La Direzione investigativa antimafia ha eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di L’Aquila nei confronti di un imprenditore 48enne coinvolto nell’ambito dell’operazione denominata “Dama Bianca”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo abruzzese, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il sequestro, eseguito nel capoluogo abruzzese e nella provincia di Teramo, ha interessato l’intero capitale sociale e il complesso dei beni strumentali di 2 imprese attive nel settore dell’edilizia, 25 fabbricati e 6 terreni ubicati a L’Aquila e Teramo, 3 autoveicoli – tra i quali una Lamborghini “Gallardo” – 1 imbarcazione da diporto di oltre 20 metri, registrata alla Capitaneria di Porto di Viareggio, nonche’ diversi rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in circa 2,5 milioni di euro.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’imprenditore aquilano avrebbe finanziato l’organizzazione e garantito supporto logistico sia fornendo i mezzi per il trasporto della droga sia assumendo fittiziamente alcuni sodali di nazionalita’ albanese presso societa’ a lui riconducibili. Dall’indagine della Dia sull’uomo sarebbero emerse numerose richieste di rinvio a giudizio tra le quali anche per una rapina in abitazione commessa nel 2014 e per corruzione per l’aggiudicazione di appalti commissionati dal Comune di L’Aquila per la ricostruzione post-sisma 2009. I successivi approfondimenti reddituali e patrimoniali sul 48enne avrebbero evidenziato come lo stesso, a fronte di modestissime fonti di reddito lecito e attraverso la fittizia intestazione a propri congiunti, avesse accumulato un consistente patrimonio nei medesimi anni in cui sarebbe stato dedito alla commissione di varie attivita’ criminose.