Il processo agli ex vertici dell’Università d’Annunzio si chiude con condanne in primo grado

Il Tribunale di Chieti ha condannato l’ex rettore dell’universita’ d’Annunzio a un anno e 4 mesi di reclusione per abuso d’ufficio e falso ideologico, e l’ex direttore generale dell’ateneo a un anno di reclusione per falso ideologico. In entrambi i casi, il falso e’ stato riqualificato rispetto all’imputazione originaria di falso materiale. Per entrambi pena sospesa e non menzione e condanna a risarcire i danni in separata sede all’universita’ che e’ parte civile. I due sono stati invece assolti perche’ il fatto non sussiste da tutti gli altri reati loro contestati che vanno, a seconda dei fatti contestati, dall’abuso d’ufficio al falso materiale alla violenza privata all’usurpazione di funzioni pubbliche.

L’ex Dg e l’ex rettore sono stati entrambi condannati per il falso nello schema di convenzione con il Provveditorato alle opere pubbliche Lazio Abruzzo e Sardegna: nell’atto falsificato, e dunque difforme da quello deliberato dal Cda dell’ateneo, secondo l’accusa venne inserito l’affidamento al Provveditorato delle fasi di progettazione, collaudo e direzione lavori delle opere di edilizia universitaria previste nel piano triennale 2015-2017 e che erano espressamente escluse dalla convenzione deliberata dal Cda.

I legali dei due imputati, gli avvocati Vittorio Manes e Donato di Campi per Di Ilio, e Stefano Rossi per Del Vecchio hanno annunciato ricorso in Appello: le motivazioni saranno depositate fra 90 giorni.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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