La ‘partita’ del Payback sui dispositivi medici, di cui si discute da ieri dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, vale per l’Abruzzo circa 140 milioni di euro. La Corte Costituzionale, con due recenti sentenze che fanno riferimento al periodo 2015-2018, afferma sostanzialmente che il ‘payback’ sui dispositivi medici ha criticità, ma è un meccanismo legittimo.
Gli oneri di ripiano dei dispositivi medici, infatti, erano stati fissati nella determinazione regionale n. 121 del 13 dicembre 2022: circa 31 milioni per il 2015, 34,7 milioni per il 2016, 36 milioni per il 2017 e 39 milioni per il 2018. Il meccanismo del Payback stabilisce che se la Regione supera il tetto di spesa, è previsto un contributo solidaristico (48%) da parte delle imprese fornitrici correlabile a ragioni di utilità sociale, al fine di assicurare la dotazione di dispositivi medici necessaria alla tutela della salute in una situazione economico-finanziaria di grave difficoltà.