In Italia la balbuzie interessa colpisce 150.000 giovani

In occasione della Giornata internazionale della consapevolezza della balbuzie, che si celebra il 22 ottobre in tutto il mondo, Giovanni Muscarà, ex balbuziente, fondatore del Centro Medico Vivavoce e vice-presidente dell’Associazione Vivavoce, invita a puntare con decisione i riflettori su questo disturbo dal profondo impatto sociale, molto più diffuso di quanto si possa percepire. Basti pensare che nel mondo ne soffre circa l’1,5% della popolazione. In Italia la balbuzie interessa circa 1 milione di persone e colpisce 150.000 giovani sotto i 18 anni. L’età di esordio del problema, in media, è intorno ai 33 mesi di vita: nell’88% dei casi regredisce naturalmente entro i 6 anni di età, negli altri casi le manifestazioni sono molto variabili e si presentano in forme differenti in termini di frequenza, durata e tipologia. Ma cosa è la balbuzie? Esistono diverse definizioni: in sostanza, si tratta di una involontaria ripetizione dei suoni o il loro prolungamento, che spesso include anche esitazioni, pause o blocchi, udibili o silenti. Le manifestazioni della balbuzie variano da persona a persona e in ogni individuo si presentano in forme differenti per: -frequenza (può manifestarsi solo in rare e specifiche situazioni e non in altre), -durata (non è sempre costante), -severità (è di intensità variabile), -tipologia (si manifesta anche tramite l’utilizzo di intercalari e interiezioni, frasi brevi e spezzettate, sinonimi, giri di parole o cambi nel ritmo del discorso), -comportamento (la balbuzie è anche silenzi e rinuncia a comunicare o a fare)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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