L’Aquila, il processo per gli isolatori finisce in prescrizione

Finisce con la prescrizione, senza colpevoli o innocenti, senza responsabilita’ accertate e, soprattutto, senza certezze sulla qualita’ delle realizzazioni post-terremoto dell’Aquila, il processo al tribunale dell’Aquila sugli isolatori sismici, ovvero le ‘molle’ installate sotto le palazzine del progetto C.a.s.e. costruite dopo il terremoto 2009, fatti talmente male che si sono spezzati in alcuni casi nei test in laboratorio. Il processo ipotizzava il reato di frode nelle pubbliche forniture degli isolatori sotto le palazzine del progetto C.a.s.e.

Secondo la ricostruzione accusatoria del pubblico ministero Fabio Picuti, una delle ditte coinvolte, la Alga spa, ha fornito 4.896 dei circa 7.300 isolatori complessivi e li ha consegnati privi dei certificati di omologazione e qualificazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici e delle protezioni da umidita’ e polvere. Non solo: in teoria, almeno 200 isolatori oggetto di indagine sui 7.300 complessivi installati rischierebbero di causare crolli in caso di nuovo, forte terremoto. C’e’ da dire che in questi nove anni sono gia’ stati sottoposti a severi test con le forti scosse del 2016 e 2017 che, comunque, non avevano epicentro all’Aquila ma, come noto, nel Centro Italia fino al massimo a Montereale.

Il giudice Adolfo Di Zenzo ha dichiarato oggi l’intervenuta prescrizione del procedimento penale, che vedeva imputati Gian Michele Calvi, all’epoca direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente della Alga spa, una delle ditte fornitrici, assistiti dagli avvocati Nello Serchia del foro di Avezzano e Stefano Rossi del capoluogo. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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