“La fornitura di dispositivi di sicurezza, a tutela dei dipendenti di negozi e supermercati, non e’ omogenea nei punti vendita abruzzesi e una delle maggiori criticita’ e’ rappresentata dalla difficolta’ di far rispettare le misure di sicurezza alla clientela”. Cosi’ Lucio Cipollini e Davide Urbano, rispettivamente coordinatore regionale e segretario provinciale di Pescara della Filcams Cgil, in merito alle condizioni in cui si trovano ad operare i lavoratori dei punti vendita abruzzesi in questa fase di emergenza coronavirus. “Alcune aziende hanno fornito ai dipendenti guanti, mascherini e gel in maniera appropriata – spiegano Cipollini e Urbano – ma altre hanno messo a disposizione attrezzature insufficienti e si e’ arrivati perfino al punto che un supermercato della provincia di Chieti ha chiesto ai propri dipendenti di pagarsi le mascherine”. I due sindacalisti rimarcano inoltre che “nei negozi non ci sono solo i dipendenti, ma anche i clienti, che molto spesso non rispettano le misure di sicurezza e diventa complicato gestirli quando non indossano guanti e mascherine o non rispettano le distanze, tanto che come noto si sono verificate anche intemperanze”
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