A Serramonacesca (Pe) l’edizione 2018 de L’Aneme de le morte

 

La tradizione popolare abruzzese è ricca di leggende, culti, credenze e racconti inerenti alle festività dell’1 e 2 novembre. Nei numerosi borghi nel corso dei secoli l’interazione fra riti pagani e cristianesimo ha dato vita ad interessantissime e peculiari tradizioni locali.

A Serramonacesca si narra che nelle nebbiose sere di Ognissanti e di tutti i morti, le anime dei defunti vaghino per le vie del paese, fermandosi nelle case a chiedere che venga dato loro qualcosa. Tale credenza, comune a molte zone d’Abruzzo è sopravvissuta a Serramonacesca, dove l’anima dei trapassati è rappresentata da zucche lavorate a mo’ di testa.

I bambini passando di casa in casa, recando con loro le zucche illuminate da una candela, bussano alle porte e come tradizione vuole, alla risposta del padrone “Chi è?” essi rispondono in coro:” L’ANEME DE LE MORTE”. Quindi i bravi Serresi elargiscono loro monetine, frutta secca, caramelle, ecc.

L’associazione ricreativo-culturale Retro Terra da anni si occupa di far rivivere questa antica tradizione, che ha radici molto profonde nell’intero entroterra abruzzese, con la festa de “L’aneme de le morte”.

 

 

“Il nostro scopo è quello di valorizzare queste belle tradizioni -spiega il responsabile dell’associazione Stefano Marinelli – che vanno man mano scomparendo, prepotentemente scansate da una cieca proiezione verso il futuro, verso l’alternativo, dove il passato sembra non trovare più posto. Una sorta di estrema ricerca verso nuove  culture, che paradossalmente fa dimenticare la propria. Questa manifestazione vuole essere un umile contributo a una riscoperta delle nostre radici  culturali, delle nostre peculiarità, un omaggio alla tradizione popolare abruzzese perché resti viva negli animi delle nuove generazioni, perché non resti uno sbiadito ricordo. Come ogni anno offriremo tanti piccoli intrattenimenti e degustazioni – continua – dai dolcetti al vino e birre speciali, vino cotto locale e vin brulé. Abbiamo pensato anche ai piccoli, con un simpatico vin brulè analcolico fatto a base di tè caldo, aromatizzato con tutte le spezie che mettiamo in quello vero. Le due sere poi, lo staff si occuperà di aprire la sagra della zucca con piatti tipicamente tradizionali, e piatti rivisitati”.

“Queste belle tradizioni vanno man mano scomparendo – continua Marinelli – prepotentemente scansate da una cieca proiezione verso il futuro, verso l’alternativo, dove il passato sembra non trovare più posto. Una sorta di estrema ricerca verso nuove culture, che paradossalmente fa dimenticare la propria. Questa manifestazione vuole essere un umile contributo ad una riscoperta delle nostre radici culturali, delle nostre peculiarità, un omaggio alla tradizione popolare abruzzese perché resti viva negli animi delle nuove generazioni, perché della memoria non resti uno sbiadito ricordo”.

Programma 31 ottobre

Ore 19.00 “Apertura sagra”

Ore 19.00 “La cungreghe de le canture”

Esibizione itinerante di artisti di strada, musica tradizionale abruzzese, canti e balli presso lo stand ed intorno al fuoco. Con

Dalle Ore 19.00 ROTA TEMPORIS Gruppo di musica medievale e giochi di fuoco

Dalle Ore 21.30 Terre del Sud Musiche e balli tradizionali.

Programma 1 Novembre

Dalle Ore 14.30 alle 23:00 “Pe le ruve a sentì le fattarelle”

Tradizioni, fiabe, leggende ed altre stregonerie per le vie del centro storico

Teatro di strada, musici con

ROTA TEMPORIS Gruppo di musica medievale e giochi di fuoco

I giullari di Davide Rossi teatro di Strada

Ore 16.30 “La checocce chiò belle”

Gara della zucca più bella. Cinque giurati daranno un punteggio da 6 a 10 alla zucca meglio lavorata “Cocce de morte”(rigorosamente illuminata a candela dall’interno). Le iscrizioni si effettueranno in serata entro le 16:20

Dalle Ore 14.30 Apertura Stand

Dalle Ore 17.30 Apertura Sagra

 

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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