
Alessandro Carbone, Referente Comitato Azione di Calenda.
“È un segnale molto preoccupante: con la crisi Covid potremmo avere realtà che, per scelte aziendali, decideranno di ridurre la filiera e delocalizzare. Alle vecchie vertenze che non hanno trovato soluzione se ne aggiungono di nuove. Migliaia gli interessati. Quando chiude una grande impresa c’è sempre un effetto moltiplicatore negativo per l’indotto e il territorio ne risentirà negativamente in termini di potere d’acquisto. Per non parlare del settore artigianato, tessuto produttivo fondamentale nella nostra regione dove Il 25 % delle imprese del territorio rischiano di scomparire a causa della crisi da Covid-19. La flessione negativa registrata ha colpito indistintamente le quattro province, a partire da Pescara , seguita da Teramo, Chieti e L’Aquila, incidendo più profondamente nel manifatturiero , servizi alla persona, costruzioni, trasporti, riparazione auto e prodotti per la casa. In questo momento così difficile è necessario che la regione mostri vicinanza al tessuto produttivo sopratutto sul fronte del credito, poiché esiste un divario significativo tra domanda e offerta.
In questa fase di grave crisi la Regione Abruzzo dovrebbe promuovere iniziative volte a favorire l’accesso di liquidità alle imprese in crisi, tra le quali garanzie per il sostegno di capitale circolante, per il sostegno della moratoria dei debiti alle imprese, per la concessione di prestiti a medio e lungo termine o fondo perduto, oltre alla concessione di contributi per l’abbattimento dei tassi di interesse e di contributi a fondo perduto per imprese operanti negli esercizi turistici, artigianali, commerciali, industriali e ai lavoratori autonomi che hanno sospeso l’attività nel periodo marzo-aprile 2020. In questa fase tocca soprattutto al governo regionale prevedere meccanismi che siano in grado di inserire nei bilanci delle imprese una ingente massa di liquidità usando misure a sostegno del sistema di garanzie in favore delle Pmi Abruzzesi, attraverso l’integrazione dei fondi rischi dei confidi, in modo da favorire l’accesso al credito delle micro imprese”.