Difesa degli animali

Rapporto Zoomafia 2018 ‘Crimini e animali’, un indagato per reati contro animali ogni 90 minuti

L'anno scorso in Italia ogni 55 minuti e' stato aperto un nuovo fascicolo per reati contro gli animali, ogni 90 minuti e' stata indagata una persona: complessivamente le denunce sono aumentate del 3,74%. Sono alcuni dei dati - desunti dai report dell'82% delle procure - contenuti nella 19esima edizione del Rapporto Zoomafia "Crimini e animali" curato dall'Osservatorio Zoomafia della Lav con il patrocinio del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri e della Fondazione Antonino Caponnetto. Dall'analisi dei crimini consumati si evince che il reato piu' contestato resta quello di maltrattamento di animali, pari al 31,19% del totale dei procedimenti. Seguono "uccisione di animali" (30,9%), "reati venatori" (17,1%), "abbandono e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura" (14,6%), "uccisione di animali altrui" (4,8%), "traffico di cuccioli" (0,6%), "organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate" (0,3%). "spettacoli e manifestazioni vietati" (0,2%). La procura di Brescia si conferma nel 2017 quella con piu' procedimenti iscritti per reati contro gli animali (527, il 52 riguardanti reati venatori). Seguono Vicenza (256 procedimenti), Udine (213), Verona (212), Napoli (194), Roma (180), Milano (152), Bergamo (142), Torino (139) e Palermo (137). La procura con meno procedimenti per reati contro gli animali e' quella di Savona con 3, davanti a Nocera Inferiore (6), Vasto (8), Lagonegro (10), Locri (13), Pisa (15), Lanciano (17), Pistoia (17) e Gela (20)

Quello dei combattimenti e' un vero affare per la criminalita', grande e piccola, con migliaia di animali vittime ogni anno. "Si tratta di un fenomeno complesso - spiegano gli autori del Rapporto - che coinvolge soggetti diversi: i casi piu' diffusi fanno capo a delinquenti locali, teppisti di periferia, sbandati, allevatori abusivi e trafficanti di cani cosiddetti 'da presa'. Non mancano pero' casi riconducibili alla criminalita' organizzata: esiti giudiziari hanno accertato il coinvolgimento di elementi appartenenti alla camorra, alla sacra corona unita, al clan Giostra di Messina e ad alcune 'ndrine'. Ritrovamenti di cani con ferite da morsi o morti con cicatrici riconducibili alle lotte, furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine Internet o profili Facebook che esaltano i cani da lotta, segnalazioni: questi i segnali che indicano una recrudescenza del fenomeno.

La presenza della criminalita' nel mondo dei cavalli, delle corse e degli ippodromi e' sempre stata forte. La conferma arriva da recenti inchieste che hanno rivelato l'interesse di alcuni gruppi mafiosi per le corse illegali di cavalli. I numeri relativi alle corse clandestine e alle illegalita' nell'ippica parlano da soli: nel 2017 sono stati 15 gli interventi delle forze dell'ordine, 6 le corse clandestine bloccate, 61 le persone arrestate e 20 i cavalli sequestrati. Ben 66 cavalli che l'anno scorso hanno partecipato a gare ufficiali sono risultati positivi a qualche sostanza vietata.: Altrenogest, Benzoilecgonina (metabolita della cocaina), Caffeina, Capsaicina, Desametasone, Diossido di Carbonio (TCO2), Ecgonina Metilestere, Fenilbutazone, Procaina, Stanozololo, Teofillina, Testosterone. 

 

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I consigli per curare cani e gatti

Riuscire a somministrare dei medicinali a cani e gatti è spesso un'impresa ardua che si conclude tra morsi e graffi.  "Il sistema migliore - spiega Marco Melosi, presidente Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) - è quello di camuffare la compressa con il cibo, ad esempio in piccoli bocconcini di wurstel o di formaggio. Fortunatamente - osserva - oggi le aziende stanno venendo incontro ai proprietari, e i nuovi farmaci sono spesso palatabili, ovvero il principio attivo è inserito all'interno di una compressa a base di carne".

