Lavoro nero in ditte pompe funebri, 32 casi scoperti in Abruzzo

Altri 32 addetti alle attivita’ di “spallaggio” dei funerali dell’entroterra pescarese sono risultati irregolari a seguito dei controlli effettuati dalle Fiamme Gialle della tenenza di Popoli nell’ambito del piano d’azione “Steal jobs”, contro il lavoro sommerso nel settore delle onoranze funebri della provincia. Il totale dei dipendenti non adeguatamente registrati nel rapporto di lavoro arriva, per il momento, a quota 162. Di questi, molti completamente “in nero”, alcuni anche assunti da altre imprese o addirittura disoccupati e percettori del Reddito di cittadinanza e delle misure di sostegno emergenziali per Covid-19.

I finanzieri avrebbero constatato, per almeno due annualita’, la mancanza della comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro o l’infedele registrazione dei dati sul Libro Unico del Lavoro, scoprendo dipendenti che, assenti in busta paga, perche’ a riposo, in ferie, infortunati o proprio connessuna indicazione d’impiego, dai “verbali di chiusura feretro” depositati nei Comuni per l’occasione sonorisultati invece presenti.  I finanzieri – comunica il comando provinciale di Pescara delle Fiamme Gialle – hanno ideato una tecnica investigativa efficace di “data cross-checking and verification”, replicabile, sulla base della normativa di settore, su tutto il territorio dello Stato, per far emergere l’economia sommersa che si annida, su scala nazionale, nello specifico comparto imprenditoriale. L’incidenza del “lavoro nero” sul nostro sistema economico-sociale, in termini di omissioni di tutele previste per i lavoratori e sleale concorrenza tra le imprese, di sottrazione di risorse all’Erario e somministrazione illegale di manodopera, soprattutto in un settore in crescita come quello delle pompe funebri, il cui fatturato e’ aumentato – secondo la Guardia di Finanza – mediamente del 40% nel triennio 2019-2021, con picchi fino ad oltre il 100%.

Dai risultati investigativi, inoltre, e’ emerso come le ditte irregolari garantissero personale per due ore circa, con un costo medio a persona di 100 euro per un servizio di trasporto dalla camera mortuaria sino all’arrivo al cimiteroper la tumulazione. Ma, spesso, per le prestazioni dei necrofori (il cui prezzo, a cerimonia funebre, era quindi diquasi 400 euro) non e’ stata emessa alcuna fattura da parte dei datori di lavoro. Nella contabilita’ infatti, sono stat irinvenuti, oltre contributi non pagati, ricavi non dichiarati e compensi “fuori busta”. Le indagini della tenenza di Popoli si sono concluse con l’irrogazione di maxi-sanzioni amministrative che, cumulativamente, possono arrivare a oltre 240.000 euro e avere anche possibili riflessi penali, per falso in attopubblico.Tutti i risultati sono stati trasmessi alll’Ispettorato territoriale del lavoro e all’Inail per laregolarizzazione delle posizioni lavorative, a tutela degli interessi dei dipendenti irregolari dal punto di vista assistenziale, assicurativo e previdenziale.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Funivia del Gran Sasso, il Tar Abruzzo respinge il ricorso

Il Tar Abruzzo, sezione dell’Aquila, ha rigettato il ricorso proposto dal Comune dell’Aquila per l’annullamento …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *