Incompatibilità D’Alfonso, sentenza in arrivo

Il Tribunale civile dell’Aquila, riunito in Camera di Consiglio collegiale, si pronuncerà nelle prossime ore sull’incompatibilità del governatore abruzzese e senatore del Pd, Luciano D’Alfonso, nell’ambito del giudizio abbreviato innescato dal ricorso delle opposizioni in Consiglio regionale del Movimento Cinque stelle. Nell’udienza di oggi i giudici hanno terminato l’istruttoria dopo aver ascoltato le tesi dei legali delle parti. La sentenza, secondo fonti del tribunale, dovrebbe arrivare nelle prossime 24 ore. D’Alfonso, eletto senatore il 4 marzo scorso, pur avendo optato per il Senato, non si è dimesso dalla presidenza della Regione facendo scattare il conto alla rovescia per elezioni regionali anticipate, sostenendo che lascerà l’Abruzzo dopo il pronunciamento della Giunta per le elezioni del Senato che si è insediata nei giorni scorsi. Il Consiglio Regionale nelle passate settimane aveva respinto con i voti della maggioranza di centrosinistra il provvedimento di incompatibilità tra i due ruoli, accogliendo la tesi del governatore secondo cui lo status ufficiale di senatore si ha solo con la convalida della Giunta per le elezioni di palazzo Madama, unico organismo che può stabilire l’esistenza di aspetti di incompatibilità, ineleggibilità e incandidabilità.

“In questo procedimento sommario si confrontano due tesi che hanno pari dignità”. Così l’avvocato Carlo Montanino, del foro di Pescara, legale del governatore abruzzese e senatore del Pd, Luciano D’Alfonso, nel processo che si sta celebrando al tribunale civile dell’Aquila sulla incompatibilità tra i due ruoli elettivi nato dal ricorso dell’opposizione in Consiglio regionale del Movimento cinque stelle. “Secondo i ricorrenti non si può appartenere a due Camere se sei stato proclamato da entrambe – spiega ancora il legale -, un aspetto senz’altro vero, però per noi si può optare solo dopo la convalida del ruolo di senatore da parte della Giunta per le elezioni. Infatti, in quel momento la carica è ufficiale e quindi ci sarà l’incompatibilità. In teoria prima di allora la elezione potrebbe essere annullata”. Il legale, per rafforzare il concetto, sottolinea anche che per questioni legate alle elezioni nella Camera dei deputati e nel Senato, “il Tribunale non è quello ordinario, ma sono le Camere stesse”. “Il processo sulla incompatibilità infatti si svolge in tribunale perché si riferisce all’incompatibilità in Regione Abruzzo”, precisa. Oggi il collegio giudicante costituito da Daria Lombardi, presidente e relatore, (Stefano Iannacone e e Cristian Corbi a latere) si è riservata una decisione che, secondo fonti del tribunale, sarà resa nota nel giro di 24 ore. “La legge non prevede un termine perentorio per la decisione dei giudici, pertanto non posso fare una previsione – ha tagliato corto il legale non commentando le voci di una sentenza nella prossime ore.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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