Inquinamento a Bussi, lettera aperta a Mattarella

“Egregio Presidente, siamo quattordici cittadini di Bussi preoccupati per la giustizia negata nella tutela dei nostri diritti primari, quello della Salute e della tutela dell’ambiente in cui viviamo. Avremmo potuto essere molti di piu’ a firmare questa lettera ma questo numero, quattordici, per noi ha un valore simbolico. Infatti, da quattordici anni i cittadini della val Pescara attendono la bonifica dei veleni scoperti nel 2007 nel Sito nazionale per le Bonifiche di Bussi. Una situazione di inquinamento gravissima che ha addirittura interessato l’acqua potabile bevuta per decenni da centinaia di migliaia di persone, compresi i due capoluoghi di Chieti e Pescara, come evidenziato dall’Istituto Superiore di Sanita’. Nel 2019 l’allora Ministero dell’Ambiente, oggi della Transizione ecologica, e la Regione Abruzzo, per il tramite dell’Avvocatura dello Stato – scrivono i cittadini al Capo dello Stato con una lettera aperta – hanno intentato una causa risarcitoria in sede civile presso il Tribunale di L’Aquila contro la multinazionale Edison a seguito delle conclusioni della Cassazione Penale che, pur sancendo la prescrizione dei reati, ha riconosciuto in pieno la loro sussistenza, sia per quanto riguarda il disastro ambientale che l’avvelenamento delle acque. I due enti hanno chiesto oltre un miliardo di euro di risarcimento, sulla base di perizie dell’ISPRA e dell’Istituto Superiore di Sanita’. Siamo venuti a conoscenza dalla stampa che tale fondamentale procedimento giudiziario e’ attualmente fermo perche’ il giudice non si esprime, da ben due anni, su una riserva avanzata dai legali della società”.

“Due anni per non decidere su una eccezione procedurale! A lasciarci sconcertati – si legge nella missiva – anche il fatto che a nulla sembra essere servita una interrogazione parlamentare depositata gia’ un anno fa, era il novembre 2020, dall’ex Guardasigilli Andrea Orlando con la deputata Stefania Pezzopane. Ci chiediamo a questo punto quale sia il significato della parola giustizia. Il fattore tempo non e’ una questione secondaria. I cittadini che hanno bevuto quell’acqua con sostanze cangerogene e tossiche, sgomenti per il loro territorio danneggiato dalla presenza di una delle discariche piu’ grandi d’Europa, stanno letteralmente invecchiando senza veder risolta, in un senso o nell’altro, questa vicenda. Non vogliamo piu’ aspettare, non e’ giusto. Ci chiediamo in quale ambito lavorativo una risposta ad un quesito, peraltro su una delle tante questioni da dibattere, possa essere rinviata per due anni senza alcuna conseguenza dal punto di vista disciplinare e senza che siano chiarite le cause di tale inspiegabile e inaccettabile ritardo. Con questa lettera auspichiamo un Suo intervento, anche in qualita’ di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, affinche’ il procedimento abbia un esito nel piu’ breve tempo possibile. La Giustizia negata e’ intollerabile, come e’ intollerabile che in quattordici anni il sito non sia stato ancora bonificato quando in altri paesi in pochi anni si restituiscono alla collettivita’ intere regioni un tempo contaminate. In un paese che vuole dirsi civile, non si vive in un territorio martoriato dall’inquinamento, non si continua ad essere esposti a sostanze pericolose, non si aspettano anni e anni per una risposta nei processi. Confidando nella Sua considerazione e in una Sua adeguata iniziativa si porgono i nostri migliori saluti. La lettera e’ stata inviata per conoscenza anche a David Ermini, Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura; Marta Cartabia, Ministro della Giustizia; Roberto Cingolani; Ministro della Transizione Ecologica; Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo; Ciro Riviezzo, Presidente del Tribunale di L’Aquila sez. civile. A firmarla sono stati: Franco Botticchio, Augusto De Sanctis, Renato Di Nicola, Loredana Di Paola, Alberto Corraro, Camilla Crisante, Silvia Ferrante, Mattia Fonzi, Fulvia Luciani, Luigina Mosiello, Giulia Pace, Maura Peca, Maria Luisa Tricca e Anna Toppi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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