La Guardia di Finanza scopre una “frode carosello” sui carburanti nel Teramano, sequestrati 20 milioni

La Guardia di Finanza di Teramo ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per oltre 20 milioni di euro, nei confronti dei due amministratori di una societa’ operante nel settore del commercio di carburanti per autotrazione con sede nel teramano e con nove distributori nelle province di Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. Il provvedimento cautelare, e’ stato emesso dal Gip del tribunale di Ascoli Piceno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, e arriva al termine di un’attivita’ di indagine avviata con una verifica fiscale. Nel corso delle indagini sono state denunciate 60 persone per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti mentre ai due rappresentanti legali della societa’ controllata viene contestato di avere presentato dichiarazioni Iva fraudolente mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare imponibile di 91,4 milioni di euro ed un’Iva pari a 20,1 milioni di euro.

Quella scoperta dalla Finanza e’ la classica “frode carosello”. Il prodotto petrolifero, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato infatti ceduto a societa’ cosiddette “cartiere” o “missing traders” che avevano il solo compito di produrre documentazione contabile fiscale fittizia da inviare alla societa’ reale acquirente della merce.

Tali imprese fantasma, secondo le Fiamme Gialle, avevano la funzione di interporsi nella transazione commerciale in modo da risultare quali falsi acquirenti del prodotto petrolifero che poi veniva ceduto alla societa’ beneficiaria della frode non solo ad un prezzo inferiore a quello di mercato, ma consentendo anche di beneficiare della detrazione dell’Iva.

“Le 54 imprese ‘cartiere’ identificate nel corso delle indagini, risultate gia’ coinvolte in analoghe indagini o essere “evasori totali” per non aver presentato le dichiarazioni fiscali obbligatorie per plurime annualita’ d’imposta – spiega la Finanza in una nota – catalizzavano su se stesse il debito d’imposta sul valore aggiunto che non sarebbe mai stato onorato giacche’, prive sia di strutture aziendali che di capacita’ economiche o addirittura sconosciute agli indirizzi dichiarati quale sede legale o amministrativa, venivano poi fatte fallire”. Al momento, sono stati sottoposti a sequestro 20 rapporti finanziari, 10 immobili e quote societarie di quattro soggetti economici, riconducibili agli indagati.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Art, Bike & Run, presentati i lavori per la Linea Gustav

Al via i lavori per il progetto della nuova ciclovia della Linea Gustav-Le Vie della …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *