Cinque anni fa la tragedia di Rigopiano, la commozione dei parenti

Cinque anni fa si consumò la tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola dove il 18 gennaio 2017 morirono 29 persone seppellite dalla neve staccatasi dalla montagna. I familiari, come ogni anno, si sono ritrovati sul luogo del disastro per commemorare i propri cari. Alla cerimonia era stato invitato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Conservando ancora viva la memoria del dolore per il tragico accaduto, il Presidente Mattarella invia a Lei, ai familiari delle vittime e ai sopravvissuti un saluto sentito e partecipe, cui unisco il mio personale”. E’ quanto scrive Simone Guerrini, consigliere direttore dell’Ufficio di Segreteria del presidente della Repubblica, al presidente del Comitato vittime di Rigopiano, Gianluca Tanda.

“La ricorrenza e’ per tutti l’occasione per onorare la memoria di chi perse la vita in quella tragica notte e costituisce al tempo stesso la spinta a rafforzare responsabilmente l’impegno di tutti per la tutela del territorio e la salvaguardia della pubblica incolumita’. Vi giunga dunque il mio sentimento partecipe per la dolorosa ricorrenza”. E’ il messaggio del presidente del Consiglio, Mario Draghi, inviato ai familiari delle vittime di Rigopiano, in occasione del quinto anniversario della tragedia. Nella lettera il premier, anche lui inviato alla commemorazione in ricordo delle 29 vittime.

I familiari delle 29 vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola anche in occasione del quinto anniversario si sono ritrovati sul luogo del disastro per commemorare i propri cari. Una fiaccolata, una messa, rose bianche, lettura dei nomi dei “29 Angeli”. Poi alle 16.49 – ora precisa in cui la valanga travolse il resort – un coro che intona “Signore delle cime” e infine 29 palloncini bianchi lasciati volare in cielo. Presenti alla cerimonia il governatore abruzzese, Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il prefetto di Pescara, Giancarlo Di Vincenzo, e il questore, Luigi Liguori.

“E’ una vicenda – ha detto Marsilio, a margine della commemorazione – che ha colpito l’Italia e il mondo intero, tanto e’ stata unica ed eccezionale nelle sue dimensioni e nella sua tragicita’. Oggi e’ diventato quasi un luogo comune dire che ‘non finisca come a Rigopiano’. Si e’ certamente incrementata la consapevolezza e l’attenzione sui temi della sicurezza e della prevenzione”. Il governatore ha poi auspicato che nel 2022 si arrivi alla definizione del processo: “Ringrazio il procuratore capo Belleli perche’ ha mostrato grande sensibilita’. Noi confidiamo in questo suo impegno. Dipende anche da lui calendarizzare e fissare le udienze in maniera serrata e pure la scelta di quasi tutti gli imputati di fare il rito abbreviato aiuta in questo pronostico. Anche noi speriamo che entro questo anno si definisca almeno il primo grado di questa vicenda”. Per quanto riguarda la realizzazione del “Giardino della memoria”, dedicato alle vittime della tragedia di Rigopiano, Marsilio ha sostenuto che “non c’e’ nessun ostacolo particolare, attendiamo soltanto che i promotori producano la relazione richiesta e sollecitata anche dall’amministrazione comunale di Farindola. Il nostro comitato Coreneva si riunisce ogni settimana e, quindi, non appena questa documentazione sara’ perfezionata nel giro di pochi giorni daremo il parere”

“Con il giudizio abbreviato e con una sentenza di merito di primo grado che, non ho idea, credo, non posso fare previsioni, ma certamente non sarà in tempi lunghi, penso che possa sfumare questo rischio, ma non posso pronunciarmi con certezza”. Lo ha detto il procuratore capo del tribunale di Pescara, Giuseppe Bellelli, facendo riferimento al rischio prescrizione dei reati contestati ai 30 imputati del processo Rigopiano.

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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