Mary Toscano, docente e autrice del libro “Con gli occhi nel mondo” si presenta.

(di R. Matteo D’Angelo)

Mary Toscano è una scrittrice abruzzese originaria della Calabria. Dopo aver conseguito il diploma Magistrale a Reggio Calabria, intraprende il lavoro di Docente, dalla Scuola dell’infanzia agli Istituti Superiori, con straordinaria passione. La svolta cruciale nella sua carriera accademica, che si riverserà nella sua vita, è lo studio dello sviluppo dell’età evolutiva, coronato dal conseguimento della Laurea in Scienze Pedagogiche con specializzazione in autismo. Ha scritto il libro “Con gli occhi nel mondo”, edito da Booksprint, che rivela uno squarcio nel mondo degli invisibili, di tutte quelle persone costrette a intraprendere viaggi della speranza per poter sopravvivere.

Coma mai lo studio dello sviluppo in età evolutiva per te è stata una svolta?

Ho sempre pensato che i bambini sono il futuro del mondo, ragion per cui credo che a loro vada data tutta l’attenzione e gli strumenti educativi verso una crescita sana e dedita alla ricerca, alla conoscenza. Per come la vedo io un bambino curioso è in grado di sviluppare una coscienza critica.

Perché hai intrapreso questo percorso di studi fin da ragazzina?

Ho sempre avvertito il bisogno della conoscenza di sé e degli altri -soprattutto nelle relazioni umane- e della ricerca del senso della vita. È stato così anche per lo studio universitario, che ho intrapreso proprio per avere maggiore conoscenza: unita all’esperienza cerco di essere più competente possibile. Molto spesso mi sono resa conto che basta guardare gli occhi di un bambino per comprenderlo. Loro comunicano in maniera straordinaria.

Il nosce te ipsum è un grande massima filosofica, significa “conosci te stesso” ed ha moltissimi risvolti. In che modo ti ha influenzata?

Non credo che basti la consapevolezza fine a sé stessa della propria sensibilità: se non la si mette a disposizione degli altri rimane un’abilità muta, che non comunica nulla. Credo sia fondamentale donare qualcosa al prossimo.

Com’è inizia la tua carriera?

A dire il vero il percorso era già iniziato con il mio primo incarico di Docente, quando mi sono occupata di bambini meno fortunati per l’Associazione Nazionale Famiglie Emigranti. Mano a mano che proseguivo lungo quella strada si faceva sempre più forte il mio desiderio di donare qualcosa al prossimo.

Solo successivamente sono arrivata il mio contributo alle ONG a sostegno dei bambini.
Si sa che il mondo dei social è pieno zeppo di immagini cruente, spesso messe lì per avere qualche mi piace in più. Per me è andata diversamente: quelle immagini, nel mio piccolo, mi hanno mosso. Ricordo bene quando ho visto alcune immagini su Facebook che ritraevano bambini siriani colpiti dalla guerra. Da quegli scatti , da quei luoghi così flagellati , vedevo il volto dei bambini , che loro malgrado non sorridevano più. Da quel momento è partita dalla mia pagina Facebook una sorta di gara di solidarietà nel portare aiuti a questa popolazione tanto martoriata.
Maram Foundation è una ONG umanitaria indipendente registrata in Texas USA, Turchia sotto “Nur Derneği” e Giordania. La sede centrale di MF è a Gaziantep, in Turchia. Con oltre 250 operatori umanitari altamente qualificati, oggi MF è attiva in diverse località della Siria nord-occidentale per fornire protezione e assistenza umanitaria a milioni di persone che sono fuggite dalle loro case. Il nostro primo risultato nel 2012 è stata l’istituzione del primo e più grande campo IDP nel nord della Siria “Olive Tree Camp” – con una capacità di popolazione di oltre 28,000 persone. Dal 2012 MF lavora su protezione, alloggio, articoli non alimentari, coordinamento e gestione del campo, attività di generazione di reddito, sicurezza alimentare, infrastrutture e servizi comunitari, WASH, riduzione della violenza armata, umanitaria e istruzione, mezzi di sussistenza, sicurezza alimentare, uguaglianza di genere, attività basate sul denaro e altri progetti umanitari. Ad oggi, MF ha fornito rifugi e assistito più di un milione e mezzo di persone in diverse località della Siria nord-occidentale.è una ONG umanitaria indipendente registrata in Texas USA, Turchia sotto “Nur Derneği” e Giordania. La sede centrale di MF è a Gaziantep, in Turchia. Con oltre 250 operatori umanitari altamente qualificati, oggi MF è attiva in diverse località della Siria nord-occidentale per fornire protezione e assistenza umanitaria a milioni di persone che sono fuggite dalle loro case. Il nostro primo risultato nel 2012 è stata l’istituzione del primo e più grande campo IDP nel nord della Siria “Olive Tree Camp” – con una capacità di popolazione di oltre 28,000 persone. Dal 2012 MF lavora su protezione, alloggio, articoli non alimentari, coordinamento e gestione del campo, attività di generazione di reddito, sicurezza alimentare, infrastrutture e servizi comunitari, WASH, riduzione della violenza armata, umanitaria e istruzione, mezzi di sussistenza, sicurezza alimentare, uguaglianza di genere, attività basate sul denaro e altri progetti umanitari. Ad oggi, MF ha fornito rifugi e assistito più di un milione e mezzo di persone in diverse località della Siria nord-occidentale.è una ONG umanitaria indipendente registrata in Texas USA, Turchia sotto “Nur Derneği” e Giordania. La sede centrale di MF è a Gaziantep, in Turchia. Con oltre 250 operatori umanitari altamente qualificati, oggi MF è attiva in diverse località della Siria nord-occidentale per fornire protezione e assistenza umanitaria a milioni di persone che sono fuggite dalle loro case. Il nostro primo risultato in 2012 è stata l’istituzione del primo e più grande campo IDP nel nord della Siria “Olive Tree Camp” – con una capacità di popolazione di oltre 28,000 persone. Dal 2012 MF lavora su protezione, alloggio, articoli non alimentari, coordinamento e gestione del campo, attività di generazione di reddito, sicurezza alimentare, infrastrutture e servizi comunitari, WASH, riduzione della violenza armata, umanitaria e istruzione, mezzi di sussistenza, sicurezza alimentare, uguaglianza di genere, attività basate sul denaro e altri progetti umanitari. Ad oggi, MF ha fornito rifugi e assistito più di un milione e mezzo di persone in diverse località della Siria nord-occidentale.è una ONG umanitaria indipendente registrata in Texas USA, Turchia sotto “Nur Derneği” e Giordania. La sede centrale di MF è a Gaziantep, in Turchia. Con oltre 250 operatori umanitari altamente qualificati, oggi MF è attiva in diverse località della Siria nord-occidentale per fornire protezione e assistenza umanitaria a milioni di persone che sono fuggite dalle loro case. Il nostro primo risultato nel 2012 è stata l’istituzione del primo e più grande campo IDP nel nord della Siria “Olive Tree Camp” – con una capacità di popolazione di oltre 28,000 persone. Dal 2012 MF lavora su protezione, alloggio, articoli non alimentari, coordinamento e gestione del campo, attività di generazione di reddito, sicurezza alimentare, infrastrutture e servizi comunitari, WASH, riduzione della violenza armata, umanitaria e istruzione, mezzi di sussistenza, sicurezza alimentare, uguaglianza di genere, attività basate sul denaro e altri progetti umanitari. Ad oggi, MF ha fornito rifugi e assistito più di un milione e mezzo di persone in diverse località della Siria nord-occidentale.