"Il gatto - prosegue - da questo punto di vista è molto più problematico rispetto al cane, che è meno diffidente e abituato a mangiare quasi tutto senza battere ciglio: in questi casi ci viene in aiuto la 'sparapillole', una sorta di siringa che agevola l'introduzione del farmaco sulla base della lingua del felino". Per i gatti, ricorda il veterinario, le formulazioni dei farmaci sono quasi sempre solide perché "la loro sensibilità agli sciroppi è molto alta e rischiano di sbavare abbondantemente". 

Per quanto riguarda le iniezioni, Melosi precisa che "nel 90% dei casi si può utilizzare la via sottocutanea, preferibile a quella intramuscolare, che è più dolorosa. Quasi tutti i farmaci per via sottocutanea vengono somministrati sotto le scapole, zona poco sensibile sia nei gatti sia nei cani (non è una caso che le madri sollevino i piccoli mici "mordendoli" proprio in quella zona)". "Bisogna poi stare attenti a come fare l'iniezione - sottolinea - l'ago deve essere parallelo alla cute, non perpendicolare, ed è buona abitudine mettere la museruola ai cani, anche quando l'animale è buono. Anche in questo caso - aggiunge - il gatto è più "difficile", e si cerca di utilizzare terapie diverse da quelle iniettabili ricorrendo a farmaci 'long acting', che hanno una durata variabile dai tre giorni alle tre settimane. In questo modo - conclude - i proprietari possono evitare di recarsi ogni giorno dal veterinario". 

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Estate con i quattrozampe, aperta A Pineto la ‘Dog Beach’

A Pineto arriva la  Dog Beach, allestita e curata dal Comune in collaborazione con il camping Pineto Beach, nei pressi del pennello al confine sud della spiaggia del camping, dotata di due punti ombra, acqua potabile e raccolta rifiuti. La balneazione degli animali è consentita sotto il controllo e la responsabilità dei proprietari. La 'Dog Beach' potrà essere raggiunta dal sottopasso di Villa Fumosa o dalla pista ciclabile di via XXV Aprile, accedendo in spiaggia e andando nella direzione del pennello a sud della concessione del Camping Pineto Beach. L'accesso dei cani in spiaggia è consentito, sempre con guinzaglio e bustine per la raccolta delle deiezioni, anche nelle altre spiagge libere e sotto la pineta. Il loro ingresso è invece vietato nella spiaggia dell'Area Marina Protetta, per non interferire con il periodo di nidificazione del Fratino. Tutte le informazioni sono disponibili nella sezione Pineto Ambiente - Animali di Affezione del sito del Comune di Pineto.

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Gli animali randagi sono quasi 2,5 milioni

Sono 2,4 milioni i gatti randagi in Italia e tra i 6000 e i 7000 i cani, secondo dati diffusi dalla Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, associazione fondata dalla parlamentare di Forza Italia, Michela Vittoria Brambilla che presentato un dossier sul fenomeno lanciando la campagna anti-randagismo 'Guarda...'. Si tratta di spot televisivi che sollecitano a contrastare l'emergenza e invitano ad aderire alla campagna solidale 'sms-SalvaMi subito'. "Dobbiamo dire basta a questa vergogna morale e a questa piaga sociale - ha detto la parlamentare arrivando alla conferenza stampa con in braccio un meticcio salvato nell'hinterland milanese e a cui ha dato il nome Lucky - Non voglio più vivere in un paese che sopporta questa emergenza, un'emergenza a cui dichiaro guerra". Secondo il dossier il fenomeno è "abbastanza contenuto al Nord" mentre in alcune zone del Sud "la situazione appare spesso fuori controllo e dove la tensione è più alta si verificano i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranze"

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Cinque gattini abbandonati trovano una nuova mamma

Cinque gattini appena nati, abbandonati, chiusi in una scatola da scarpe e trovati a Frascati, sono ora allattati da una gatta, di una vicina colonia felina, che li considera come suoi.   

I gattini, uno di colore rosso e gli altri grigio-neri, sono stati portati da Emanuela Musetti, presidente dell’associazione Tendi la Zampa e dalle guardie zoofile di Accademia Kronos, nello studio veterinario Vets a Grottaferrata,  che presta gratuitamente assistenza a cani e gatti portati, in condizioni critiche, dai volontari.

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Animali. Nel Teramano, cagnolina freddata con un colpo di pistola.

