Sono stati prorogati al 10 aprile 2017 i termini per la presentazione delle domande di sostegno alle stalle ubicate nelle regioni terremotate colpite dal sisma per le perdite di reddito degli allevatori provocate dai decessi, dal crollo della produzione di latte del 30% per lo stress da freddo e dalle scosse, ma anche per la perdita di mercato causata dallo spopolamento. Lo rende noto Coldiretti Abruzzo nel sottolineare che le misure straordinarie sono fissate in 400 euro/capo bovino, 60 euro/capo ovi caprino, 20 euro/capo per suino e 45 euro/capo per le scrofe e 100 euro/capo ad equino. "Un boccata di ossigeno che deve arrivare con urgenza nelle campagne terremotate per salvare le stalle in un territorio - sottolinea la Coldiretti - a prevalente indirizzo agricolo con una significativa presenza di allevamenti che è importante sostenere concretamente affinchè la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell'economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo. Sono 25mila le aziende agricole e le stalle nei 131 comuni terremotati di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria con 292mila ettari di terreni agricoli coltivati soprattutto a seminativi e prati e pascoli da imprese per la quasi totalità a gestione familiare (96,5%), secondo le elaborazioni Coldiretti sull'ultimo censimento Istat. Significativa la presenza di allevamenti con quasi 65 mila bovini, 40mila pecore e oltre 11mila maiali dalle quali si evidenzia anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo".
Leggi Tutto »Vertice sul piano di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale
Lo stato di attuazione del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-20 al centro di una riunione, richiesta da Coldiretti, presieduta dal presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ed alla quale hanno preso parte l'assessore alle Politiche agricole, Dino Pepe, il direttore del Dipartimento regionale, Antonio Di Paolo, assistito da alcuni funzionari del settore, ed il gruppo dirigente di Coldiretti Abruzzo guidato dal presidente Domenico Pasetti. Nel corso dell'incontro, sono state esaminate potenzialita' e problematiche tecniche dei bandi legati ad alcune misure strutturali per il sostegno degli investimenti nelle aziende agricole, dopo la pubblicazione di 16 bandi e dopo aver pagato il 4,68% delle risorse disponibili (433 milioni di euro).
Il presidente D'Alfonso, ribadendo l'importanza del concetto di flessibilita' amministrativa al fine di facilitare il piu' possibile il compito di quanti intendono presentare candidature di domande di sostegno, ha sottolineato "la necessita' di spendere non tanto per spendere ma di farlo con la consapevolezza che il progetto messo in campo sia davvero in grado di liberare l'ambizione di ciascun operatore agricolo. Quindi, - ha precisato - deve trattarsi di prodotti progettuali di qualita'". Infine, tra le ipotesi avanzate per venire incontro alle esigenze degli agricoltori, e' stata anche rivalutata quella relativa alla possibilita' di ripristinare bandi a sportello con la possibilita' di presentare domande senza limiti temporali
Leggi Tutto »A Spoltore la giornata della consapevolezza sull’autismo
Spoltore partecipa a #sfidautismo17, in occasione della giornata
mondiale della consapevolezza sull'autismo: gli eventi organizzati dal
Comune, in collaborazione con il circolo didattico di Spoltore,
l'agenzia sanitaria regionale e la Fondazione IL CIRENEO Onlus per
l'autismo, sono gli unici in programma nella provincia di Pescara.
Si comincia sabato 1 aprile alle 17.30, nella Biblioteca Comunale in via
Dietro Le Mura, con il convegno "Autismo...insieme per conoscerlo
meglio": intervengono Alfonso Mascitelli, direttore dell’agenzia
sanitaria regionale, Renato Cerbo, direttore del dipartimento di
neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Civile di Pescara, Tatiana
D’Ambrogio, direttore sanitario Fondazione IL CIRENEO Onlus per
l’autismo, Anna Maddalena Belcaro, dirigente scolastico circolo
didattico di Spoltore. L'amministrazione comunale sarà rappresentata dal
sindaco Luciano Di Lorito.
"Qualche giorno fa la cronaca ci ha ricordato
che bisogna mantenere sempre alta l'attenzione verso chi soffre di
questo disagio e i loro famigliari" ha detto il primo cittadino. "La
comunità di Spoltore e il suo circolo didattico sono un esempio
positivo, al quale come amministrazione abbiamo voluto dare il nostro
contributo. Dobbiamo tutti un ringraziamento ad Antonella Damiani, Sara
Campetta e Anna Di Silvio che - assieme al consigliere Francesca Sborgia
- hanno reso possibile questo evento". In programma nel corso del
dibattito la visione del cortometraggio "Mon petit frère de la lune" (il
mio fratellino Dalla luna) di Frédéric Philibert: la storia racconta la
patologia vista dal fratello maggiore di un autistico. Domenica 2 aprile
2017, nello spazio del Belvedere in via Dietro Le Mura, dalle 15.30 le
attività ludico ricreative a cura del Gruppo Scout Spoltore 2, pensate
ovviamente per coinvolgere anche i bambini speciali: per "conoscersi
meglio...giocando insieme" ci sarà anche, dalle 17.30, lo spettacolo di
magia a cura di Mago Dario.
A concludere la giornata, alle ore 20.00,
l'illuminazione in blu del Convento cinquecentesco, resa possibile
gratuitamente dalla Spray records. La nuova colorazione del Convento
sarà sottolineata dal concomitante lancio di pallocini blu nel cielo di
Spoltore. Sul Belvedere sarà allestito un banchetto per la raccolta
fondi: un'offerta libera che sarà interamente devoluta alla FONDAZIONE
IL CIRENEO Onlus per l'autismo (per info: www.fondazioneilcireneo.it;
info@fondazioneilcireneo.it).

Lavoro in agricoltura: per il futuro i giovani scelgono la terra
Lavoro in agricoltura, mi occupo di produrre e poi valorizzare i prodotti che nascono dalla mia terra e commercializzo i frutti del mio impegno: sono tanti, anzi tantissimi i giovani agricoltori che hanno scelto il settore agricolo, come occupazione. Parliamo di ragazzi under 35, appassionati, vivaci, ma soprattutto dotati di una forza di volontà eccezionale, che li porta a compiere scelte sul momento quasi azzardate, ma che in realtà si rivelano un enorme ed entusiasmante successo. Il lavoro in agricoltura non è per tutti e, come qualsiasi tipo di impiego che si rispetti, non è semplice, ma basta avere idee chiare e soprattutto innovative, per riuscire a creare qualche cosa di veramente bello e soprattutto importante.
Ogni lunedì vi raccontiamo le Storie dei nostri ragazzi, uomini e donne che – seppur giovanissimi – hanno avuto il coraggio di tentare e sono riusciti a diventare giovani imprenditori agricoli. Sono allevatori, pastori, agricoltori; sono ragazzi che hanno saputo raccogliere tante esperienze, ne hanno fatto tesoro e dalle proprie fatiche hanno ottenuto un lavoro onesto, che produce quei frutti che in tutto il mondo si conoscono come vero Made in Italy. L’agricoltura italiana, infatti, è un settore inarrestabile che produce continuamente la parte buona, appetibile, sana e genuina del nostro Paese. Oggi sono quasi seicentomila le imprese italiane condotte da under 35 che, dinanzi alla crisi, si sono messi in proprio e hanno raggiunto l’autonomia, tanto da garantire nel 2016 all’Italia la leadership in Europa per numero di attività imprenditoriali condotte da giovani.
