Redazione Notizie D'Abruzzo

Dalle budella alle corde armoniche, gli ultimi artigiani di un mestiere celestiale

Un mestiere antichissimo, fatto di dettagli, che parte dalla materia più arcaica: le budella di agnello per poi diventare suono e musica celestiale. Che le questioni umane siano complesse, lo rivela in modo chiaro il mestiere di cordaio di corde armoniche. Una tradizione che resiste a Salle, 300 abitanti, piccolo paese alle pendici del Morrone in provincia di Pescara, dove oltre alla piccola fabbrica esiste il "Museo cella corde armoniche", unico al Mondo. Gli ultimi cordai sono loro Pietro e Beniamino Toro.

Quando inizia questa tradizione in paese?

"I documenti parlano del 1600, certo la materia prima, le budella di pecora erano ovunque, ma a Salle si stabilì la loro lavorazione per tutti gli strumenti a corda dell'epoca Barocca: liuto, viola da gamba e violino barocco, violoncello, contrabbasso, chitarra barocca. Le corde venivano spedite in vari posti d'Europa, naturalmente non si realizzavano solo a Salle ma anche a Roma, Firenze, Napoli. A Salle si sviluppò una grande professionalità".

Lei Beniamino, con suo fratello Pietro portate avanti l'ultima azienda di Salle?

"Siamo figli di cordai, a Salle per fare un paragone con il recente passato negli anni 60-70 erano più di cento i cordai in attività, sei-sette fabbriche, mio padre aveva un laboratorio con 8 dipendenti. Poi alcuni si sono spostati altrove, in Abruzzo a Sulmona, ma anche Napoli, Roma, e molti ancora all'estero, tra i personaggi più famosi c'è la D'Addario string in America azienda conosciutissima con mille e 100 dipendenti".

A Salle c'è il museo. Cosa rappresenta per voi?

"È un motivo di grande orgoglio, perché è racchiuso l'universo di questa tradizione che nel mondo è unica. Le posso dire che molti musicisti vengono in paese per visitare il museo,  verificare come costruiamo le corde. Oggi c'è un ritorno alle sonorità originali, si suonano strumenti d'epoca o costruiti con le antiche specifiche e quindi le corde armoniche sono irrinunciabili. I mercati, i negozi e le istituzioni musicali sono ancora molto vive in particolare nel Nord Europa. C'è spazio e mercato, ma non ci facciamo illusioni perché il lavoro è davvero difficile, serve esperienza finissima, abbiamo l'aiuto di nuove macchine ma il lato artigianale è determinate"

Qualche aneddoto singolare da raccontarci?

"Me ne vengono in mente due. Il primo legato al lavoro, molti cordai di Salle andavano negli anni 30 del secolo scorso, a lavorare a Napoli e ci andavano con le biciclette. Un viaggio difficile, lungo salite infinite e discese ripide, su vie senza asfalto. Eppure partivano e arrivavano, compreso nostro padre. Altro aneddoto, è legato ai musicisti, ognuno ha una sua sensibilità, ma una volta una strumentista animalista mi disse: se dovete uccidere un agnellino per me, allora rinuncio alle corde. La rassicurammo, noi non uccidiamo gli animali, ma almeno quando acquistiamo le budella le lavoriamo con sacrificio e anche amore, e poi sugli strumenti questa nostra passione crea un suono e una magia".

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Haim Burstin – Un’antropologia della Rivoluzione francese?

 

Haim Burstin – Un’antropologia della Rivoluzione francese?

 

 

(recensione di Daniele Di Bartolomeo - Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università degli Studi di Teramo)

 

Haim Burstin, Rivoluzionari. Antropologia della Rivoluzione francese, Laterza, Roma-Bari 2016

pp. 334, 25 euro (ed. orig. Révolutionnaires. Pour une anthropologie politique de la Révolution française, Vendémiaire, Paris 2013)

Haim Burstin, professore di storia moderna all’Università di Milano-Bicocca, è uno studioso noto nel panorama della storiografia internazionale per le sue preziose e innovative ricerche sui luoghi (il faubourg Saint-Marcel) e sui protagonisti (i sanculotti) della Parigi rivoluzionaria. Ed è proprio sulle fondamenta di questi monumentali studi, iniziati negli anni Settanta sotto la guida dello storico marxista A. Soboul, che l’autore si appoggia (qualcuno potrebbe dire, si adagia) per proporre nel suo ultimo libro, Rivoluzionari. Antropologia della Rivoluzione francese (Laterza, 2016), una rilettura ambiziosa e suggestiva della Grande Rivoluzione.