Un colpo di fucile esploso in pieno giorno, sul sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista di Molviano a Campli (Teramo). Così, riferiscono fonti di stampa, è stata uccisa (domenica 21 aprile) la piccola Zara, una cagnolina di razza setter nota a tutti per il suo carattere docile e affettuoso. Del suo uccisore non si sa ancora nulla anche se sembra improbabile che possa aver agito senza che nessuno si accorgesse di nulla.

Chiunque sia in possesso di informazioni utili ad identificare l’animalicida collabori con gli inquirenti - questo l’appello lanciato dalla Protezione Animali all’indomani della morte della cagnetta – perché l’uccisione di animali è un reato punito dal codice penale e, come tale, deve essere perseguito. Auspichiamo che i carabinieri e la polizia locale, intervenuti sul posto subito dopo la morte della cagnolina, facciano il possibile per dare un volto e un nome all’aguzzino. Intanto l’associazione ha attivato il proprio ufficio legale, che sta valutando ogni iniziativa utile e opportuna. Anche per evitare che l’animalicida possa tornare a colpire.

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Al via la IV edizione di Pineto Dog Festival

Domenica 15 Aprile, presso il parco della Pace di Pineto, torna la quarta edizione del Pineto Dog Festival, ormai diventato uno degli appuntamenti pinetesi interamente dedicato agli amici a 4 zampe ed ai loro padroni. L'iniziativa è organizzata dalle associazioni Appa Onlus e Universe Dog Asd in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Pineto ed è nata con l'intento di creare non solo dei momenti di condivisione di attività e giochi con il proprio cane ma anche per affrontare tematiche di rispetto e sensibilizzazione verso gli animali e l'ambiente dove essi vivono.

Si parte dalle 9:30 con l'apertura delle iscrizioni per la passeggiata “a sei zampe” che inizierà alle 10:00 con partenza dal Parco della Pace, seguirà alle 12:30 l’estrazione della lotteria a premi, alle 14:30 ci saranno le esibizioni delle Unità Cinofile, alle 15:30 si terrà l’incontro sul tema “La violenza sui nostri amici a 4 zampe cosa ci dice su noi esseri umani? Prevenire è meglio che curare” a cura della psicologa Michela Staffieri, alle 16:00 chiuderà l’evento il Dog Talent Show, con la premiazione dei cani più simpatici e talentuosi e del contest fotografico. Si ricorda che sul sito istituzionale del Comune è presente una sezione, dedicata agli animali di affezione, situata all’interno del banner “Pineto Ambiente”, dove è possibile trovare informazioni relative sia al randagismo che alle colonie feline.

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I consigli per preparare il cibo degli animali

Mangiare sano e' importante anche per la salute degli amici a quattro zampe di casa. Per questo e' bene evitare di dargli cibi crudi, che possono contenere batteri come quelli della Salmonella e Listeria, ed essere presenti anche nei cibi per animali impacchettati e venduti nei negozi. E' una delle raccomandazioni pubblicate dai Centers for diseases control (Cdc) americani. Per lo stesso motivo bisogna fare attenzione nel maneggiare i loro alimenti, e usare scodelle, cucchiai e mestoli separati, perche' evitare che le infezioni si trasmettano anche agli altri membri della famiglia. Anche il cibo inscatolato e secco, se non maneggiato correttamente, puo' essere fonte di infezione, come la Salmonella. E' quindi fondamentale lavarsi sempre le mani dopo aver dato da mangiare al proprio animale e conservare il suo cibo fuori dalla portata dei bambini, possibilmente lontano da dove viene conservato e preparato il cibo umano. Meglio tenere il cibo, se possibile, nella sua borsa originale, in una borsa pulita, posta in un contenitore di plastica chiuso. Se ci sono degli avanzi, e' bene conservarli, refrigerarli o buttarli subito, senza far trascorrere troppo tempo. Se si decide di fargli mangiare cibi crudi, avvisano i Cdc, il consiglio e' di pulire e disinfettare tutte le superfici toccate, anche il microonde, posate e frigorifero e non scongelare il cibo crudo nel lavandino. Anche se a molti piace, e' invece un'abitudine da evitare quella di farsi leccare dal proprio cane o gatto vicino alla faccia o la bocca dopo che ha mangiato. Se si gioca con lui dopo il pasto, bisogna sempre lavarsi le mani con acqua e sapone le altre parti del corpo che ha leccato. 

