
“Dopo aver appeso alla “rotonda 8 marzo” – la rotonda nei pressi dello stadio “Fattori” – lo striscione “A casa o a lavoro sfruttate la nostra esistenza, ecco le mille facce della violenza”, la mobilitazione è continuata nel centro storico dell’Aquila, dove si sono susseguiti numerosi interventi. La casa, promossa nel dibattito pubblico dell’ultimo anno ad unico luogo sicuro, è diventata luogo di violenza e morte per molt3: in un anno di pandemia sono diminuiti i reati di ogni specie, ma non i femminicidi, esplosi durante il lockdown, arrivando ad una media di più di uno a settimana. Una violenza di genere strutturale, normalizzata, a cui si continua a rispondere sempre e solo con modi emergenziali, invece di considerarla priorità sociale e culturale. L‘autonomia economica delle donne ha subìto una fortissima regressione, dovuta sia dal mancato rinnovo di contratti informali che dall’impossibilità di conciliare il lavoro di cura con quello retribuito. I recenti dati Istat mostrano come il crollo dell’occupazione riguardi soprattutto quella femminile: nello scorso mese di dicembre, su 101mila posti di lavoro persi, 99mila sono di donne. Al tempo stesso, lə lavoratrici della sanità e dei servizi, messe estremamente sotto pressione dall’emergenza, hanno continuato a subire la violenza del precariato e della disparità salariale. L’ultimo anno ha rappresentato una continua regressione per i diritti delle donne e per le soggettività maggiormente invisibilizzate, migrantə e persone Lgbt*QIAP+. “Sosteniamo tutte le battaglie per l’aumento del salario – afferma la Rete 8 Marzo dell’Aquila – a partire da quelle portate avanti da chi lavora negli ospedali. Pretendiamo fondi per i Centri Antiviolenza e potenziamento dei consultori. Continueremo a riprenderci i nostri spazi per sottrarci al ricatto della violenza domestica, istituzionale, economica, mediatica e giuridica”. La mobilitazione si è conclusa rinnovando la solidarietà a Sabrina Prioli, cooperante aquilana che chiede giustizia per la violenza subita in Sud Sudan, e al cui fianco lottiamo”.