Le reliquie del corpo di San Camillo de Lellis – patrono degli ammalati e della sanità civile e militare – faranno nuovamente ritorno a Bucchianico suo paese natale, dove sosteranno dal 25 aprile al 30 novembre 2025, prima domenica di Avvento. A distanza di tredici anni dalla storica prima traslazione, si tratta di un evento straordinario che si inserisce nel programma dell’Anno Giubilare della Speranza, offrendo a fedeli, pellegrini e devoti un’occasione unica per vivere un’esperienza di grazia e rinnovamento spirituale. A renderlo noto è la segreteria del Santuario di San Camillo.
Il momento solenne della traslazione avverrà giovedì 24 aprile 2025 presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena a Roma, dove abitualmente riposano le spoglie del Santo. Alla presenza della Comunità Camilliana e dei rappresentanti del Vicariato di Roma, sarà aperto l’altare che custodisce la teca con le reliquie, secondo la prassi canonica. Seguirà la venerazione, un momento di preghiera che darà inizio al cammino verso Bucchianico. Il giorno successivo, 25 aprile, il Santuario di San Camillo de Lellis, indicato come chiesa giubilare dall’Arcivescovo monsignor Bruno Forte, accoglierà il corpo del Santo alle 20. Sarà lo stesso arcivescovo Forte a ricevere le reliquie a Chieti in Cattedrale, con una solenne celebrazione prevista alle ore 17.30, a nome dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, di tutta la regione Abruzzo e dell’intero popolo di Dio che, sulle orme di San Camillo, desidera mettersi in pellegrinaggio per ottenere l’indulgenza plenaria. San Camillo rimarrà a Bucchianico fino al 30 novembre 2025, data che segnerà l’inizio del nuovo anno liturgico.
‘Il Santo più abruzzese, il più abruzzese dei Santi’ torna a parlare al cuore dei suoi concittadini e di tutti coloro che si riconoscono nel suo carisma di carità operosa verso i malati e i sofferenti: come sottolineato dal sindaco di Bucchianico Renzo Di Lizio e dal Rettore del Santuario Padre Germano Santone, si tratta di un evento di grande significato ecclesiale, civile e devozionale, che coinvolge l’intera comunità regionale, invitata a prepararsi spiritualmente a questo tempo di grazia. Anche l’Arcivescovo Forte invita i fedeli ad affidare al Santo dei malati la sollecitudine di chi si prende cura dei sofferenti e dei poveri.