La percentuale delle terapie intensive occupate da pazienti Covid-19, nelle ultime 24 ore in Italia, e’ stabile al 2% (un anno fa era al 6%). Mentre l’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari cala all’8% (un anno fa era al 7%) e scendono a 2 le regioni in cui il valore supera il 15%: Umbria (23%) e Calabria (18%). Questa la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 30 agosto. Nel dettaglio, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da pazienti Covid cresce in solo in Toscana (6%) e Valle d’Aosta (14%). Cala in 6 regioni: Abruzzo (10%), Calabria (18%), Liguria (15%), Pa Trento (14%), Piemonte (4%), Umbria (23%). Mentre e’ stabile in 13 regioni: Basilicata (11%), Campania (8%), Emilia Romagna (12%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (13%), Lombardia (6%), Marche (8%), Molise (11%), Pa Bolzano (8%), Puglia (3%), Sardegna (6%), Sicilia (12%), Veneto (7%). Quanto alle intensive, l’occupazione cala in 5 regioni: Basilicata (1%), Calabria (5%), Lazio (1%), Molise (0%), Pa Trento (0%). In Valle d’Aosta (0%) la variazione non e’ disponibile. Mentre e’ stabile in 15 regioni: Abruzzo (al 5%), Campania (2%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (3%), Liguria (2%), Lombardia (1%), Marche (1%), Pa Bolzano (1%), Piemonte (1%), Puglia (9%), Sardegna (5%), Sicilia (3%), Toscana (2%), Umbria (3%) e Veneto (2%). Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%
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