Contaminazione dell’acqua del Gran Sasso, chiesto il processo per dieci

La procura di Teramo ha chiesto il processo per dieci nomi tra i vertici dell’Istituto di fisica nucleare, di Strada dei Parchi e di Ruzzo Reti, con l’ipotesi di reato di “inquinamento ambientale” e “getto pericoloso di cose”, per sversamenti di materiale pericoloso negli ultimi anni. Le indagini della procura di Teramo hanno acceso i riflettori sul possibile rischio per la salute di oltre 700 mila persone. La procura contesta ai vertici dell’Infn di aver mantenuto in esercizio i laboratori senza aver verificato se vi fosse “un adeguato isolamento idraulico delle opere di captazione e convogliamento delle acque destinate a uso idropotabile ricadenti nella struttura rispetto alle limitrofe potenziali fonti di contaminazione”, omettendo di adottare “le misure necessarie per l’allontanamento della zona di rispetto delle sostanze pericolose detenute ed utilizzate nelle attivita’ dei laboratori”. Ai vertici della Strada dei Parchi, la societa’ che gestisce l’A24 e l’A25, la procura contesta, di “aver mantenuto in esercizio le gallerie autostradali senza verificare l’esistenza di un adeguato isolamento delle superfici dei tunnel autostradali e delle condutture di scarico a servizio delle gallerie rispetto alla circostante falda acquifera e, di conseguenza, senza attuare le misure atte a scongiurare il rischio di contaminazione della falda acquifera”. Alla Ruzzo Reti viene contestato di non aver verificato, cosi’ come scritto nel capo d’imputazione, “se vi fosse un adeguato isolamento delle opere di captazione e convogliamento delle acque sotterranee destinate ad uso idropotabile”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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