Tocca anche l’Abruzzo l’indagine della procura di Napoli nord delegata alla Guardia di Finanza di Aversa che ha portato ai domiciliari sei indagati e al sequestro di circa 16 milioni di euro a carico di 34 persone, nonche’ di crediti di imposta fittizi per un valore complessivo di 48 milioni di euro nei confronti di altre 35 tra persone fisiche e giuridiche residenti in diverse regioni italiane. Complessivamente sono 83 gli indagati, di cui 60 destinatari dei provvedimenti, cui viene contestato i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. L’indagine copre un periodo che va dal 2021 al 2022 quando, secondo gli inquirenti, sfruttando una rete di circa 50 società ‘cartiere’, i rappresentati legali di ditte hanno prodotto falsi attestati di agire come proprietario o incaricato dei lavori di riqualificazione energetica e rifacimento di facciate di edifici residenziali tra Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise Puglia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto, lavori poi risultati del tutto inesistenti. La truffa ha sfruttato le agevolazioni previste dal decreto Rilancio per gli edifici a uso abitativo, cioe’ le detrazioni fiscali del credito d’imposta con dichiarazioni di professionisti e certificazioni energetiche false. In questo modo i responsabili di questa truffa hanno ottenuto crediti di imposta per un valore complessivo di circa 130 milioni di euro e li hanno ceduti a Poste Italiane, estranee ai fatti, incassando denaro poi disperso attraverso titolari di imprese o rappresentanti di societa’ sia italiane che estere, in molti casi cinesi.
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