A Navelli assemblea pubblica sul metanodotto Sulmona-Foligno.

Il metanodotto Sulmona Foligno al centro di un’assemblea per capire se ci sono ancora i margini per far accogliere le richieste dei territori. L’importante iniziativa che si terrà nell’aula consiliare del Comune di Navelli Mercoledì 27 luglio 2022 alle ore 17:00 è stata voluta dal sindaco del centro montano, Paolo Federico e il primo cittadino di Sulmona, Gianfranco Di Piero. La convocazione arriva dopo la terza ed ultima riunione, tenutasi nella Presidenza del Consiglio dei Ministri, per l’autorizzazione del metanodotto Snam Sulmona – Foligno. “Come amministratori”, affermano in una nota congiunta i sindaci Paolo Federico e Gianfranco DI Piero, “riteniamo che non siano state ben ponderate le ragioni che si oppongono alla realizzazione dell’opera, sia sotto il profilo procedurale che nel merito. A livello procedurale balza evidente la macroscopica inadempienza relativa agli studi sismici di dettaglio sull’intero tracciato. E’, questo, un preciso obbligo che scaturisce sia dalle prescrizioni del decreto VIA del 7 marzo 2011 che dagli impegni assunti al riguardo dal Ministero dello Sviluppo Economico, con il coinvolgimento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). La completezza di tali studi è peraltro un obbligo di legge che va assolto prima della chiusura del procedimento autorizzativo e non dopo. Inoltre”, aggiungono i primi cittadini, “per quanto concerne il merito, va rilevato che il metanodotto, in numerosi punti del tracciato, interferisce pesantemente con l’assetto urbanistico dei territori attraversati, con la tutela dei beni ambientali ed archeologici, con i diritti di uso civico e con le attività economiche locali. In più punti, inoltre, non sono rispettate le distanze di sicurezza per l’incolumità dei cittadini. Ciò che va rimarcato, soprattutto, è la non necessità di realizzare l’opera, alla luce dei consumi attuali di metano e soprattutto di quelli del prossimo futuro, anche in considerazione degli impegni presi a livello nazionale ed europeo per la lotta contro il cambiamento climatico. Da parte del Governo si sostiene che, se prima il metanodotto poteva anche non essere necessario (verbale del 15 giugno u.s.), con la guerra in Ucraina la situazione è cambiata e oggi questa infrastruttura è indispensabile. Si tratta, però, di una tesi niente affatto convincente perché la guerra, e la conseguente rinuncia al gas russo, cambia gli scenari rispetto alle fonti di approvvigionamento dall’estero ma non quelli delle infrastrutture metanifere interne. Queste”, concludono”, erano già sovradimensionate rispetto ai consumi nazionali di gas e ancor più lo saranno negli anni a venire. Pertanto, al fine di concordare una posizione comune da portare all’attenzione del Governo e decidere possibili iniziative affinché le ragioni dei territori attraversati dal metanodotto vengano tenute nella debita considerazione da parte del decisore nazionale”. All’assemblea sono stati invitati a partecipare il presidente della Regione Marco Marsilio, i senatori Gabriella Di Girolamo, Luciano D’Alfonso, Stefania Pezzopane, Gaetano Quagliariello, gli onorevoli Luigi D’Eramo, Antonio Martino, il vice presidente regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, l’assessore regionale Giudo Quintino Liris, i consiglieri regionali Pierpaolo Petrucci, Americo Di Benedetto, Simone Angelosante, Roberto Santangelo, Marianna Scoccia, Antonietta La Porta, il presidente della Provincia di L’Aquila Angelo Caruso e Ottavio DE MARTINIS Provincia di Pescara. Con loro anche i primi cittadini dei comuni di: Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Popoli, Collepietro, San Pio delle Camere, Barisciano, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, Caporciano, Barete, Cagnano Amiterno, L’Aquila, Montereale e Pizzoli.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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