A Spoltore l’incontro A che serve leggere?, organizzato dall’Università della Terza Età

“Se le medicine fossero libri, quali avrei sempre del mio armadietto?” E’ una delle domande indirizzate nel questionario consegnato ai tanti che hanno partecipato all’incontro “A che serve leggere?”, organizzato dall‘Università della Terza Età nella sala consiliare del Comune di Spoltore. La lezione, affidata al dirigente scolastico Anna Maddalena Belcaro ha indagato le ragioni che ci legano alla lettura e alla scoperta dei testi meno diffusi.

“Bisogna andare alla ricerca nei mercati dell’usato” ha spiegato Belcaro “è un gran divertimento seguire le annotazioni di chi ha letto il libro prima di noi e finisce per suggerire percorsi interpretativi nuovi”. Sul tavolo dell’incontro una serie di libri (tra i quali Bontempelli, Buzzati, Giuseppe Alberto) di autori per varie ragioni meno letti di un tempo. L’ultimo libro letto, quando si legge un libro, queste altre domande che sono state utilizzate come spunto di riflessione sulla pratica della lettura. Poi spazio ai versi dall’antologia di Spoon River: “a questa generazione vorrei dire” ammonisce Mrs George Reece “mandate a memoria anche solo pochi versi di verità o di bellezza”. Ernest Hyde, invece, riflette sull’avanzare degli anni: “La mia mente era uno specchio: vedeva ciò che vedeva, sapeva quel che sapeva. Nella giovinezza la mia mente era come lo specchio di un auto in corsa, che cattura e presto perde i tratti del paesaggio. Poi col tempo profonde spaccature si fecero nello specchio, lasciando che il mondo esterno si insinuasse, e permettendo al mio io interiore di affacciarsi”. Le lezioni dell’Università della terza età continuano oggi pomeriggio (21 novembre 2017) con il professor Stefano Sensi, del Centro scienze dell’Invecchiamento dell’università di Chieti, sul tema dell'”invecchiamento attivo”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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