È davvero curiosa la sorte toccata a questo volume, la cui prima edizione francese risale al 2013. È un libro importante, a tratti anche avvincente, concordano i suoi recensori, ma, aggiungono subito dopo all’unisono, non è affatto un’antropologia della Rivoluzione francese (J.P. Jessenne, “RHMC”, gennaio-marzo 2015, n. 62; G. Berta, “L’Espresso”, 25 febbraio 2016). Tutt’al più si tratterebbe di una «fenomenologia di tipi rivoluzionari» scritta alla maniera dei sociologi, hanno chiosato due esperti della Rivoluzione come Francesco Benigno (“Alias”, 7 febbraio 2016) e Sergio Luzzatto (“IlSole24Ore-Domenica”, 27 marzo 2016). Una manchevolezza costata all’autore il rimprovero dell’indomito storico marxista Claude Mazauric: un accigliato e severo decano degli studi rivoluzionari che, tra le altre cose, accusa apertamente Burstin di aver “tradito” la vecchia causa comune (“AHRF”, luglio-settembre 2014, n. 377). Tra una recensione e l’altra, poi, emergono seri dubbi sul fatto che l’autore, in fin dei conti, sia davvero riuscito a spiegare il fenomeno della radicalizzazione rivoluzionaria e, soprattutto, il lato oscuro della Rivoluzione, l’emblema del suo fallimento: il Terrore.

Eppure, nonostante la curiosa e a tratti imbarazzante controversia accademica sul sottotitolo e il rischio di restare insoddisfatti dalle nuove risposte fornite dall’autore all’enigma della violenza e dell’inarrestabilità della Rivoluzione, quello di Burstin è un libro intelligente che merita di essere letto fino in fondo.

Il ragionamento dell’autore parte dalla constatazione che gli eventi più importanti della Rivoluzione hanno avuto come protagonisti personaggi minori, la cui esperienza e il cui contributo sono stati incredibilmente sottovaluti dalla storiografia. A Burstin non interessano le grandi figure di rivoluzionari o contro-rivoluzionari che già conosciamo e neppure coloro che incrociata la Rivoluzione se ne sono presto allontanati o l’hanno vissuta con cinico distacco, magari approfittandone. Lo storico della Bicocca è appassionato alla gente comune, a coloro che inaspettatamente diventano rivoluzionari subendo una vera e propria mutazione antropologica. È il momento magico in cui personaggi minori vivono l’ebrezza ed il tormento di essere rivoluzionari, insieme l’illusione e la possibilità concreta di cambiare sé stessi ed il mondo. È l’attimo in cui «gli individui rimangono impigliati, materialmente o ideologicamente, nell’evento, spesso portati da una sorta di corrente collettiva, senza la capacità, la previdenza o anche solo la forza di disincagliarsi e farsi da parte». La grandezza del libro di Burstin sta proprio qui, nell’essere riuscito a raccontare questa straordinaria esperienza fatta di illusioni e amarezze, atti eroici e meschinità, generosità e sopraffazione, dedizione alla causa comune ed egoismo, e non ultimo di intrighi e violenze.

 

Ma c’è anche un’altra ragione, se si può ancora più suggestiva, per appassionarsi a Rivoluzionari. Ogni pagina del libro, infatti, rinvia a qualcosa di intimo, tale da farlo apparire il frutto di una sorta di esame di coscienza che l’autore ha condotto aprendo la «scatola nera» della sua vita professionale e privata. L’impressione è che quando racconta l’esperienza sconvolgente della rivoluzione, Burstin si riferisca a qualcosa che conosce personalmente, che gli appartiene come uomo che ha vissuto intensamente il secolo scorso. Nel testo c’è, in altre parole, un’analogia con l’esperienza elettrizzante e tragica della rivoluzione nel Novecento: il più delle volte implicita, ma altre volte scoperta come quando l’autore definisce la Rivoluzione francese un «assalto al cielo» e il suo tempo come quello in cui «l’immaginazione era al potere». Ne è uscito fuori un racconto certo appassionante, ma a tratti introspettivo e verboso: una sorta di autobiografia intellettuale e personale dal sapore autoreferenziale (tanto che l’autore non sente neppure l’esigenza di aggiornare l’apparato bibliografico, fermo sostanzialmente agli anni Ottanta).

