Regione Abruzzo Dino Pepe e i rappresentanti delle associazioni di categoria regionali

E' stata fatta un'analisi aggiornata degli interventi urgenti per sostenere le imprese agricole e gli allevamenti della zona colpita. Durante la riunione il Ministro Martina ha condiviso ulteriori due strumenti di lavoro individuati per rafforzare gli aiuti e sui quali verranno richieste le autorizzazioni a Bruxelles nella riunione che lunedi' il Ministro avra' con il Commissario Ue all'Agricoltura Phil Hogan. In particolare si e' proposto di rafforzare la misura immediata per coprire il mancato reddito degli allevatori con un aumento a 35 milioni di euro del budget e la sua estensione alle imprese dei comuni colpiti dal nuovo evento sismico

L'aiuto previsto verra' versato alle imprese agricole sulla base dei capi di bestiame posseduti dalle aziende allevatoriali prima del terremoto, con contributi diretti per bovini, suini, ovini ed equini. La prima tranche di anticipi di pagamento di circa 12 milioni di euro sara' pagata entro febbraio, con procedure semplificate e a costo zero per gli allevatori.

Il secondo intervento prevede l'anticipo all'85% dei fondi di Sviluppo rurale, allargando l'autorizzazione gia' avuta dall'Unione europea anche alle imprese agricole dei nuovi territori recentemente coinvolti. Parallelamente si lavorera' ad un intervento normativo di emergenza sul Fondo di Solidarieta' nazionale per consentire il ristoro anche dei danni assicurabili provocati dai recenti eccezionali eventi atmosferici anche mediante l'incremento della dotazione finanziaria.

"Ora e' importante portare avanti col massimo impegno gli interventi nell'emergenza - ha dichiarato il Ministro Martina - e ringrazio tutte le persone, le forze dell'ordine e i volontari della Protezione Civile impegnati in queste ore. Lunedi' presentero' al Commissario Hogan un piano per rafforzare gli aiuti diretti agli allevatori e agli agricoltori colpiti. L'obiettivo e' dare massima liquidita' immediata alle imprese attraverso il pagamento dei fondi europei dello sviluppo rurale e sostenerle in tutte le iniziative per la salvaguardia e lo sviluppo delle loro attivita' fondamentali per il rilancio dei territori colpiti".

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Allevamenti in Abruzzo, un numero telefonico per le emergenze

Il maltempo sta causando molti disagi negli allevamenti e per questo l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise Caporale ha attivato, d'intesa con la Prefettura di Teramo, un servizio telefonico per raccogliere segnalazioni in merito alle emergenze e alle criticita' insorte a carico di allevamenti o relative ad animali da compagnia e a cui rivolgersi anche per comunicare la scomparsa o il ritrovamento di animali. A comunicarlo e' lo stesso istituto con il servizio raggiungibile al numero 800082280 da rete fissa e allo 0861 332500 da rete mobile, tutti i giorni incluso i festivi, dalle 8 alle 20. Per facilitare le segnalazioni l'istituto mette a disposizione anche l'indirizzo di posta elettronica iuvene@izs.it,a cui e' possibile trasmettere informazioni e materiale fotografico a supporto delle segnalazioni.

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Farmacie rifornite grazie ai carabinieri nel Vastese

Le farmacie di Schiavi di Abruzzo e Castiglione Messer Marino sono state rifornite questa mattina grazie all'intervento delle pattuglie dei Carabinieri di Bomba e Castiglione Messer Marino. I militari hanno dovuto prestare soccorso al trasportatore che rifornisce le farmacie dell'alto Vastese rimasto bloccato per la neve a Torrebruna. Da qui la richiesta di soccorso con la consegna dei farmaci che sono giunti nei due paesi e destinati in particolare per le terapie dei residenti piu' anziani. Ha coordinato l'intervento maresciallo Giorgio Valente.

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