Crollo hotel Rigopiano, si torna in aula il 29 aprile

Udienza lampo per il processo riguardante la tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Un rinvio scontato perche’ il gup Gianluca Sarandrea oggi doveva solo fissare una nuova udienza a una data successiva al 12 aprile, termine concesso in proroga per il deposito della perizia disposta dal giudice su alcuni aspetti fondamentali riguardanti, tra le altre cose, possibili cause d’innesco della valanga, i tempi di verificazione, l’entita’ e i suoi effetti sul territorio. L’elaborato peritale inizialmente sarebbe dovuto essere depositato lo scorso 12 gennaio, ma i tre periti – gli ingegneri Claudio e Marco Di Prisco e il nivologo Daniele Bocchiola – hanno chiesto e ottenuto una proroga di tre mesi. Presente all’udienza il nuovo procuratore capo, Giuseppe Bellelli, che si e’ opposto circa la durata della proroga ritenendo che fossero invece sufficienti solo 30 giorni. La prossima udienza e’ stata fissata al 29 aprile.

Sempre oggi, e’ stato nominato dal gup un nuovo perito, Giovanni Mendeliani, che andra’ ad affiancare gli altri tre esperti. Le parti civili, come annunciato, hanno depositato una memoria a supporto del lavoro dei periti incaricati. Intanto, anche l’ex sindaco di Farindola, Antonio De Vico, l’unico dei 30 imputati che aveva scelto il rito ordinario, ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato. Tutti gli imputati saranno quindi giudicati con il rito alternativo ed e’ probabile che entro la fine dell’anno si arrivi al verdetto di primo grado. La discussione per la definizione della posizione degli imputati prendera’ quindi il via dopo il deposito della perizia, disposta dal gup in quanto gli accertamenti peritali prodotti dall’accusa e dalle difese sono tra loro del tutto contrastanti sul punto. In particolare, la super perizia dovra’ stabilire le possibili cause d’innesco della valanga, i tempi di verificazione, l’entita’ e i suoi effetti sul territorio. E poi “se pregressi eventi naturali, ivi compresi i fenomeni sismici, possano aver assunto incidenza sulle cause d’innesco della valanga”. Dovra’ anche accertare se la valanga fosse prevedibile “in astratto e in concreto” e “quali azioni tempestivamente intraprese avrebbero potuto evitare l’evento e/o ridurne le conseguenze lesive, con particolare riguardo al profilo della viabilita’”. E infine dovra’ stabilire se in caso di tempestiva redazione della Carta Valanghe quell’area sarebbe stata ricompresa e, per quanto riguarda i mezzi sgombraneve in dotazione alla Provincia, “se tale utilizzo congiunto e/o continuativo avrebbe potuto garantire la costante percorribilita’ del tratto di strada che porta all’hotel”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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