Morta la rivoluzione come evento necessario del divenire storico, restano i rivoluzionari, i suoi reduci, che ne portano addosso i segni indelebili. Tra cui, forse, si annovera anche Burstin. La rivoluzione appare così, ieri come oggi, una nave che salpa per una destinazione sconosciuta ma favolosa e naufraga altrove: un’esperienza amara di cui resta non già la soddisfazione dell’approdo ma il ricordo insieme entusiasmante e malinconico del viaggio. E forse anche la speranza che, con tutti i suoi difetti, alcuni terribili, un giorno questo viaggio possa ricominciare, che la rivoluzione possa tornare.
( da https://www.lindiceonline.com/l-indice/sommario/luglio-agosto-2016/)

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Mariani : nuovo testo sulla pesca

Sandro Mariani (PD) e Lorenzo Berardinetti (RF) hanno presentato come primi firmatari la  nuova normativa per la pesca nelle acque interne della Regione Abruzzo e della gestione della fauna ittica, fornendo risposte attuali rispetto alla legge vigente, redatta più di un trentennio fa. Con grande entusiasmo, i due Consiglieri, commentano il traguardo raggiunto con il licenziamento del progetto di legge 127/2015, nella Commissione "Agricoltura, Sviluppo Economico e Attività Produttive", dopo un lungo ed arduo lavoro svolto insieme alle associazioni piscatorie ed esperti del settore. Con il nuovo testo si vuole dotare la Regione Abruzzo di una normativa organica della disciplina della pesca nelle acque interne, mediante la semplificazione burocratica e l'incentivazione della pesca sportiva e turistica sull'intero territorio. Il nuovo testo, che dovrà essere discusso dal Consiglio regionale, ha lasciato invariate le tariffe vigenti, e quindi non comporterà nessun costo, né per la Regione, né per i pescatori, che finalmente avranno la possibilità di seguire una normativa chiara e snella che prevede anche l'allungamento dei tempi di apertura della pesca nonché la totale gratuità per minori ed anziani con piu' di sessant'anni e diversamente abili. Un risultato atteso, che con un grande lavoro di modifica del testo finale del Consigliere Berardinetti, ha avuto forte riscontro anche dagli altri Consiglieri regionali di maggioranza e minoranza come Sospiri, Balducci, Pepe, che l'hanno firmato e convintamente sostenuto. "Un passo importante per il nostro territorio  - conclude il Capogruppo del Pd Sandro Mariani -  che afferma il buon lavoro del Consiglio regionale in un periodo molto difficile per l'intera collettività abruzzese."

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Coldiretti, gli agriturismi fanno segnare un -90% negli arrivi

E' l'agriturismo il settore turistico piu' danneggiato dal terremoto con le presenze praticamente azzerate per un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole situate nelle aree del cratere tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualita' dell'offerta gastronomica. E' quanto emerge dalla prima analisi diffusa da Coldiretti sull'impatto del sisma sulle vacanze in campagna in occasione dell'iniziativa #nonsoloamatriciana con venti agrichef giunti nelle Marche da tutta Italia, all'agriturismo Fiorenire di Castignano (Ascoli Piceno), uno de comuni del cratere, per imparare le ricette con i prodotti salvati dalle macerie e portarle nelle altre regioni, dando cosi' uno sbocco di mercato alle tipicita' oggi a rischio estinzione. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 Ottobre, operano 444 agriturismi dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria dove la momento le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell'opera di ricostruzione. Ma gli effetti del terremoto sulle presenze si sono sentiti anche su tutti i 3400 agriturismi complessivamente attivi nelle quatto regioni, dove i turisti sono piu' che dimezzati.

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Piano Rurale, i sindacati lamentano ritardi nell’applicazione

"Le attivita' produttive abruzzesi, ad esempio quella vitivinicola, dopo aver subito i danni dal maltempo, sono oggi danneggiate da un'organizzazione del Dipartimento delle Politiche agricole che fa acqua da tutte le parti. L'attuazione del Piano Rurale 2014/2020 si attesta a un minimo storico del 5,26%, che costituisce una sconfitta per le capacita' produttive e qualitative della viticoltura abruzzese". E' la denuncia formulata dai rappresentanti della Funzione pubblica, per Cgil Rita Candeloro, per Uil Giuseppe De Angelis, per Cisl Vincenzo Traniello e per Ugl Luigi Buzzelli, sulle conseguenze negative sul comparto vitivincolo del caos che si registra nella macchina amministrativa regionale. "Non possiamo che registrare con disappunto la mancanza di una visione programmatica della governance di processi sempre piu' accentrati e per questo lenti, senza una riorganizzazione complessiva per settori definiti nella mission e nei risultati" concludono i sindacati.

La replica di Cristina Gerardis, direttore generale della Regione Abruzzo

"Sostenere che 'la Regione Abruzzo e' allo sbando' desta stupore per la radicalita' dell'affermazione e appare ingeneroso, soprattutto se si considera che la frase e' riferita alla non ancora avvenuta corresponsione di una parte di emolumenti aggiuntiva rispetto alla retribuzione ordinaria, che viene regolarmente erogata". Lo dichiara, in una nota, Cristina Gerardis, direttore generale della Regione Abruzzo.

"In ogni caso, la delibera di Giunta per il pagamento delle indennita' accessorie - prosegue - e' stata firmata il 14 marzo scorso e verra' portata all'approvazione dell'esecutivo nella prima seduta utile, quella di martedi' prossimo. Per quanto riguarda la presunta 'mancanza di attenzione al funzionamento della struttura amministrativa', respingiamo al mittente le accuse di 'improvvisazione e superficialita'' e ricordiamo alle organizzazioni sindacali che vi sono tavoli, riuniti con cadenza periodica, nei quali trattare di questi argomenti".

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Minaccia il nuovo proprietario della casa, condannato

Secondo l'accusa aveva cercato inutilmente di rientrare in possesso della sua casa, andata all'asta, minacciando ed aggredendo il nuovo proprietario e alcuni suoi famigliari. Una vicenda che lo aveva fatto finire davanti ai giudici del collegio per rispondere di tentata estorsione oltre che di danneggiamento e lesioni e che questo pomeriggio, al termine del processo di primo grado, ha visto il Tribunale condannare Antonio Cioci, 48 anni, di Canzano, ad un anno e tre mesi di reclusione con la tentata estorsione derubricata in tentata turbata liberta' degli incanti e al risarcimento del danno di cinquemila euro a favore delle parti civili.

Cioci e' stato invece assolto dal reato di danneggiamento e da quello di lesioni. Nei suoi confronti e' stato inoltre revocata la misura del divieto di permanenza a Penna Sant'Andrea, dove vive il nuovo proprietario dell'abitazione. I fatti contestati all'uomo risalivano al 2015 quando secondo l'accusa aveva cercato di costringere il nuovo proprietario dell'abitazione, con diverse minacce anche di morte rivolte a lui e ai famigliari, a rinunciare a perfezionare l'acquisto o comunque a rilasciare l'immobile. All'uomo veniva contestato anche di aver sferrato un pugno al nuovo proprietario e di aver provocato lesioni all'avambraccio ad un suo famigliare. 

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Si allarga il cratere del terremoto, entrano nove Comuni dell’Abruzzo

Si allarga il cratere del terremoto del Centro Italia. La commissione Ambiente della Camera, nella seduta notturna di questa notte, nella quale ha chiuso l'esame del provvedimento atteso in aula da lunedì, ha approvato l'annunciato emendamento del Governo che inserisce nove nuovi Comuni nel cratere, tutti in Abruzzo: tre in provincia dell'Aquila (Barete, Cagnano Amiterno, Pizzoli); uno in provincia di Pescara (Farindola); cinque in Provincia di Teramo(Castelcastagna, Colledara, Isola del Gran Sasso, Pietracamela, Fano Adriano). Questa estensione fa in modo che tutte le misure messe in campo finora per le aree colpite dal sisma, con i tre decreti varati dal Governo e le successive ordinanze commissariali, si applicheranno anche ai nuovi comuni del cratere, inseriti dopo le ripetute scosse di gennaio

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Roseto, forum stabile sul futuro del Borsacchio

Dopo l’uscita dal commissariamento la Riserva del Borsacchio punta velocemente al rilancio. Il  sindaco Sabatino Di Girolamo ha programmato la creazione di un forum stabile, con la  partecipazione di tutti i portatori di interesse e, naturalmente, anche dei rappresentanti  dell’amministrazione, in collaborazione con l’associazione Ambiente e vita.  Il Forum costituisce lo strumento attraverso il quale le attività della riserva e la programmazione  degli interventi saranno costantemente condivise con il territorio. Sarà l’occasione per poter  discutere, finalmente, dello sviluppo della Riserva che, di fatto bloccata per cavilli burocratici negli  ultimi dieci anni, da possibilità di rilancio turistico, economico e ambientale della città si è di fatto  trasformata in un elemento paralizzante per tutte le attività connesse e vicine.  Una volta costituito il Forum, occorre predisporre e rendere effettiva la strategia generale  attraverso il Piano d’azione della Riserva. Si tratta di un documento fondamentale in cui i vari  partecipanti al tavolo si impegnano a delineare la strategia programmatoria del Parco per un  periodo quinquennale e con particolare riferimento al turismo sostenibile. In questa sede verranno  individuate le azioni, le iniziative e gli interventi che coinvolgono i vari partecipanti al tavolo.  L’intenzione della giunta Di Girolamo, quindi, è quella di sbloccare una serie di progetti di rilancio  per una delle zone verdi più importanti della costa adriatica.  Obiettivo chiave è offrire ai visitatori un’esperienza di alta qualità sotto tutti gli aspetti. L’area  protetta deve attuare, assieme ai propri partner, un programma finalizzato a migliorare la qualità  del turismo che essa offre.

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Il video promozionale di Montesilvano supera le 50 mila visualizzazioni

Oltre 50 mila visualizzazioni in sette giorni, piu' di 147 mila persone raggiunte e 1.200 condivisioni: sono i numeri toccati dal video 'Montesilvano, dall'alba al tramonto' ad una settimana esatta dal suo lancio ufficiale, solo con la pubblicazione sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Montesilvano. A renderlo noto il consigliere comunale Adriano Tocco, che annuncia, a partire da domani e fino a domenica, la presenza dell'amministrazione comunale e dei operatori turistici locali alla Children's tour, la fiera turistica per i bambini. Il video, realizzato dall'associazione 'AlberghiaMo', con il coordinamento dell'agenzia Yang di Massimo Melizzi, la produzione di Manta Movie e la regia di Peppe Melizzi, propone una giornata tipo per un villeggiante, dalle prime luci dell'alba fino a sera. "Dalla Bandiera Verde, la cui cerimonia si terra' il 3 giugno prossimo, al rilancio della Free Children Card, che introduce promozioni e agevolazioni per i bambini dai 0 ai 6 anni - spiega Tocco - vogliamo valorizzare la vocazione al turismo familiare che connota Montesilvano. Non a caso, da domani fino a domenica, l'amministrazione Comunale insieme agli operatori turistici saranno presenti, alla Children's tour, la fiera dedicata alle vacanze per bambini e ragazzi che si terra' a Modena, con uno spazio espositivo all'interno dello stand della Regione Abruzzo, grazie all'ospitalita' della DMC Terre del Piacere. Un'occasione importantissima per mostrare la nostra offerta turistica. Anche in quella sede proporremo questo bellissimo video promozionale che illustra la bellezza del territorio ma anche i servizi a disposizione dei turisti". Il video, per il quale e' stata realizzata anche una versione in inglese, si apre con immagini del sole che sorge sulla spiaggia e di pescatori al lavoro nelle primissime ore della mattina, che danno inizio alla giornata che un turista puo' vivere in citta', andando in spiaggia, o praticando sport come il windsurf o la bike sulla pista ciclopedonale che attraversa tutto il lungomare. La giornata si chiude nel suggestivo borgo di Montesilvano Colle dove si respira arte e bellezza. Il Palacongressi e le strutture alberghiere rappresentano altri importanti punti forti dell'offerta turistica della citta'. 

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Piano Demaniale Marittimo, Cozzi: iniziative per favorire lo sviluppo turistico della città

Particolarmente nutrita la delegazione di balneatori e pescatori che ha incontrato l'Amministrazione Maragno. Presenti al nuovo incontro, incentrato sul piano demaniale marittimo comunale, i rappresentanti delle associazioni di categoria e tanti operatori. Alla riunione hanno preso parte gli assessori Valter Cozzi, Deborah Comardi e Ernesto De Vincentiis, il presidente del Consiglio Comunale Umberto Di Pasquale, il presidente della Commissione Urbanistica, Demanio e Assetto del Territorio Corrado Di Battista e i consiglieri Adriano Tocco, Valentina Di Felice, Angelita Palumbo, Carlandrea Falcone e Mauro Orsini, oltre al dirigente del settore Pianificazione e Gestione Territoriale Valeriano Mergiotti.

«A 15 giorni dalla scorsa riunione - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi, riferendosi al tavolo dello scorso 28 febbraio -  volta alla concertazione con gli operatori di settore sui contenuti del piano demaniale marittimo, abbiamo incontrato nuovamente i balneatori per procedere speditamente nel percorso di collaborazione avviato. Abbiamo ascoltato le esigenze e le necessità, concertando le modifiche che saranno introdotte nel piano demaniale marittimo in fase di approvazione». 

Il Piano demaniale del Comune di Montesilvano risale al 2013. È ora in corso il suo aggiornamento anche alla luce delle normative introdotte dalla legge regionale del 2015. Diversi i punti oggetto di riflessione, in particolare le superfici coperte, gli spazi di accesso a mare, le tipologie di ombreggio, disposizioni in materia di incentivi.

«Una riunione positiva -  afferma Cozzi -  che mette in evidenza l'importanza della concertazione e della sinergia. Siamo andati incontro alle richieste qualificate degli operatori, convinti della necessità di percorrere tutte le strade possibili per incentivare e sviluppare il settore turistico di Montesilvano, comparto trainante della nostra economia». 

«È stata una riunione proficua - ha dichiarato Antonio La Torre, Fiba Confesercenti -. L'Amministrazione Comunale ha condiviso le osservazioni al piano spiaggia presentate da noi operatori. Seguiremo il percorso di approvazione sia in Commissione Consiliare che in Consiglio Comunale, affinché tutto proceda così come stabilito nel corso dell'incontro di oggi». 

«Il piano demaniale così come ci è stato presentato è ottimo  - aggiunge Riccardo Padovano di Sib Confcommercio -. L’Amministrazione Comunale ha recepito tutte le istanze che abbiamo presentato, dandoci una grande opportunità di diventare punto di riferimento sul territorio già da questa stagione estiva. Nel piano -  aggiunge Padovano -  è stata introdotta un’opportunità che renderà fruibile il mare anche di inverno. Ciò significa che lo stabilimento balneare si trasforma in un’attività produttiva a tutti gli effetti anche in periodo invernale, diventando un valore aggiunto per il concessionario e per la città stessa, che avrà così un lungomare non abbandonato a se stesso ma luminoso, fatto di aziende aperte tutto l’anno». Padovano ha poi concluso annunciando l’intesa con l’Amministrazione di «aprire da subito un confronto per programmare iniziative che tendono a valorizzare l’ambiente, la difesa della costa. Abbiamo richiesto infine all’Amministrazione la possibilità di eliminare i contenitori per la raccolta differenziata dal lungomare, per migliorare in questo modo il decoro della riviera. Entro la fine del mese -  conclude Padovano -  inoltre presenteremo il progetto per introdurre il servizio di salvataggio su tutta la costa, anche nelle spiagge libere».

Soddisfazione espressa dal presidente della Commissione Demanio Corrado Di Battista che ha sottolineato la «folta presenza degli operatori all’incontro, segnale della volontà di costruire insieme un piano che possa rivalorizzare l’intero comparto. La riunione di questo pomeriggio ha evidenziato la piena unità di intenti tra gli operatori e l’Amministrazione Comunale».

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