Centro antiviolenza di Chieti, richieste di aiuto in aumento

“Sono aumentate le richieste di aiuto da parte delle donne. In particolare, stiamo notando un incremento delle telefonate di giovani madri per conto delle figlie adolescenti. Ma chiamano anche molte neo maggiorenni che vogliono semplici informazioni da noi: non sanno riconoscere la violenza, o comunque la minimizzano o la normalizzano. Ma hanno il dubbio che siano vessazioni, non hanno il coraggio di riconoscerlo, e quindi ci raccontano quello che subiscono e ci chiedono se sia violenza, e il più delle volte lo è, ma non le forziamo a riconoscerlo, ognuna ha i suoi tempi. Ogni anno, durante le vacanze di Natale, c’è un picco di richieste, ma questi trend sono nuovi e vanno avanti da più tempo”. Lo ha dichiarato Maria Laura Di Loreto, responsabile del centro antiviolenza “Alfa” di Chieti e “Maja” di Guardiagrele, presidente del coordinamento regionale dei centri antiviolenza, che in Abruzzo sono 12, oltre a 5 case rifugio “che purtroppo – specifica – molte volte sono già piene quando ne abbiamo bisogno”. Di Loreto riceve di persona, in presenza, oltre alle chiamate quotidiane sul suo numero di telefono collegato al 1522, 3 o 4 donne al giorno nelle ultime settimane.

Ulteriore costatazione che rintraccia Di Loreto, infine, è “l’aumento della violenza psicologica. I maltrattanti sono diventati molto più subdoli. Fanno lividi e lasciano tracce di percosse in parti del corpo molto più nascoste rispetto al passato. E purtroppo viviamo ancora in una società in cui la donna che vive una situazione di violenza non è credibile, tanto meno se violenza psicologica”, conclude la responsabile.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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