Torna la tradizione a Roccamontepiano con la festa dell’Avvento al Natale e il suo mercatino.

Come tradizione vuole, nel piccolo paese pedemontano della Majelletta, la prima domenica del tempo dell’Avvento è l’occasione per accendere il clima prenatalizio con gastronomia, artigianato e prodotti tipici.
Non solo, così, le sole e classiche luminarie che avranno il compito di scaldare l’atmosfera, ma anche l’arrivo dello zampognaro con Babbo Natale, nonché spettacoli di animazione per i bambini durante il mercatino che prenderà avvio dal mattino e si concluderà a tarda serata.
A Roccamontepiano la festa dell’Avvento è tradizione e consente ai visitatori di immergersi in un clima di festa semplice come una volta con cibo di strada tra cui baccalà in pastella, salsicce e arrosticini, al caldo delle fornacelle e dei piccoli fuochi allestiti lungo il percorso del Parco pubblico Falcone-Borsellino e in Via Roma, nel centro urbano del paese.
Così, domenica 27 novembre prossimo, dalla mattina alla sera il Comune con le associazioni e gli espositori animeranno i banchi e i gazebo del mercatino con i tipici, dolciumi natalizi, il vino cotto e il vino brulè.
Nel primo pomeriggio inoltre, setta alttacoli e animazione per i bambini e dopo il tramonto verranno anche accesi alcuni piccoli fuochi propiziatori che ricordano come il tempo dell’Avvento è attesa per la luce santa del Natale.
Artigiani, espositori e venditori di prodotti tipici quale miele, olio, tartufo, dolci, vino e mosto cotto si sono dati così appuntamento nel centro urbano di Roccamontepiano per rievocare la genuinità abruzzese di questo periodo.
Quella dei fuochi invernali, anche nella tradizione abruzzese, annuncia il periodo che si avvicina al solstizio del 21 dicembre.
Tra riti pagani e culto cristiano, il rapporto è molto stretto e i falò di questo periodo hanno incarnato nella vita agro pastorale del territorio pedemontano della Majelletta, un profondo legame con gli aspetti benefici del fuoco purificatore.
Nell’area ai piedi della montagna sacra si diramano due fondamentali tradizioni a cui si è legata la vita contadina roccolana.
Non è un caso che Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e del fuoco, si festeggia alla vigilia del 17 gennaio con l’accensione, anche in paese, di fuochi purificatori come “le farchie”.
La seconda invece avviene il 23 giugno con i fuochi di San Giovanni Battista (solstizio d’estate).
Con il fuoco dell’Avvento, invece, si apre il periodo dell’attesa al Natale e del continuo accorciarsi delle giornate.
In altre realtà limitrofe vi sono i “focaracci dell’Immacolata” dell’8 dicembre.
La prima domenica dell’Avvento, qui a Roccamontepiano, si apre il periodo dell’attesa e la nascita di Gesù secondo i canoni della ritualità liturgica cristiana ed il fuoco diventa il viatico purificatore che celebrare la rinascita del sole con il solstizio d’inverno e la ciclicità della stagione nuova che riparte con il “Sole Invictus” e le giornate che torneranno ad allungassi fino al 21 giugno.
Insomma, sacro e profano incrociano anche in questa festività roccolana i propri caratteri aggiungendo al falò in piazza le radici di una vera e propria festa popolare e tradizionale con tanto di gastronomia invernale, mercatino, dolciumi, suono di zampogne e musica popolare.
Per molti aspetti essa é una festa spontanea senza molti clamori che però, negli ultimi anni, ha ripreso vigore grazie all’esposizione di piccoli produttori di artigianato artistico ma anche di deliziosi prodotti eno-gastronomici come salumi, formaggi, miele, olio, tartufo, confetture e conservati, vino e l’immancabile vino cotto e mosto.
Quella che si svolgerà domenica 27 novembre prossimo, nel centro del paese di Roccamontepiano sarà un consueto appuntamento legato anche all’arrivo e la presenza di Babbo Natale

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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