Cinghiali. Cittadini in allarme ad Ortona. Un branco tra terreni e case. I residenti: Comune e Provincia devono trovare una soluzione che tuteli l’incolumità delle persone

Torna la paura e l’impotenza di poter arginare la presenza di cinghiali nell’area urbana di Ortona. A sottolineare le difficoltà e i pericoli sono i cittadini che hanno abitazioni e terreni in contrada Fonticelli, zona adiacente la popolosa zona del quartiere Madonna degli Angeli e in altre aree contigue per zone vallive, come Fontegrande e Santa Lucia. Le disavventure con lo strascico di rischi per le persone che si imbattono casualmente con il branco di cinghiali sono sottolineate da una delle proprietarie dei terreni, che in più occasioni ha evidenziato disagi e rischi. “L’ultima esperienza vissuta domenica scorsa e in pieno giorno a Fonticelli è stata davvero uno choc, perché di norma la zona è attraversata anche da persone spesso a piedi”, fa presente Giovanna Memmo, “nell’area c’era un branco di una decina di cinghiali di grossa taglia che si aggirava tra la vegetazione. Sono arrivata sul posto suonando ininterrottamente il clacson un po’ per richiamare l’attenzione di qualche passante un po’ per far fuggire gli animali, che poi si sono sparpagliati nella zona fino a riprendere il cammino come branco dileguandosi tra colline e canneti. Aree tra l’altro di proprietà della Provincia di Chieti che dovrebbe almeno tenere pulite se non sotto controllo. Ma in questi anni malgrado gli avvisi nessuna iniziativa è stata presa”. Per evitare guai nelle aree circostanti e verificare la possibilità di un intervento Giovanna Memmo ha chiesto la presenza di un “selettore” che è arrivato sul posto per una prima ricognizione. “Il paradosso”, spiega ancora la proprietaria dei terreni, “i selettori sono volontari, non stipendiati. Il loro intervento inoltre è disciplinato da regole che sono anche contraddittorie, che fanno capo a ordinanze del sindaco di Ortona che si sono sovrapposte lasciando un vuoto normativo. L’abbattimento, ad esempio, è previsto per tutto il Comune di Ortona, ma l’ordinanza indica il territorio e non il ‘centro abitato’. Mentre un precedente atto comunale includeva il ‘centro abitato’. Una differenza importante, perché i selettori, con quest’ultima disposizione del sindaco, sono tenuti a pagare di tasca propria alla amministrazione della Provincia le spese per gli accertamenti veterinari. Un rebus che complica ogni intervento diretto mentre il problema si ingigantisce”. Una prima soluzione che Giovanna Memmo sollecita è almeno lo sbrogliare in tempi brevi la parte burocratica. “Occorre al più presto una iniziativa tra Provincia e Comune per risolvere definitivamente competenze, costi, interventi. Non si può lasciare crescere una situazione così a rischio per i cittadini, passanti, automobilisti, per quanti vanno su una bici o in moto. Il problema dei cinghiali ha davvero molte sfaccettature, da quelle ambientali a quelle della pubblica sicurezza. Serve un intervento rapido e risolutivo che sappia essere univoco. Non sono l’unica a chiederlo perché numerosi cittadini e imprese agricole sollecitano una svolta. Bisogna agire subito nell’interesse dei cittadini e non solo di quelli residenti nelle aree più a rischio”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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