La scuola Al-Hikmah si dedica a fornire un’istruzione elementare accessibile e di qualità ai bambini in età scolare che vivono dentro e intorno ai campi. Il suo coraggio e la sua gentilezza e soprattutto la sua trasparenza nel gestire gli aiuti arrivati, mi hanno motivata ancora di più al dono, quello che considero vero, autentico.

Cosa ti ha spinto?

Credo sia la mancanza di indifferenza. Mi hanno sempre colpito i territori dai quali arrivano immagini dei bambini, del Sahel, Siria dall’Afghanistan, dal Libano o dallo Yemen. Volevo raccontare raccontare il loro bisogno di essere aiutati, di essere ascoltati, di essere visti realmente. Vedere i loro sorrisi mi dà la carica giusta per essere al loro fianco al meglio delle mie possibilità.
Dai volti di quelle persone, i loro occhi portano dei vissuti che si sono intrecciati con i miei.
Negli anni ho avuto l’onore di conoscere il Direttore Generale di Maram, Yakzan Shishakey,
una persona straordinaria, dotato da un forte spirito amorevole e dedizione, per il popolo Siriano.
In quell’occasione ho fatto realizzare dei quaderni dai miei alunni della scuola primaria da far pervenire ad Atma, da bambino a bambino. Una sorta di vicinanza e corrispondenza.
Da lì ho incontrato altre volte Yakzan a Trieste dove, tenendo delle conferenze, ci aggiornava dei progetti volti alla fondazione. Dalla scuola, all’orfanotrofio, al recupero delle donne vittima di violenza , all’apertura di una biblioteca. Proprio per non far perdere il senso dell’istruzione, visto che la guerra ha spazzato via tutto. Ma i bambini e non solo hanno bisogno di cultura, della conoscenza.

Posso affermare che In questi anni ho iniziato una collaborazione che dura ancora oggi con degli Istituti scolastici, Istituzionali e privati, con grandi riscontri sul gesto concreto del donare.

Cos’è il donare, una sorta di apertura al prossimo?