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Tre famiglie su 10 hanno un animale domestico

Tre famiglie su 10 accolgono un pet, soprattutto cani (63,3%) e gatti (38,7%). In un caso su due dormono nel ''lettone'' con i padroni che sacrificano anche buona parte del loro tempo libero per accudirli. Come emerge dal Rapporto Italia 2018 dell'Eurispes, aumenta chi spende da 51 a 100 euro mensili per le esigenze degli animali domestici (31,4%, erano il 15,4% nel 2017). Circa 3 italiani su 10 accolgono un animale domestico in casa (32,4%). Si tratta nella maggior parte dei casi di cani (63,3%) e gatti (38,7%). A seguire nella graduatoria dei pet che ci fanno compagnia in casa: uccelli (6,2%), conigli (5,9%), tartarughe (5%), pesci (4,8%). Dormire con il proprio pet è un'abitudine diffusa (53,5%); la stessa quota di intervistati sacrifica una buona parte del proprio tempo libero per il benessere e le necessità del suo amico animale (passeggiate, gioco, attività all'aperto, ecc.). Il 46,2% di chi ha un animale domestico rinuncia in alcune occasioni ad uscire o a fare un viaggio per non lasciarlo solo. Meno diffusi sono l'abitudine di preparare i pasti con alimenti freschi piuttosto che offrire cibo per animali già pronto (37,3%) e ridurre le spese personali in favore di quelle per il proprio animale (32,8%). Cibo, vaccini e spese veterinarie in generale, pulizia: il 57,7% di chi possiede un animale domestico mantiene al di sotto dei 50 euro le spese mensili per prendersene cura. Aumenta invece il numero di chi spende da 51 a 100 euro mensili: il 31,4%, erano il 15,4% nel 2017. 

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Nasce la Scuola di Alta Formazione Antibracconaggio

Il bracconaggio in Italia è un fenomeno molto diffuso. Ogni giorno le Forze dell'ordine registrano 20 infrazioni, 16,5 persone denunciate e 6,9 sequestri per questi reati. Per il lupo, in special modo, il bracconaggio rappresentata la principale minaccia di morte: secondo le stime di Ispra e degli esperti del settore, ogni anno in Italia muoiono per cause antropiche tra i 250 e i 300 lupi, di cui circa la metà per bracconaggio (uccisi da armi da fuoco, avvelenati, colpiti da tagliole o lacci), mentre il restante 50% a causa di incidenti con auto o treni o per patologie trasmesse da animali domestici. Se i rapaci sembrano essere le prede preferite dai bracconieri delle regioni del Sud, i piccoli uccelli vengono spesso catturati dalle reti poste illegalmente nei boschi del Nord Italia, ma anche i caprioli, i cervi e tutti gli ungulati sono vittime ambite dai cacciatori di frodo. Per combattere il fenomeno, Legambiente in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, in partnership con l'Ente Nazionale per la Cinofilia Italiana e con il patrocinio della Federazione Italiana Parchi e Riserve naturali, ha dato vita alla Scuola di Alta Formazione Antibracconaggio.

Parte così il primo corso nazionale qualificato per conduttori cinofili, per la realizzazione delle prime Unità cinofile italiane antibracconaggio specializzate in tracking (rilevare e seguire la traccia sul terreno), trailing (rilevare e seguire il cono d'odore in aria) e detection (ricercare e rilevare sostanze organiche e inorganiche), integrate in pool di vigilanza volontaria. Sulla scorta delle esperienze e delle tecniche adottate con successo all'estero per il contrasto del bracconaggio di specie animali selvatiche, come l'elefante e il rinoceronte in Africa, la scuola di alta formazione antibracconaggio, in stretta sinergia con le forze di polizia, coinvolgerà le professionalità cinofile dell'Enci e del contrasto al bracconaggio di Legambiente operanti nelle diverse regioni italiane. Il progetto partirà il 25 gennaio con il primo corso residenziale presso il centro Il girasole di Rispescia (Gr), e si concluderà a novembre 2018. Al termine della formazione, realizzata con lezioni frontali e molte attività pratiche sul campo, si terranno le prove d'esame per il rilascio dei diplomi di Alta formazione antibracconaggio, con apposito patentino identificativo e inserimento nel Registro nazionale delle Unità cinofile specializzate

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