La Procura generale della Corte di Cassazione, nell’ambito del processo sulla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, ha chiesto l’annullamento delle assoluzioni e quindi un nuovo processo per sei persone che all’epoca ricoprivano funzioni dirigenziali nell’ambito della Regione Abruzzo. Chiesto inoltre un appello bis per l’allora prefetto di Pescara, per valutare altre accuse. La struttura alberghiera fu travolta da una valanga il 18 gennaio del 2017: morirono 29 persone. “Il grande assente, nell’individuazione dei responsabili di questo processo, e’ il profilo di responsabilita’ dei rappresentanti dell’autorita’ regionale di Protezione Civile”, ha detto il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Giuseppe Riccardi, nel corso della sua requisitoria di fronte alla sesta sezione penale presieduta da Giorgio Fidelbo. Il Pg, nelle due ore e mezza di ricostruzione, ha sottolineato che “le linee guida chiarivano come il rischio valanghivo interessasse soltanto il 6% dei comuni e tra questi c’era Farindola”. Secondo il magistrato, “l’ordinanza di sgombero dell’Hotel Rigopiano, se assunta, avrebbe evidentemente evitato l’evento dannoso”. Per il sostituto procuratore generale, “l’evento valanghivo, per una serie di segnali di allarme, era prevedibile”.
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