Donare significa articolare la propria esistenza in modo da poter dare a qualcuno ciò di cui ha bisogno. Se vedo un senzatetto, devo poter fare in modo di dargli qualcosa: non si tratta di donare qualche centesimo ma tentare di trovare una soluzione che possa aiutarlo a vivere dignitosamente. Non si dona mai con indifferenza: ogni volta che ci si apre alle esigenze del prossimo ne va di noi stessi. E il dono non è mai qualcosa di semplice: costa fatica, ma gratifica profondamente.
Quando mi ritrovavo ad incontrare i ragazzi di Istituti con appuntamenti formativi-informativi nel territorio Veronese, dove ho vissuto per circa 30 anni, far conoscere la situazione di altri bambini non lontani dal nostro Paese che sono stati privati del Diritto allo studio, una privazione fondamentale che può pesare sulla giusta crescita di vita. Mostro loro alcune immagini di come sopravvivono i bambini che sono privati dei beni essenziali. Credo nel profondo che si debba condurre le nuove generazioni ad una riflessione critica sull’importanza di agire concretamente in ogni situazione, ad aver sempre presente il concetto di non essere indifferenti: questo potrebbe sviluppare nei bambini/e e ragazzi/e un maggiore senso della responsabilità individuale e collettiva.

Perché donare è faticoso?

Per la mia esperienza posso affermare che essere volontaria, , quindi occupandomi di solidarietà, , organizzare conferenze , dibattiti , convegni , informare , vedere della gente , e raccontare non sempre sei vista come chi vuol aiutare, , ma piuttosto mettersi in mostra. ..
Questo a volte mi è pesato , ma la mia riflessione è la seguente: ; se io non comunico , non racconto le storie di vite spezzate, , di sogni infranti in scenari di guerra , accompagnate da immagini , come si può aiutare?
Devo dire che pochissime volte ho percepito questo tipo di riluttanza , quello di apparire come persona che vuole solo mettersi al centro , in quanto l’amore che successivamente mi è stato donato accompagnato alla concretezza ha sempre superato la fatica .
Dare voce per conoscere.

Come mai ti sei trasferita in Abruzzo?

Qualche anno fa, per rapporti legati al volontariato , faci una raccolta di beni di prima necessità diffusa con la mia pagina Facebook su tutto il territorio italiano con destinazione Siria , e sono venuta a conoscenza di un’amica Ortonese si è resa disponibile ad aiutarmi . , in seguito mi ha invitata ad Ortona. Quando arrivai rimasi affascinata da questa cittadina la mia natura , il mare , gli odori , i sapori della mia infanzia ho riconosciuto le mie origini, quella di donna di mare.Dopo qualche tempo ritornai per la ,Festa del PERDONO, IL CARNEVALE. festività molto belle e suggestive.
Da qualche anno mi sono trasferita lavorativamente , formando famiglia .

Quando è iniziata la tua attività con il volontariato?

Il mio rapporto con il volontariato nasce quando ero poco più che una bambina e sono entrata negli scout: ti insegnano tante cose, la più importante è che parte del tuo tempo libero lo devi “donare” agli altri che devi lasciare il mondo un posto’ migliore di come lo hai trovato.

Oltre all’insegnamento in quali altri modi esprimi questa tua inclinazione?

Sono da tempo amministratrice e responsabile di una pagina Facebook dedicata ai bambini, «Il Diritto dei bambini “Sorridere”», attraverso la quale tento una sensibilizzazione su ciò che accade nel mondo. Circa i diritti umani violati nei confronti dei bambini. Sono volontaria della Fondazione Anffas, dove la Presidente mi ha proposto come referente per la cultura.
Il sentiero che ho tracciato nel mio piccolo conduce sempre verso i deboli e gli invisibili.

Hai scritto anche un libro sull’argomento?

Poco tempo fa ho scritto un romanzo autobiografico “Con gli occhi nel mondo”. Ho scelto di stare dalla parte di chi ha perso tutto.
Il libro è scritto sulla base delle mie esperienze,sugli incontri che mi hanno ulteriormente colpita, e ruota attorno a tante storie che mi hanno ancora maggiormente spinta a raccontare. Ricordo una madre scappata dal Libano che aveva due figli , -credevo fossero due maschietti, invece mi sbagliavo, erano un maschio ed una femmina:. mi sono fatta ingannare dalla bambina che aveva i capelli rasi .La madre ha cominciato a raccontare che per la traversata ha dovuto tagliare i capelli alla figli per paura che non subisse violenza.
Questo mio romanzo tenta di essere un dono verso chi non ha la possibilità di raccontare. iio sono semplicemente uno strumento , tanto è vero che con ho devoluto i ricavi del libro per la scuola in Siria, con la Fondazione Maram. E’ importante dare un messaggio vero, autentico., ribadire che ognuno puo’ è deve fare la sua parte. Ognuno di noi è una piccola goccia, in tanti formiamo l’oceano.

Cosa consiglieresti a chi vuole fare questo lavoro?

Che rimanere indifferenti di fronte agli occhi dei bambini che non sorridono non è certamente per il proprio animo una cosa buona. Bisogna ricordare che i bambini non chiedono nulla solo amore e protezione, per crescere, per sperare in un futuro.

Propositi per il futuro?

Continuare ad insegnare e dare voce a chi non ha. Ovvero quei bambini che loro malgrado sono stati colpiti da guerre, carestie, malnutrizione. Spero a breve di riprendere i miei incontri per raccontare ai nostri ragazzi che sono fortunati, ma non dobbiamo mai dimenticare che alcuni bambini, non lontani da noi, la serenità non l’hanno mai conosciuta.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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