
“Quando leggiamo nel Testo Unico dell’Ambiente, il D.lgs.152/2006, delle bonifiche e della relativa tempistica, a partire dall’obbligo di adozione immediata di misure di messa in sicurezza efficaci “ad horas” dalla scoperta dell’inquinamento, iniziamo a pensare che le leggi dello Stato siano beffardi testi umoristici visto che a Bussi sono passati 14 anni e non è stato risolto quasi nulla e gli inquinanti fuoriescono. Per le discariche 2A e 2B sono passati pure 30 mesi dall’individuazione del responsabile della contaminazione, Edison quale erede di Montedison. Facciamo un ultimo appello alla Procura di Pescara: potrebbe almeno provare a ordinare alle molecole cancerogene e tossiche che se ne vanno tranquillamente in giro per l’ambiente di astenersi dal fare male. Ecco, ci parlino, magari in questo si dimostreranno utili ed efficaci. Sulle azioni del Ministero dell’Ambiente, che, anche storicamente ormai, a nostro avviso sembra essere più a suo agio nel ruolo di stopper delle bonifiche piuttosto che di promotore delle stesse, abbiamo già commentato abbondantemente per cui ha una sua logica il fatto che abbia proposto ricorso al Consiglio di Stato contro la cristallina sentenza del TAR Abruzzo che ha censurato l’annullamento da parte ministeriali della gara per la bonifica. Restano le inequivocabili giravolte dei funzionari che abbiamo evidenziato nei documenti. Da parte nostra continueremo a credere, forse ingenuamente, nelle norme dello Stato. Almeno come cittadini, non possiamo e non dobbiamo tacere” conclude De Sanctis.