Per valorizzare tali prodotti, frutto anche e soprattutto di idee innovative applicate alle tradizioni di famiglia, è nato il premio Oscar Green arrivato alla sua 11 edizione. Le domande partecipazione al concorso che, appunto, premia quei giovani agricoltori che si sono distinti per creatività e ingegno applicati al settore agricolo potranno essere inviate entro e non oltre il 31 marzo 2017, attraverso il form apposito.
da https://giovanimpresa.coldiretti.it/pubblicazioni/fare-impresa/pub/lavoro-in-agricoltura-per-il-futuro-i-giovani-scelgono-la-terra/
Le origini della Rivoluzione francese secondo Jonathan Israel
Le origini della Rivoluzione francese secondo Jonathan Israel
Recensione del libro:
Jonathan Israel, La Rivoluzione francese. Una storia intellettuale dai Diritti dell’uomo a Robespierre.
Einaudi, Torino 2015 (ed. orig. 2014, traduzione dall’inglese di Palma di Nunno e Marco Nanni)
Jonathan Israel, raffinato ed erudito professore di storia moderna all’Università di Princeton, è lo storico più discusso del momento. Le sue ambiziose e innovative ricerche sull’Illuminismo sono da alcuni anni al centro di un intenso dibattito, che si è riacceso dopo l’uscita nel 2014 del suo ultimo volume sulle origini intellettuali della Grande Rivoluzione. Revolutionary Ideas: An Intellectual History of the French Revolution from «The Rights of Man» to Robespierre, prontamente tradotto in Italia da Einaudi con un titolo parzialmente diverso (La Rivoluzione francese. Una storia intellettuale dai Diritti dell’uomo a Robespierre, 2015), è il caso editoriale storiografico più importante degli ultimi anni.
Il libro di Israel ha fatto scalpore, come non accadeva da tempo ad un saggio di storia. Ne hanno scritto su importanti riviste, quotidiani e inseriti culturali alcuni tra i più grandi specialisti mondiali dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese. Il volume è stato accolto dalla critica con giudizi sferzanti, spesso al limite dell’insulto accademico, a cui l’autore ha replicato colpo su colpo, con crescente insofferenza e ostinata determinazione.
Israel è accusato dai suoi colleghi di aver commesso una serie di errori macroscopici, imperdonabili per uno storico del suo prestigio e della sua esperienza. Vincenzo Ferrone, insigne studioso dell’Illuminismo, ha scritto senza giri di parola che si tratta di un libro «inaccettabile» (Il Sole 24 Ore, Domenica, 7 febbraio 2016). Lynn Hunt, tra le più autorevoli esperte di storia rivoluzionaria, ha dato a Israel dell’arrogante e lo ha accusato di essere incappato innumerevoli volte nel peccato mortale dell’anacronismo (New Republic, 28 giugno 2014). Per David Bell, rinomato specialista di storia francese e collega di Israel a Princeton, il libro, a tratti perfino «noioso», è un goffo tentativo di dimostrare con enorme sfoggio di erudizione una «tesi incredibilmente semplice», oltre che sbagliata (The New York Review of Books, 9 ottobre 2014). Francesco Benigno, autore di importanti studi sulle rivoluzioni di età moderna, ha paragonato il racconto di Israel ad un «rassicurante film western d’antan in cui tutto il bene sta da una parte e tutto il male dall’altra» (Alias, 24 gennaio 2016). Jeremy Popkin, altro grande specialista di studi rivoluzionari, ha definito «ingannevole» il mastodontico apparato di note e rinvii alle fonti primarie allestito da Israel per sostenere la sua improbabile tesi (H-France Review, maggio 2015, n. 66).
A questo punto il lettore si starà chiedendo: cosa mai avrà fatto lo storico di Princeton per meritarsi un simile trattamento?
Israel ha dapprima dichiarato solennemente che la Rivoluzione francese ha avuto una ed una sola causa, la filosofia illuminista, e poi ha applicato agli eventi rivoluzionari la sua interpretazione stilizzata dell’Illuminismo. A suo avviso è a partire dalle principali ramificazioni dei Lumi che sarebbero derivati
non solo i diversi gruppi politici che si sono contrapposti durante l’esperienza rivoluzionaria ma anche i successi, gli insuccessi (non ultimo il Terrore) e perfino la conseguenza più remota del fallimento della Rivoluzione: non il comunismo come di solito si intende, ma addirittura il fascismo.
Il testo di Israel è una riscrittura dell’intera Rivoluzione come l’opera in positivo degli adepti dell’Illuminismo radicale (ammiratori di Diderot, D’Holbach e Helvétius) e in negativo dei loro avversari di turno, siano essi i moderati seguaci di Voltaire e Montesquieu o i discepoli populisti di Rousseau e Mably. Il racconto è ben congeniato per non lasciare dubbi al lettore. La narrazione degli eventi è sistematicamente inframmezzata da affermazioni perentorie che ricostruiscono, per l’intera durata dell’evento e al di là delle specificità dei diversi gruppi e attori politici, la sostanziale continuità di questa battaglia tra il bene e il male.
Nonostante la sicurezza con cui Israel presenta al lettore la sua storia della Rivoluzione, agli occhi degli specialisti non sono poche le affermazioni dello storico di Princeton che vacillano alla prova delle fonti.
Nell’Introduzione, ad esempio, Israel sostiene in modo categorico che la minoranza repubblicana, democratica, egualitaria, materialista, atea e femminista che ha fatto la Rivoluzione avrebbe sacrificato «tutti i precedenti e i modelli esistenti» sull’altare della filosofia, unica guida possibile per agire nel presente. In realtà, la Rivoluzione francese non è stata, come crede l’autore, l’esperienza narcisistica di un gruppo esiguo di filosofi ispirati da idee astratte. Il rapporto tra i rivoluzionari e il passato è stato molto più complesso, articolato e dubbioso. Per capirlo, è sufficiente considerare la centralità che i precedenti storici, ed in particolare la prima rivoluzione inglese, hanno avuto nei discorsi e negli scritti dei protagonisti della Rivoluzione. Si potrebbero fare altri esempi, ma forse è più interessante spostare l’attenzione dagli errori puntuali commessi da Israel a ciò che li ha resi possibili o, siamo tentati di dire, necessari.
È la volontà di riconoscere e far rivivere le speranze (realizzate e mancate) della Rivoluzione a rappresentare insieme la forza e la debolezza del libro. Merito di Israel è aver reso di nuovo attuale la Rivoluzione, raccontando con competenza, chiarezza, passione ed entusiasmo, come non capitava dai tempi delle grandi storie della Rivoluzione scritte nei secoli passati, la genesi di alcuni tra i valori e le pratiche fondamentali della nostra cultura politica. Può suonare strano, ma in un tempo come il nostro in cui il passato, compresa la Rivoluzione, viene scandagliato alla ricerca delle più svariate genealogie della violenza contemporanea, il libro di Israel risulta piuttosto inattuale. Eppure, non lo è del tutto, poiché l’autore ha diviso la Rivoluzione francese in due parti ben distinte: l’una, fondatrice della democrazia rappresentativa, impersonata da Brissot e dai suoi eredi superstiti del Terrore; l’altra, fautrice di un populismo violento, incarnata da Robespierre e dai suoi epigoni sopravvissuti al Termidoro. Di questo passo Israel si lancia in affermazioni alquanto discutibili e a volte palesemente contraddittorie. Non si capisce, ad esempio, come si possa dire che la Rivoluzione è stata l’opera di una minoranza di illuministi radicali mentre a governare la Francia rivoluzionaria c’era quasi sempre una maggioranza a loro avversa. Capita così di leggere nella pagine di Israel che la Costituzione del 1793 è tutto sommato un modello ideale e che l’abolizione della schiavitù (1794) è un vanto della Rivoluzione,
salvo poi scoprire che ad approvare questi due provvedimenti non sono stati gli uomini di Brissot ma Robespierre ed i Montagnardi. Questa annotazione non vuole certo nascondere le nefandezze perpetrate dall’Incorruttibile e dai suoi seguaci, né tantomeno mettere in dubbio il valore intellettuale dei suoi avversari, uomini come Condorcet che sostennero importanti riflessioni e provvedimenti in materia di rappresentanza politica, democrazia, eguaglianza, libertà di stampa e laicità. Non è tuttavia possibile affermare che il rivoluzionamento della società francese sia avvenuto senza il contributo di altri importanti e forse più influenti rivoluzionari.
