Recovery fund, Meritocrazia Italia: un’occasione da cogliere

“Celebrato il compromesso raggiunto sul Recovery Fund come traguardo storico per l’Unione europea, è giunto il momento di dar seguito agli auspici di ripresa e di dar mostra di capacità di previsione nella scelta delle opzioni di investimento. La responsabilità affidata agli organi di decisione è massima, perché dalle scelte allocative dipende la concreta possibilità di risollevare il Paese dalla condizione di crisi diffusa che la recente emergenza pandemica ha solo contribuito ad acuire. Il successo dell’operazione, che, dati i tempi di erogazione dei fondi, si prospetta di durata, postula mentalità progettuale e abilità strategiche di investimento”. Lo afferma Walter Mauriello, Presidente di Meritocrazia Italia.

“Nell’idea che un progetto politico sia sempre anche un progetto valoriale, ogni opzione di intervento dovrà essere guidata dalla consapevolezza che il benessere collettivo, obiettivo primo e massimo, può essere realmente raggiunto soltanto garantendo priorità di tutela alla persona ed evitando che le ‘ragioni dell’economia e del mercato’ sottraggano attenzione a quelle di individui e formazioni sociali. Garantita a tutti quell’esistenza libera e dignitosa alla base del disegno costituzionale, non è detto che l’aumento della ricchezza comporti automaticamente l’aumento della felicità di un Popolo. La missione riguarda, prima di tutto, la creazione di opportunità di espressione dei talenti e di soddisfazione delle ambizioni, il livellamento delle iniquità sociali mediante piani di inclusione sociale e finanziaria, la valorizzazione delle ricchezze culturali e ambientali a disposizione. Sembra prenderne implicitamente atto l’Unione europea, che vincola l’erogazione, tra l’altro, al rispetto dell’obiettivo del 30% delle spese Green dei piani nazionali per la ripresa. Ciò considerato, Meritocrazia Italia auspica che ogni determinazione politica, ogni logica di spesa sia calibrata su uno studio accorto delle debolezze sociali e proiettata alla realizzazione di un progetto organico di ristrutturazione, attento alle peculiari difficoltà dei singoli settori ma con impronta di sistema e vocazione di durata e stabilità.

In questa direzione, Meritocrazia Italia propone:

– di puntare, anzitutto, sul miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale, mediante il potenziamento delle strutture ospedaliere di primo e secondo livello, con appianamento dei margini qualitativi di erogazione del servizio tra aree settentrionali e meridionali del Paese e con investimenti mirati a recupero infrastrutturale, reclutamento di personale medico e paramedico, acquisto di apparecchiature mediche e digitalizzazione dei servizi informativi, di prenotazione e di gestione dei dati;

– di ritornare a investire nella ricerca, in ogni ambito, e di restituire effettività al diritto allo studio, investendo nella riqualificazione degli edifici scolastici già esistenti e progettando la realizzazione di nuove strutture a misura di studenti (con aree verdi e ricreative adeguate), procedendo all’assunzione a tempo indeterminato dei precari con almeno tre anni di esperienza come da normativa europea, e provvedendo all’acquisto di nuova attrezzatura scolastica e dotazione tecnologica, funzionale alla digitalizzazione delle attività in supporto alla didattica tradizionale;

– nella direzione di far fronte alle esigenze emergenti dal settore agro-alimentare, di centralità nell’economia nazionale, di i) prevedere il finanziamento di progetti innovativi e di valorizzazione delle risorse tecnologiche per l’ammodernamento dei sistemi produttivi e l’efficientamento della produzione; ii) intervenire per il ripristino di una viabilità rurale adeguata; iii) potenziare i bandi del ‘distretto del cibo’, a favore di più utili investimenti, della promozione dei prodotti di eccellenza e della conseguente valorizzazione della tradizione culinaria, e quindi culturale e sociale; iv) accelerare i processi di conversione del convenzionale al biologico, con supporto per le aziende già in bio, con maggiore iniezione di liquidità;

– di approfittare per dar valore e rilanciare il Made in Italy e sostenerne la proiezione internazionale grazie i) al miglioramento dei sistemi di collegamento a territori, mercati di sbocco, grandi metropoli all’interno e verso l’Europa e Paesi extra UE; ii) alla formazione professionale degli addetti, in relazione alle modifiche strutturali e di sistema subite dal settore negli ultimi anni; iii) all’introduzione della tecnologica nello sviluppo dei processi, all’automazione nella gestione dei magazzini, e all’innovazione dei sistemi di guida dei mezzi di trasporto e della gestione delle informazioni;

– di accelerare la dotazione infrastrutturale assecondando i programmi europei già in essere e i programmi nazionali già operativi, con l’obiettivo ultimo di operare la sburocratizzazione dei processi decisionali e di rendere immediatamente cantierabili le iniziative per le quali sono già state definite le priorità;

– di promuovere la piena operatività delle aree ZES (Zone Economiche Speciali) introdotte dal decreto Mezzogiorno per le imprese già insediate o che intendono insediarsi e per le quali opera il credito di imposta nella misura del 50% oltre incentivi fiscali e agevolazioni;

– di prevedere finanziamenti (a progetto o a risultato) per la creazione di un’impresa culturale seria, a beneficio di cinema, teatri e associazioni, che favorisca la ripresa del settore, con aumento dell’occupazione e contenimento del precariato del personale impiegato nel mondo dello spettacolo e promozione della cultura grazie anche all’aumento dei laboratori scolastici;

– di prevedere un ‘Fondo di emergenza’ per tutte le attività del comparto turistico che hanno subito forti perdite a causa dell’emergenza sanitaria;

– di investire in progetti turistici in grado di connettere le aree di maggior attrazione con quelle a minore densità turistica, attraverso la creazione di itinerari che abbiano conto delle connessioni con altri settori ed altre attività (gastronomia, agricoltura, cultura);

– di agevolare progetti di recupero sociale e culturale per donne in difficoltà, per favorirne l’inclusione occupazionale anche nelle aree a più basso coinvolgimento femminile nei principali settori lavorativi;

– di prestare maggiore attenzione per le famiglie numerose, per evitare che le difficoltà economiche continuino a essere un disincentivo alla natalità;

– di favorire interventi di recupero ambientale, in particolare di prevedere finanziamenti a beneficio di progetti di soluzione del dissesto idrico, e di conseguenti problemi di siccità e desertificazione;

– di incentivare progetti di riforma della pubblica amministrazione, che prevedano lo snellimento e digitalizzazione dei processi, il miglioramento del sistema di reclutamento dei dirigenti, e l’aumento del livello formativo del personale impiegato;

– di aumentare i fondi d’attuazione della legge ‘Dopo di Noi’, per progetti di assistenza a disabili gravi rimasti senza famiglia, anche in risposta al depotenziamento degli ultimi anni rendere operativo il fondo a livello nazionale.

“Sono soltanto alcune tra le tante proposte in cantiere. Meritocrazia Italia si impegna a dare il proprio contributo e apre a ogni utile interlocuzione con le Istituzioni perché l’importante opportunità sia colta e l’obiettivo di restituire al Paese equità sociale e stabile ben-essere sia traguardato”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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