Un risarcimento di 50mila euro ciascuno, oltre agli interessi maturati dal 1945, per gli eredi di due famiglie del Vastese vittime di ingiusta detenzione nei campi di concentramento nazisti dopo l’8 settembre 1943. Le prime due sentenze sono state emesse dal Tribunale dell’Aquila, che ha riconosciuto il diritto all’indennizzo nell’ambito del fondo istituito dal Governo Draghi presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, come previsto dal decreto legge 36/2022, articolo 43. La notizia è rilanciata dal quotidiano Il Centro.
I beneficiari gli eredi di due militari italiani deportati in Germania, uno originario di Pollutri e uno di Casalbordino. I due uomini furono internati nei campi di concentramento e lavoro forzato Stalag VII di Moosburg, nei pressi di Monaco di Baviera, e Stalag II B di Ammerstein, in Polonia, dal 12 settembre 1943 all’8 maggio 1945, per poi essere liberati dalle forze alleate.
Le sentenze, firmate dal giudice Annarita Giuliani, hanno accolto integralmente le domande risarcitorie, qualificando la deportazione come “crimine contro l’umanità” e disponendo la condanna della Repubblica Federale di Germania, con pagamento a carico dello Stato italiano attraverso il fondo dedicato. Le azioni giudiziarie sono state promosse dall’avvocato Domenico Manzi insieme a un pool di legali dello studio Tibi Ius, attivo in Abruzzo nella presentazione di numerose istanze risarcitorie per i familiari delle vittime delle deportazioni naziste.
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