Quello di Israel è un ragionamento semplicistico, poiché non considera la differenza che c’è tra una cultura politica fatta di idee, scritti e discorsi e la sua applicazione e interazione con le strutture e gli eventi politici. Alla prova dei fatti, poi, accade che anche i portatori dell’ideologia illuminista radicale assumano decisioni politiche apertamente contrarie agli ideali proclamati o, peggio ancora, nefaste proprio perché derivate dall’applicazione ostinata di tali ideali. Solo per fare due esempi, possiamo ricordare che la propaganda bellicista di Brissot è all’origine di quella che è stata recentemente ribattezzata «the first total war» e che l’alfiere principale di questo conflitto, Napoleone Bonaparte, ha messo fine al sogno rivoluzionario proprio grazie all’appoggio di quelli che Israel considera gli ultimi tedofori dell’Illuminismo radicale.
Leggendo il libro di Israel si ha l’impressione che il passato assomigli troppo al futuro e al punto di vista ideologico dello scrittore. Si annulla così quel salutare effetto di straniamento che ogni buon libro di storia dovrebbe provocare nel lettore. Se fino a qualche tempo fa gli storici erano accusati di scrivere libri incomprensibili e inutili, oggi esempi come quello di Israel mostrano che è in atto un salutare cambio di rotta. Non sono pochi, infatti, i saggi di storia che ormai si leggono piacevolmente, quasi come un romanzo. Viene da chiedersi, però, se il prezzo da pagare per ottenere questo risultato non sia a volte troppo oneroso. Se semplifica troppo il suo ragionamento, lo studioso finisce per perdere autorevolezza e può perfino capitare al lettore, anche a quello più avvertito, la strana esperienza di rivivere la piacevole sensazione della scoperta non tra le pagine di un libro accademico come quello scritto dallo storico di Princeton, ma leggendo un romanzo storico sulla Rivoluzione di enorme successo come quello firmato dalla scrittrice inglese Hilary Mantel (A Place of Greater Safety, di recente tradotto in italiano in tre volumi da Fazi), che in alcuni passi meglio di Israel sa restituire gli uomini al loro tempo, gli umori, gli odori, la storia quotidiana di persone che pensavano, parlavano, scrivevano e agivano in un modo e in un mondo più complesso, ma non meno affascinante.
Estratto da: L'Indice dei libri del maggio 2015
Leggi Tutto »Bcc Adriatico Teramano entra nella Dmc Hadriatica
La Banca di Credito Cooperativo dell'Adriatico Teramano entra con un suo rappresentante nel consiglio di amministrazione della DMC Hadriatica, ex Costa dei Parchi d'Abruzzo, Societa' Consortile a Responsabilita' Limitata senza scopo di lucro costituita per lo sviluppo turistico del territorio nel rispetto di quanto stabilito all'art. 6 dell'Avviso Pubblico della Regione Abruzzo denominato "Selezione e concessione di aiuti alle Destination Management Company". "Siamo una banca del territorio ed il territorio e' il nostro principale riferimento - spiega il presidente della Bcc dell'Adriatico Teramano, Antonino Macera -. Sappiamo che il turismo, fra gli altri, e' un comparto trainante per l'economia locale ed e' anche a questi operatori che vogliamo dare sostegno ma non solo come esterni bensi' come componenti della Dmc". "Insieme all'organismo abbiamo creato dei prodotti ad hoc - spiega il direttore della Bcc dell'Adriatico Teramano, Tiberio Censoni. Abbiamo studiato finanziamenti a tassi ridottissimi. Un tasso con spread massimo di 5,5 p.p. sull'euribor a 3 mesi (attualmente negativo e pari a -0,33). E stiamo gia' avendo adesioni. Si tratta di finanziamenti mirati al recupero della parte immobiliare turistica (albergo o stabilimento balneare) e all'innovazione o ammodernamento della stessa. Il piano di rientro del mutuo (per un massimo di 150mila euro) e' annuale, con il pagamento delle rate previsto nel periodo estivo. Un secondo prodotto ha durata di 36 mesi dalla sottoscrizione del mutuo. Infine abbiamo tirato fuori dei prodotti di conto corrente per piccola e media impresa particolarmente vantaggiosi".
