Cerimonia di commemorazione dei martiri di Colle Orlando

L’Amministrazione comunale di Pescara ha reso omaggio ai civili fucilati dalle SS il 13 ottobre 1943, davanti al cippo che li ricorda a Colle Orlando, a Fontanelle. Alla commemorazione con la deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco Carlo Masci, del presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli, del vice prefetto vicario Gaetano Losa e dei familiari dei trucidati, hanno partecipato le autorità civili, militari e religiose e le associazioni combattentistiche e d’arma, il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari e i consiglieri Vincenzo D’Incecco e Guerino Testa

Il sindaco Masci ha sottolineato che «per troppo tempo il barbaro eccidio di Colle Orlando è rimasto sepolto dalla polvere della storia. Per troppo tempo i tre innocenti fucilati dai nazisti – Carlo Alberto Di Berardino, Marco Di Giacomo, Giuseppe Mancini – sono stati nomi lontani dalla nostra memoria e dal nostro ricordo. I tre martiri di Colle Orlando non facevano politica, non svolgevano attività resistenziale, cercavano solo di mandare avanti le famiglie: avevano ben tredici figli e in tempi di guerra era dura sopravvivere». Il vice prefetto Losa ha ripreso alcune tematiche illustrate del primo cittadino parlando del valore della memoria, della libertà e della democrazia, mentre Marco Di Giacomo, discendente di uno dei tre fucilati, ha ripercorso la dolorosa vicenda del 13 ottobre 1943 culminata nel crimine perpetrato dalle SS.

Carlo Alberto Di Berardino, nato nel 1903, era ragioniere alle Officine Camplone; Marco Di Giacomo, contadino, nato a Città Sant’Angelo nel 1892 e residente in una casa colonica su Colle Orlando, aveva combattuto nella prima guerra mondiale; Giuseppe Mancini, nato nel 1893, era operaio nell’Azienda autonoma della strada. Avevano tredici figli. La loro colpa era quella di non aver consegnato ai tedeschi alcuni fucili da caccia tenuti in casa, ma che erano tutti inutilizzabili perché ferrivecchi e di cui forse non avevano neppure cognizione. Le SS non si mossero a pietà per quella inconsapevole violazione delle prescrizioni di un bando militare del feldmaresciallo Albert Kesselring: Di Berardino, Di Giacomo e Mancini furono allineati sul bordo della strada e uccisi a Colle Orlando dove oggi un cippo ricorda la loro esistenza barbaramente spezzata da un crimine di guerra.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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