Controlli del Nas nelle Rsa in tutta Italia

Nella prima decade di maggio e’ stata realizzata, d’intesa con il Ministero della Salute, una campagna di controlli condotta dai carabinieri Nas nell’intero territorio nazionale che ha interessato la verifica di 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, constatando irregolarita’ presso 141 di esse, pari al 25 per cento degli obiettivi ispezionati.

Presenza di personale non vaccinato contro il Covid-19 in sette rsa abruzzesi. L’hanno accertata i Carabinieri del Nas di Pescara, che hanno ispezionato 23 strutture per anziani di tutto l’Abruzzo. Irregolarita’ sono state accertate in 17 delle 23 strutture abruzzesi ispezionate. In particolare, in tre casi – due rsa dell’Aquilano e una del Pescarese – sono scattate denunce per situazioni di abbandono di persone incapaci, in quanto le persone non autosufficienti non erano assistite adeguatamente. In un altro caso, in provincia di Pescara, invece, la presenza degli ospiti non era stata comunicata alle autorita’ di pubblica sicurezza. Segnalati all’autorita’ sanitaria e amministrativa, poi, tre legali responsabili di altrettante strutture assistenziali per anziani che si trovano nei comuni di Casalbordino, Monteodorisio e Citta’ S.Angelo poiche’ responsabili di aver condotto le strutture sanitarie interessate da carenze igienico-strutturali ed organizzative, con evidenti infiltrazioni di acqua piovana dal soffitto, distacco dell’intonaco dei servizi igienici e delle camere.

Le ispezioni in tutta Italia hanno determinato la contestazione di 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43 mila euro, deferendo all’Autorita’ giudiziaria 36 persone e segnalandone ulteriori 136 alle Autorita’ amministrative. Nel corso dell’attivita’, i carabinieri Nas hanno rilevato 63 violazioni per inosservanza delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, riconducibili alla mancata attuazione di protocolli per la prevenzione anti-Covid, delle operazioni di sanificazione ed uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori. Gli accertamenti hanno evidenziato anche criticita’ importanti circa il livello di assistenza fornito agli ospiti. In primo luogo e’ emersa la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso. Tale fenomeno, riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie in varie province per complessivi 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale destinato al contatto diretto con gli anziani, rappresenta un potenziale anello di debolezza nella strategia di tutela al possibile contagio degli anziani ospiti, proprio in un periodo di riapertura delle visite esterne dei familiari.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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