Leggi Tutto »Solidale e biologica, le sagge e “sante” regole dei produttori di Zafferano di Navelli
Una famiglia che è una comunità storica, una cooperativa che ha tra i suoi iscritti discendenti di agricoltori che da secoli coltivano e producono zafferano. "Furono gli spagnoli nel 1400 con la regina Giovanna a dare alla piana di Navelli l'opportunità si produrre un farmaco, lo zafferano, l'oro rosso che aveva ed ha qualità farmacologiche tali che dalla notte dei tempi è utilizzato per mitigare i problemi gastro intestinali, le allergie agli occhi, le disfunzioni cardio circolatorie, fino ad essere una spezia di altissima qualità per dare sapori unici alle vivande". Gina Sarra è una delle discendenti della famiglia Sarra, una istituzione nel mondo dello Zafferano, dopo la morte del fratello Silvio, è lei il punto di riferimento della cooperativa che produce lo Zafferano dop dell'Aquila. Una specialità che viene richiesta da tutto il mondo.
Signora Gina iniziamo dal raccolto, come si annuncia quello del 2017?
"Stiamo, tuttavia, cercando di recuperare i danni subiti negli anni passati, sia per il vento, neve e quando un branco di cinghiali ha devastato in una sola notte tre ettari di campi dove lo zafferano era pronto per il raccolto. La nostra cooperativa è una comunità e i soci che hanno subito danni, sono aiutati dagli altri soci. In questo senso da secoli abbiamo una agricoltura biologica e solidale. Un modello produttivo che viene studiato anche dall'estero"
Come è iniziata la produzione sull'altipiano di Navelli?
"I documenti risalgono al 1400 quando lo zafferano era venduto in tutta Europa come farmaco, la produzione era nelle mani di comunità ebraiche presenti sulla piana e nei paesi del circondario di Navelli. Ora la commercializzazione è legata al mondo della cucina. Ci sono chef da tutto il mondo che ci chiedono di poterlo acquistare. Ma sta tornando anche lo zafferano come farmaco"
Chi ne fa richiesta?
"Quei medici che hanno fatto studi approfonditi di omeopatia, che conoscono bene le sue proprietà. Il nostro prodotto è purissimo, venduto a circa 22 euro al grammo. Produciamo con tecniche che sono rimaste nei secoli le stesse".
Come funziona la vostra cooperativa?
"È un modello solidale, aperto ai giovani che apprendono le regole da soci anziani, in alcuni casi centenari. C'è un mutuo rapporto di aiuto, questo lembo di terra è benedetto. E sarà conservato così ancora per secoli"

Degustazione-evento il 30 marzo a Pescara
Venticinque cantine per un solo grande vino, il Colline Teramane. Un'occasione unica per degustare le declinazioni territoriali del teramano della prima ed unica denominazione di origine controllata e garantita dell'Abruzzo.
Sono tanti i soci del Consorzio di Tutela Colline Teramane Docg presenti ai banchi d'assaggio nella degustazione-evento di giovedì 30 marzo, alle ore 18 nella bella cornice dell'Enoteca Bollicine, in pieno centro a Pescara, meta di riguardo per gli appassionati di vino diretta da Luca Panunzio, curatore per l'Abruzzo della guida Vitae dell'Associazione Italiana Sommelier e vicepresidente regionale della stessa AIS.
Un momento di riunione e condivisione per i produttori teramani che, tra un assaggio e l'altro, racconteranno al pubblico il loro vino, la loro azienda, la peculiarità territoriale della porzione di Colline Teramane in cui si dedicano con passione alla vitivinicoltura, ciascuno con la propria espressione enologica ma tutti legati dal comune denominatore di qualità, tipicità e unicità della Docg teramana.
Il Colline Teramane - la denominazione d'eccellenza del Montepulciano d'Abruzzo - un vino legato indissolubilmente al proprio territorio di produzione (è l'unico disciplinare ad imporre l'imbottigliamento nella zona di produzione per un Montepulciano d’Abruzzo) sarà presentato anche nella tipologia Riserva.
Montesilvano, appuntamento col pattinaggio
Prende il via la grande stagione sportiva che vedrà Montesilvano teatro di numerose manifestazioni di caratura nazionale per tutta la primavera/estate.
Domenica 2 aprile si terrà la prima delle gare in programma. Si tratta del campionato regionale di pattinaggio corsa su strada, organizzato dal Centro sportivo pattinaggio di Pescara. La gara ha valore di qualifica ai campionati italiani della Federazione italiana Hockey e Pattinaggio.
Via D’Alberto D’Andrea si trasformerà in un circuito che vedrà gareggiare gli atleti dai 12 anni in su, delle categorie ragazzi, allievi, junior, senior femminile, master.
Tra una competizione e l’altra verranno, inoltre, effettuate delle gare dimostrative per i cuccioli. «Domenica mattina - annuncia l’assessore allo sport Ottavio De Martinis – avrà luogo una bella festa che riporterà nella nostra città, dopo tantissimi anni, questa tipologia di sport. È il primo anno infatti che Montesilvano ospita una gara di pattinaggio su strada, disciplina che in Abruzzo conta diversi atleti che fanno parte della Nazionale. La mattinata sarà anche un’occasione per i più piccoli di avvicinarsi a questa disciplina. Questa è solo la prima delle tantissime competizioni che porteranno atleti professionisti e amatoriali nella nostra città fino al mese di luglio, e che vedono, in concomitanza con alcune gare, gli alberghi di Montesilvano già al completo».
La gara si svolgerà dalle 9 alle 13 circa, interesserà via D’Andrea in entrambe le corsie, nel tratto tra via Lussemburgo e via Aldo Moro e i tratti delle due strade che intersecano via D’Andrea. Le vie che ospiteranno il circuito resteranno chiuse al traffico dalle 7:30 alle 14.
Leggi Tutto »
Frane, al via gli interventi a Colle Portone
Prenderanno il via nel corso di questa settimana i lavori di contenimento del movimento franoso che ha interessato strada comunale Colle Portone.
«Le fortissime ondate di maltempo che hanno colpito Montesilvano nei mesi scorsi - ricorda l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi - hanno generato una serie di movimenti franosi sul nostro fragile territorio. Abbiamo provveduto a contenere immediatamente gli smottamenti che si sono verificati e li abbiamo analizzati, con il supporto di un geologo, redigendo le schede di rilevazione e segnalazione danni che abbiamo provveduto ad inoltrare alla Regione. Nel frattempo abbiamo monitorato costantemente i fronti franosi che si sono aperti. A tal proposito abbiamo quindi promosso un intervento per fermare la frana che ha colpito strada Comunale Colle Portone».
I primissimi interventi, che verranno realizzati per un importo di circa 39.000 euro, riguarderanno la realizzazione di gabbionate di contenimento del versante franoso. Successivamente verranno eseguiti il completamento della carreggiata e la realizzazione di una barriera di Protezione Civile.
«Ieri mattina - dice ancora Cozzi - è stato eseguito anche un sopralluogo da parte dei tecnici comunali e del geologo al fine di rassicurare i residenti circa gli interventi che andremo ad eseguire nei prossimi giorni. Nel frattempo auspichiamo che anche la Regione supporti noi Comuni al fine di ripristinare le situazioni che si sono sviluppate a causa del rischio idrogeologico che caratterizza il territorio, garantendo in questo modo la sicurezza di tutti i cittadini».
Leggi Tutto »
Notizie d'Abruzzo le notizie della tua regione